Scorte record di gas in Europa: dalla Russia un messaggio distensivo
Secondo i dati forniti da Gas Infrastructure Europe, al 19 dicembre, le scorte europee (UE) e italiane di gas naturale avevano rispettivamente raggiunto l’87,95 e 85,52% della capacità massima di stoccaggio, il 10% circa al di sopra della media dell’ultimo decennio[1], grazie soprattutto alle forniture di Gas Naturale Liquefatto provenienti dagli Stati Uniti d’America, divenuti leader globali nell’export di GNL a partire dal 2022[2], a pari merito con il Qatar (nel 2023, si prevede la leadership da soli)[3].
Trattasi senza dubbio di un dato particolarmente incoraggiante, ma che non esclude a priori, né problemi nelle forniture – scenario tuttavia improbabile – né possibili oscillazioni di prezzo nella stagione fredda 2023-24, dal momento che le scorte di gas naturale coprono all’incirca il 40% dei consumi autunnali e invernali[4].
A differenza di quanto ipotizzato, durante la stagione fredda 2022-23, Unione europea e Italia non hanno dovuto affrontare interruzioni nelle forniture gasifere per le seguenti ragioni[5]:
- In UE, secondo quanto dichiarato dall’Istituto di ricerca Bruegel[6], le condizioni climatiche più miti (fattore preponderante che si è sino ad oggi sostanzialmente ripetuto anche nell’autunno 2023) hanno mediamente contribuito per il 35% della riduzione dei consumi di gas naturale;
- In Cina, per la prima volta dal 1990, i consumi di gas naturale hanno registrato una contrazione dell’1,2% (anno su anno), dovuta alle politiche governative di contrasto al Covid-19, a fronte di un incremento medio annuale del 9,6% nel decennio 2012-22, in base ai dati dell’Energy Institute Statistical Review of World Energy 2023[7]. Più precisamente, i soli consumi cinesi di GNL sono diminuiti del 20% (annuo);
- L’Unione europea, grazie ai prezzi più alti offerti dal proprio mercato regionale del gas naturale, è riuscita ad attrarre verso i propri porti gran parte del gas naturale liquefatto che non ha invece preso la direzione della Cina e di altre economie asiatiche. Nello specifico, le forniture di GNL Usa all’UE sono aumentate da 22,3 Gm3 nel 2021 a 54,3 Gm3 nel 2022 (+143,5%), mentre quelle all’Italia sono frattanto incrementate da 9,9 Gm3 a 14,4 Gm3 (+45,5%). Inoltre, i fornitori di GNL, a partire da quelli statunitensi, ma non solo (anche la stessa Eni)[8], violando i propri obblighi contrattuali di lungo periodo, hanno dirottato parte delle proprie navi metanifere dai paesi dell’Asia-Pacifico verso l’Europa. Per India, Pakistan, Bangladesh e Tailandia, ciò ha significato un grave problema di approvvigionamento con conseguenze negative per le rispettive economie[9];
- In UE, nel 2022, i consumi totali di gas naturale sono calati del 13,5% (anno su anno).
Premesso che le previsioni concernenti le condizioni atmosferiche possono presentare un margine di errore significativo, esaminiamo i fattori che potrebbero eventualmente minare la stabilità dei prezzi del gas naturale in UE nell’inverno 2023-24[10].
Secondo Miaoru Huang, Research Director, Asia Pacific Gas and LNG, di Wood Mackenzie, nella prima metà del 2023, la domanda di gas naturale cinese è aumentata del 5% su base annua, trainata dai settori dell’energia e dell’industria, mentre le importazioni nette di GNL sono nel contempo accresciute del 6% rispetto all’anno precedente. A settembre, la compagnia energetica statale CNOOC ha dichiarato che la domanda di gas naturale della Cina è destinata ad aumentare dell’8% nell’anno corrente rispetto al 2022, con un aumento delle importazioni, sia di GNL, sia via tubo dell’11% circa[11].
