I volontari nepalesi nella guerra in Ucraina
Oltre 200 nepalesi combattono con l’Esercito russo in Ucraina e alcuni sono stati fatti prigionieri. Lo ha dichiarato l’11 dicembre primo ministro nepalese, Pushpa Kamal Dahal, (nella foto) in una conferenza stampa i cui contenuti sono stati ripresi in Italia dall’Agenzia Nova.
“Abbiamo informazioni ufficiali sul fatto che alcuni nepalesi sono stati presi prigionieri dall’Esercito ucraino, e ci sono anche informazioni su alcuni cittadini nepalesi che prestano servizio nell’Esercito ucraino (…) Abbiamo appreso che più di 200 nepalesi prestano servizio nell’Esercito russo e questa è una situazione nuova e impegnativa per noi”.
L’arruolamento di connazionali nelle forze armate russe era stato rivelato nei giorni precedenti dal governo di Katmandu, che ha chiesto a Mosca la restituzione dei corpi di 6 volontari caduti in battaglia, identificati come Sandip Thapaliya, Rupak Karki, Dewan Rai, Pitam Karki, Raj Kumar Rokka e Gangaraj Moktan.
Le leggi nepalesi vietano l’arruolamento in eserciti stranieri diversi da quelli di India e Regno Unito (i noti reparti gurkha) e il primo agosto scorso il ministero degli Esteri ha sconsigliato i viaggi non essenziali in Russia. La settimana scorsa l’ambasciatore del Nepal a Mosca, Milan Raj Tuladhar, aveva stimato l’impiego di 150-200 volontari nepalesi, aggiungendo che l’ambasciata stava “rimandando a casa (…) almeno un cittadino nepalese al giorno”.
Secondo il diplomatico, si tratta di nepalesi attirati con promesse di grandi somme di denaro ed entrati in Russia per lo più clandestinamente con l’aiuto di trafficanti di esseri umani oppure entrati nel territorio della Federazione con visti per studenti e turisti. “Abbiamo esortato il governo russo a scoraggiare l’ingresso e il reclutamento di cittadini nepalesi e abbiamo anche chiesto al governo nepalese di adottare misure rigorose per frenare il traffico di cittadini nepalesi verso la Russia”, aveva riferito Tuladhar.
Successivamente la polizia nepalese ha arrestato dieci persone che avrebbero fatto pagare ad alcuni giovani disoccupati ingenti somme di denaro per ottenere dei visti di viaggio e inviarli in Russia per il reclutamento. Secondo il capo della polizia del distretto di Katmandu, Bhupendra Khatri, le dieci persone in custodia hanno pagato fino a 9mila dollari a testa per entrare in Russia con visti turistici, principalmente attraverso gli Emirati Arabi Uniti, per poi venire reclutate nelle forze armate russe.
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