L’India considera l’aggiornamento dei cargo Ilyushin Il-76
Desta preoccupazioni nell’Aeronautica Militare indiana (IAF) l’invecchiamento della flotta di velivoli da trasporto Ilyushin Il-76 (Codice NATO “Candid”), tanto che la stessa starebbe esplorando la possibilità di aggiornarla attraverso la collaborazione con aziende locali del settore privato e imprese del settore pubblico della Difesa.
L’aggiornamento proposto, inizialmente discusso con la Russia nel 2018, mira a prolungare la vita operativa dei “Candid” di almeno altri 15 anni.
Inevitabilmente al centro della questione aggiornamento c’è la sostituzione dei motori turbofan Soloviev D-30KP obsoleti con i motori turbofan PS-90A-76 più efficienti nei consumi e meno rumorosi (elemento che in Russia ha consentito l’upgrade di questo velivolo all’ultima versione Il-76MD-90A). Questo cambiamento difatti non solo migliorerebbe le prestazioni dell’aereo ma gli consentirebbe anche di operare su rotte commerciali.
Secondo i media locali la IAF sarebbe in trattative con Rostec, la società statale russa che controlla la United Aircraft Corporation (UAC), per la fornitura diretta dei motori PS-90A-76 all’azienda indiana Hindustan Aeronautics Limited (HAL). In tal caso la HAL sarebbe la responsabile dell’esecuzione delle necessarie sostituzioni dei motori e dell’integrazione dei nuovi propulsori con l’aereo stesso.
Oltre all’aggiornamento del motore, l’IAF starebbe anche valutando la possibilità di dotare i velivoli di una cabina di pilotaggio digitale dotata di MFD per sostituire i vecchi strumenti analogici, una dotazione che migliorerebbe la situational awareness dell’equipaggio semplificando l’utilizzo dell’aereo.
D’altra parte l’Il-76 svolge un ruolo cruciale nelle capacità di trasporto strategico dell’IAF e il suo imminente ritiro lascerebbe un vuoto significativo. Come se non bastasse infatti, con la cessazione della produzione da parte di Boeing dei velivoli da trasporto strategici C-17 Globemaster III forniti anche all’India in 11 esemplari, l’IAF deve valutare attentamente le opzioni a disposizione per colmare questa possibile lacuna.
Una possibilità presa in considerazione infine è la potenziale modifica del futuro velivolo da trasporto multiruolo definito nel progetto MTA (o MRTA) ancora in fase di sviluppo.
Il progetto MTA, che è stato preso e mollato per più di due decenni e dapprima noto con la sigla MRTA (MultiRole Transport Aircraft), iniziò con le firme congiunte dei governi di Mosca e New Delhi nel 2000 per la realizzazione di una joint venture paritetica i cui costi di sviluppo furono precedentemente stimati in 600 milioni di dollari; costi che per l’appunto dovevano essere coperti da entrambe le parti a parità di condizioni.
Il progetto comprendeva la progettazione e lo sviluppo del velivolo da trasporto Ilyushin Il-214T e una variante civile passeggeri da 100 posti denominata Il-214-100 la cui indiana HAL sarebbe stata prime contractor. Il programma Il-214, inizialmente designato nel 2003 come progetto IRTA-21 da parte di HAL e successivamente come MRTA, arrivò così nel giugno del 2004 alla firma del protocollo d’intesa per la realizzazione del velivolo anche in virtù del completamento degli studi di fattibilità completati nello stesso anno.
La russa JSC Irkut Aviation e l’indiana JSC IAIA furono selezionate per la realizzazione del velivolo, tuttavia nel marzo del 2008 HAL rilevò il ritiro della JSC IAIA e a seguire la JSC Ilyushin Aviation Complex fu scelta come nuova contraente russa per lo sviluppo dell’Il-214.
Nel 2012 i due partner firmarono nuovi accordi che stabilirono un team congiunto di 150 ingegneri provenienti da Mosca e Bangalore, un team che iniziò a lavorare già dal dicembre dello stesso anno sulle documentazioni tecniche dell’MTA. Con l’MTA/Il-214 si contemplava allora la realizzazione di un aereo da trasporto militare di media categoria al fine di sostituire i vecchi Antonov An-12 “Cub”, An-32 “Cline” e An-72 “Coaler”. Secondo i parametri stabiliti dall’accordo siglato a suo tempo il nuovo velivolo doveva inoltre effettuare il primo volo entro il 2017 e l’ingresso in servizio entro il 2018.
Nel 2016 tuttavia, come riportato a suo tempo da Analisi Difesa, il rapporto emesso dall’allora CEO di Ilyushin Sergei Velmozhkin spiegava che la controparte indiana si era tirata fuori dal progetto per incomprensioni varie.
Nonostante dunque l’MTA faccia parte di una serie di progetti inconcludenti come i mai conclusi FGFA e MMRCA, questa volta, tuttavia, non è da escludere che la storia possa avere un finale diverso in virtù del programma nazionale “Make in India” (che ha portato alla realizzazione del cacciabombardiere HAL Tejas, dell’elicottero utility HAL Dhruv e dell’elicottero d’attacco HAL LCH Prachand), con un clima di innovazione e un’industria privata energizzata, nonché una serie di sviluppi geopolitici critici e con tutti quei fattori che nell’insieme potrebbero rendere la nuova storia dell’MTA molto diversa dalle precedenti.
D’altra parte se il progetto di aggiornamento dell’Il-76 non riuscisse a concretizzarsi l’IAF potrebbe essere costretta a ritirare la sua flotta di “Candid” entro il 2035 e in tale scenario, l’MTA dovrebbe compensare la perdita delle capacità di trasporto aereo strategico causate da quest’importante ritiro.
Un processo decisionale certamente complesso, con la necessità di bilanciamento tra le esigenze di modernizzazione della propria flotta di trasporto aereo strategico e la disponibilità di opzioni praticabili e i relativi costi necessari da affrontare.
Il coinvolgimento delle aziende indiane del settore privato e di quelle della difesa potrebbe rivelarsi una risorsa preziosa per affrontare questo processo.
Foto IAF
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.