Nello specifico, la società statale Sinopec, attraverso il suo braccio commerciale Unipec, ha indetto una gara d’appalto per l’acquisto di 25 carichi di GNL da consegnare tra ottobre 2023 e dicembre 2024. Trattasi di acquisti spot, i maggiori da febbraio 2023, in aggiunta a quelli di lungo periodo in precedenza firmati con Qatar e Usa, che non escludono una successiva rivendita come già avvenuto in passato[12].
Lo scorso 28 marzo, la Cina ha inoltre effettuato il suo primo acquisto di gas naturale liquefatto regolato in yuan, secondo quanto annunciato dalla Shanghai Petroleum and Natural Gas Exchange. Lo scambio, confermato da TotalEnergies, uno dei principali esportatori di GNL al mondo, ha coinvolto circa 65.000 tonnellate di “oro blu” importate dagli Emirati Arabi Uniti[13].
La crescita corrente della domanda cinese di gas naturale, comunque meno vigorosa rispetto a quella preventivata a metà 2023, non ha – sino ad oggi – messo sotto pressione il pur fragile mercato europeo, i cui prezzi – in tendenziale calo dal 13 ottobre (attorno ai 54 €/MWh) – pare abbiano già scontato la ripresa dei consumi in Asia.
Secondo quanto riportato dal Financial Times il 30 agosto scorso[14], le importazioni UE di gas naturale russo via tubo caleranno dai 155 Gm3 nel 2021 ai previsti 25 Gm3 di quest’anno (-84%).
Stando ai dati Eurostat, quelle di GNL russo sono invece aumentate da 13,2 Gm3 nel 2021 a 18 Gm3 nel 2022 (+36,3%)[15], mentre nei primi nove mesi del 2023 hanno coperto all’incirca 13,2 Gm3 su 98,9 Gm3 (pari al 13,4% delle importazioni totali, +1,7% rispetto allo stesso periodo del 2022), rafforzando la seconda posizione della Federazione Russa come fornitore dell’Unione, subito dopo gli Stati Uniti e prima di Qatar, Nigeria, Algeria, Norvegia, Trinidad e Tobago.
Il 14 settembre, la Commissario all’Energia UE, Kadri Simson, ha dichiarato che “negli ultimi sette mesi la Russia aveva esportato 12,4 Gm3 di GNL verso l’Unione europea. Le esportazioni russe di GNL potrebbero rimanere quest’anno allo stesso livello dell’anno scorso, o addirittura leggermente superiori. Non possiamo essere soddisfatti di questo. Possiamo e dobbiamo ridurre le esportazioni russe di GNL, sino ad eliminarle completamente”[16].
A tal riguardo, le opinioni divergono. Alex Froley, analista senior di GNL presso la società di consulenza ICIS, ritiene che “gli acquirenti a lungo termine in Europa sostengono che continueranno a prendere i volumi contrattati [di GNL russo], a meno che non vengano vietati dai politici”[17]. Alberto Clò, direttore del RIE-Ricerche Industriali ed Energetiche, ritiene che “l’Unione Europea deve decretare quanto prima un totale embargo del GNL proveniente dalla Russia, in base alla proposta avanzata dall’Istituto di ricerca Bruegel il 28 giugno 2023”[18], secondo il quale “l’UE può fare a meno del GNL russo.
Gli impatti previsti non sono [infatti] paragonabili a quelli avvertiti nel 2022”[19]. Il Financial Times invece afferma che “un divieto assoluto sulle importazioni di GNL rischierebbe di provocare una crisi energetica simile a quella dell’anno scorso, quando i prezzi del gas nell’UE avevano raggiunto livelli record di oltre 300 €/MWh”[20]. In attesa che Parlamento europeo e Commissione europea trovino un punto di equilibrio sul tema, l’impressione è che l’UE non possa ancora fare a meno delle forniture di GNL russo non solo per la presente stagione fredda, ma probabilmente anche per le due successive.
Secondo uno studio della Banca d’Italia[21], pubblicato il 17 novembre, “la scarsità di gas causata dalla guerra è stato un fattore chiave all’origine dell’impennata dell’inflazione in Europa nel 2022 (la trasmissione complessiva all’inflazione core è di circa l’8% per gli shock del gas naturale e del 4% per gli shock petroliferi), e che probabilmente le sue ripercussioni si faranno sentire per tutto il 2023 […], conducendo ad un calo dell’attività economica (effetti stagflazionistici)”.
Di fatto, in base ai dati pubblicati dall’Istat il 7 dicembre, la produzione industriale italiana è calata del 2,5% nei primi dieci mesi del 2023 (anno su anno), mentre quella manifatturiera del 2,1% (anno su anno)[22].
Henning Gloystein, direttore del settore energia, clima e risorse di Eurasia Group, ritiene che la possibilità che i governi debbano ordinare quest’inverno la chiusura delle industrie a causa della carenza di gas naturale è “prossima allo zero”. L’UE, precisa Gloystein, dovrà tuttavia ridurre la domanda di un ulteriore 10%. “Se non riduciamo strutturalmente il consumo di gas del 10-15%, rischiamo di ripetere questa corsa [alle forniture] ogni anno”[23].
A condizione che la Commissione europea non dichiari un embargo immediato alle importazioni di GNL russo e che l’inverno appena iniziato non sia di gran lunga più freddo della media, lo scenario ipotizzato da Gloystein appare condivisibile.
Tuttavia, ciò non escludere a priori, né eventuali carenze nell’approvvigionamento della materia prima riconducibili a picchi giornalieri di freddo e/o ad aspetti geo-politici come un ulteriore peggioramento dei problemi di navigabilità del Canale di Panama (siccità)[24] e del Canale di Suez (conflitto israelo-palestinese)[25], né fenomeni di volatilità dei prezzi (non a caso, il 19 dicembre, la Commissione europea ha esteso il Price Cap al gas naturale sino a gennaio 2025)[26]. Nel contempo, la manifattura dell’Unione e italiana con ogni probabilità non potranno più fare affidamento ai prezzi registrati dal gas naturale nel decennio trascorso (19,4 €/MWh al TTF, nel periodo 2009-2021).
Da Mosca un’apertura all’Europa?
Durante il XVI Forum Eurasiatico di Verona, svoltosi il 3-4 novembre, a Samarcanda, in Uzbekistan, il Direttore Generale del Fondo Nazionale per la Sicurezza Energetica russa, Kostantin Simonov (nella foto sotto), rispondendo alle domande poste dai giornalisti italiani su sanzioni, gasdotto Nord Stream e prezzi del gas naturale, ha rispettivamente dichiarato:
“[La Federazione Russa] non riuscirà a collocare lo stesso quantitativo di gas [dall’Europa all’Asia], è impossibile nel breve periodo, ma il problema è di entrambi. Per più di 50 anni il gas lo abbiamo venduto all’Europa, che era un’acquirente affidabile. Non c’è stato un solo caso in cui la Russia abbia interrotto unilateralmente la fornitura, nemmeno nel 2009, perché quel blocco fu un’iniziativa dell’Ucraina. Ecco perché è una grave mistificazione dire che la Russia abbia utilizzato il gas come arma politica, come strumento di pressione. Negli ultimi decenni, abbiamo avuto rapporti molto difficili con gli Stati Baltici eppure non abbiamo mai interrotto loro le forniture di gas naturale.
L’UE ha rinunciato a fare degli ottimi affari in virtù di una scelta politica che indubbiamente crea dei problemi alla Russia, ma non penso che sia una mossa tanto furba”, perché [l’entità della riduzione nei consumi di gas] “il 20% è una cifra enorme, pericolosa per l’economia europea e andare avanti così per due o tre anni, può arrecare un grave danno. Se volete proseguire nella distruzione della vostra economia, fate pure. Rincontriamoci tra tre anni e vedremo quale sarà la situazione in Europa.
“C’è stato un beneficiario della vicenda, gli Stati Uniti d’America. Infatti, assistiamo all’aumento delle forniture di GNL da parte degli USA, che nel contempo fanno cospicui investimenti su nuove tecnologie finalizzate all’incremento della produzione. Pertanto, sul mercato non c’è concorrenza leale. Questo sarà un problema dei consumatori, perché il gas costerà di più, c’è poco da discutere. E se l’UE vuole pagare di più, sono affari suoi. A mio avviso, se l’UE ritornerà a difendere i propri interessi, anche l’Italia tornerà a perseguire l’interesse nazionale e la situazione potrebbe cambiare rapidamente. […].
Se l’Europa ritornerà al comportamento che le è proprio, penso che, ovviamente, sarà possibile ricostruire il Nord Stream. Oltretutto, delle quattro condotte, una non è stata distrutta. Questa potrebbe ancora essere utilizzata. Ciò è possibile dal punto di vista tecnico, ma non lo è da un punto di vista politico, perché c’è un problema di “ripristino”. Intendo, il ripristino dell’Europa come luogo del diritto e del rispetto delle regole.
La Russia non è contenta dei prezzi alti. Già l’anno scorso, abbiamo visto prezzi spropositati per il gas naturale. In Europa, c’è poco da ridere, state pagando cifre enormi, questo è il prezzo della vostra stupida politica energetica. Noi siamo intenzionati a scongiurare la distruzione dei mercati, vogliamo avere una prospettiva commerciale di lungo termine, non vogliamo distruggere i mercati con prezzi elevati. Non staremo a guardare che il barile arrivi a 150 dollari. Anche per questo, speriamo che non ci sia una grande guerra in Medio Oriente. Sia chiaro, i prezzi, compresi tra 80 e 90 dollari al barile, per noi sono sufficienti. Vendevamo gas all’Europa anche quando i prezzi erano di 250 o 300 dollari per 1000 m³. Ci è bastato, non siamo così avidi come pensate”.
A prescindere o meno dalla condivisione delle parole di Simonov, senza dubbio particolarmente dure e schiette, l’impressione è che quest’ultimo stia in realtà invitando l’Unione europea alla riflessione in merito alle scelte politiche adottate, senza chiudere le porte alla possibilità di ricominciare a tessere rapporti reciprocamente vantaggiosi in ambito energetico[27].
Foto: ExxonMobil, Chevron e Fondo Nazionale per la Sicurezza Energetica russa
Note
- Gas Infrastructure Europe: https://agsi.gie.eu/#/.
- Slav I. 2023, “U.S. To Remain Dominant in Global LNG Markets”, https://oilprice.com/Energy/Natural-Gas/US-To-Remain-Dominant-In-Global-LNG-Markets.html, 21 August 2023.
- Paraskova T. 2023, “Qatar Signs 27-Year Deal To Supply France With LNG”, https://oilprice.com/Latest-Energy-News/World-News/Qatar-Signs-27-Year-Deal-To-Supply-France-With-LNG.html, 11 October 2023. Paraskova T. 2023, “Qatar And Shell Sign 27-Year Deal To Supply LNG To The Netherlands”, https://oilprice.com/Latest-Energy-News/World-News/Qatar-And-Shell-Sign-27-Year-Deal-To-Supply-LNG-To-The-Netherlands.html, 18 October 2023. Paraskova T. 2023, “Qatar Signs 27-Year Deal To Supply LNG To Italy”, https://oilprice.com/Latest-Energy-News/World-News/Qatar-Signs-27-Year-Deal-To-Supply-LNG-To-Italy.html, 23 October 2023.
- Paraskova T. 2023, “Europe Has To Live With Unpredictable Natural Gas Prices”, https://oilprice.com/Energy/Gas-Prices/Europe-Has-To-Live-With-Unpredictable-Natural-Gas-Prices.html, 23 November 2023.
- Giuliani F. 2023, intervista a Demostenes Floros, “Gas, l’inverno sta arrivando: per l’Italia le scorte record non bastano”, https://www.true-news.it/economy/gas-inverno-arrivando-italia-scorte-record-non-bastano, 4 novembre 2023.
- McWilliams B., Sgaravatti G., Tagliapietra S. and Zachmann G. 2023, “The European Union is ready for the 2023-24 winter gas season”, https://www.bruegel.org/analysis/european-union-ready-2023-24-winter-gas-season, 10 October 2023.
- Energy Institute Statistical Review of World Energy 2023: https://www.energyinst.org/statistical-review.
- Secondo ReCommon, Eni ha guadagnato circa 500 milioni di euro, cancellando una serie di consegne di gas naturale liquefatto al Pakistan tra agosto 2021 e febbraio 2023. In quel periodo, le navi di GNL noleggiate da Eni hanno smesso di fare rotta dall’Egitto verso il Pakistan, deviando i loro carichi in Turchia. Da parte sua, Eni si giustificò, facendo appello a clausole di forza maggiore. Quale Energia 2023, “Eni ha guadagnato 500 milioni di euro giocando a Monopoli sulla pelle del Pakistan”, https://www.qualenergia.it/articoli/eni-guadagnato-500-milioni-euro-giocando-monopoli-pakistan/, 2 maggio 2023.
- Fantacone S., Floros D. e Parco M. 2023, La Geopolitica dell’Energia, “Danni Collaterali”, https://www.centroeuroparicerche.it/geopolitica-dellenergia-31/, 13 gennaio 2023.
- Slav I. 2023, “War, Winter, and Supply Chain Challenges Threaten European Gas Price Stability”, https://oilprice.com/Energy/Natural-Gas/War-Winter-and-Supply-Chain-Challenges-Threaten-European-Gas-Price-Stability.html, 21 November 2022.
- Hayley A 2023, “China gas demand seen up 8% on economic recovery, easing fuel cost – CNOOC research”, https://www.reuters.com/world/china/chinas-2023-natural-gas-demand-may-rise-8-cnooc-analyst-2023-09-21/, 21 September 2023.
- Paraskova T. 2023, “China’s Bid for Energy Security Fuels Long-Term LNG Buying Spree”, https://oilprice.com/Energy/Natural-Gas/Chinas-Bid-For-Energy-Security-Fuels-Long-Term-LNG-Buying-Spree.html, 3 July 2023.
- Paraskova T. 2023, “China Settles First LNG Trade In Yuan”, https://oilprice.com/Latest-Energy-News/World-News/China-Settles-First-LNG-Trade-In-Yuan.html, 29 March 2023.
- Hancock A., Tani S. 2023, “EU imports record volumes of liquefied natural gas from Russia”, https://www.ft.com/content/1e70ff72-52d8-46b6-a8f4-fcc86fb88a6d, 30 August 2023. I dati riportati nell’articolo del Financial Times sono espressi in milioni di metri cubi di gas naturale liquefatto. Onde trasformarli in gas naturale è necessario moltiplicare i medesimi per 615 (Potere calorifico: 40 MJ/m3).
- Fonte: dati Eurostat al 27 novembre 2023. I dati forniti da Kpler si discostano leggermente da quelli Eurostat: 18,5 Gm3 nel 2022 e 13,98 Gm3 nei primi nove mesi del 2023, ma non è dato capire se la differenza sia dovuta ad un diverso calcolo del potere calorifico. Jaller-Makarewicz A.M. 2023, “EU turns a blind eye to 21% of Russian LNG flowing through its terminals”, https://ieefa.org/resources/eu-turns-blind-eye-21-russian-lng-flowing-through-its-terminals, 29 November 2023.
- “We see that over the past seven months Russia has exported 12.4 bcm of LNG to EU destinations. Russian LNG exports may well remain this year as high as they were last year, or even slightly bigger. We cannot be happy with that. We can and we must reduce Russian LNG exports, to phase them out completely”. Paraskova T. 2023, “Energy Commissioner Calls on the EU to Phase out Russian LNG Imports”, https://oilprice.com/Energy/Natural-Gas/Energy-Commissioner-Calls-On-The-EU-To-Phase-Out-Russian-LNG-Imports.html, 14 September 2023.
- “Long-term buyers in Europe say they will keep taking contracted volumes unless it is banned by politicians”. Hancock A., Tani S. 2023, “EU imports record volumes of liquefied natural gas from Russia”, https://www.ft.com/content/1e70ff72-52d8-46b6-a8f4-fcc86fb88a6d, 30 August 2023.
- Clò A. 2023, “GNL non olet”, https://www.rivistaenergia.it/2023/09/gnl-non-olet/, 4 settembre 2023.
- “The EU can manage without Russian LNG. Anticipated impacts are not comparable to those felt in 2022”. McWilliams B., Sgaravatti G., Tagliapietra S. and Zachmann G. 2023, “The EU can manage without Russian liquefied natural gas”, https://www.bruegel.org/policy-brief/eu-can-manage-without-russian-liquified-natural-gas 28 June 2023.
- “EU officials have pointed to an overall effort to phase out Russian fossil fuels by 2027, but warned that an outright ban on LNG imports risked prompting an energy crisis akin to last year when EU gas prices hit record highs of more than €300 per megawatt hour. Hancock A., Tani S. 2023, “EU imports record volumes of liquefied natural gas from Russia”, https://www.ft.com/content/1e70ff72-52d8-46b6-a8f4-fcc86fb88a6d, 30 August 2023.
- Gazzani A. Alessandri P. 2023, Il ruolo macroeconomico del mercato del gas, https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/temi-discussione/2023/2023-1428/index.html?dotcache=refresh, 17 novembre 2023.
- Istat: https://www.istat.it/it/archivio/291951.
- The likelihood of governments having to order industry shutdowns because of gas shortages this winter was “near zero”. “If we don’t structurally reduce gas consumption by 10 to 15%, we are at risk of repeating this race [for supplies] every year”. Hancock A., Tani S. 2023, “EU imports record volumes of liquefied natural gas from Russia”, https://www.ft.com/content/1e70ff72-52d8-46b6-a8f4-fcc86fb88a6d, 30 August 2023.
- Kennedy C. 2023, “Panama Canal Restrictions Spill over Effect to Hit LNG Trade”, https://oilprice.com/Energy/Natural-Gas/Panama-Canal-Restrictions-Spillover-Effect-To-Hit-LNG-Trade.html, 30 November 2023.
- A causa della prolungata siccità che ha ridotto i livelli d’acqua nel Canale, il prezzo dei noli è aumentato per tutte le imbarcazioni. Slav I. 2023, “War, Winter, and Supply Chain Challenges Threaten European Gas Price Stability”, https://oilprice.com/Energy/Natural-Gas/War-Winter-and-Supply-Chain-Challenges-Threaten-European-Gas-Price-Stability.html, 21 November 2023.
- Owens J. 2023, “EU Extends Emergency Natural Gas Price Cap Through January 2025”, https://oilprice.com/Latest-Energy-News/World-News/EU-Extends-Emergency-Natural-Gas-Price-Cap-Through-January-2025.html, 19 December 2023.
- Fazolo A. 2023, “Il messaggio all’Europa del Direttore del Fondo per la sicurezza energetica russa”, https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_messaggio_alleuropa_del_direttore_del_fondo_per_la_sicurezza_energetica_russa/44578_51693/, 20 Novembre 2023. Per chi desiderasse prendere visione dell’intera intervista: Camerieri V. 2023, “Europei hanno distrutto business del gas e politicizzato la storia”. Su Byoblu il direttore del Fondo Russo per l’Energia, https://www.byoblu.com/2023/11/04/lue-ha-distrutto-il-business-del-gas-per-i-consumatori-solo-effetti-negativi-su-byoblu-il-direttore-del-fondo-russo-per-lenergia/, 4 novembre 2023. Ottolinatv 2023, “Tagliarsi le pa**e per fare dispetto alla moglie: la politica energetica europea vista dalla Russia”, https://www.youtube.com/watch?v=CCu81q4tDmE&t=6s, 10 novembre 20
Demostenes FlorosVedi tutti gli articoli
Nato nel 1976 a Medicina (BO), è analista geopolitico ed economico, docente a contratto presso il Master in Relazioni Internazionali d'Impresa Italia-Russia, dell'Università di Bologna. E' stato responsabile di NE-Nomisma Energia e ha collaborato con Abo e la rivista WE-World Energy editi da ENI e con Limes, Energy International Risk Assessment EIRA, Blue Fuel e Oil Price. Dal 2019 è Senior Energy Economist presso il CER-Centro Europa Ricerche. Nel febbraio 2020 ha pubblicato "Guerra e Pace dell'Energia. La strategia per il gas naturale dell'Italia tra Federazione russa e Nato" e nell'agosto 2022 "Crisi o Transizione Energetica?". Nel 2016-17 è stato Consigliere Economico del Consolato Onorario della Federazione Russa in Bologna.