L’Europa continua ad acquistare gas russo da Gazprom via Ucraina
Nonostante due anni di guerra, decine di miliardi di euro in armi europee donati all’Ucraina, minacce e sanzioni l’Unione Europea continua ad acquistare ogni giorno milioni di metri cubi di gas dalla Russia. Ieri, attraverso i gasdotti dell’Ucraina, sono giunti in Europa 40,7 milioni di metri cubi di gas russo, come ha dichiarato un portavoce di Gazprom.
“Gazprom continua a fornire gas russo per il transito attraverso il territorio ucraino attraverso la stazione di pompaggio del gas di Sudzha nella quantità approvata dall’Ucraina. Il volume per il 2 gennaio 2024 è di 40,7 milioni di metri cubi”. Ieri il volume era pari a 37,3 milioni di metri cubi. Nel maggio 2022 Naftogaz, l’operatore del sistema di trasporto del gas dell’Ucraina, ha dichiarato che avrebbe sospeso il flusso di gas verso l’Europa attraverso il punto di transito di Sokhranovka per cause di forza maggiore, poiché la società non era in grado di controllare la stazione di compressione del gas di Novopskov, nella Repubblica popolare di Lugansk.
Tuttavia, Gazprom non ha riscontrato alcuna forza maggiore. Nell’autunno 2022 Naftogaz ha presentato una petizione per un arbitrato presso la Corte arbitrale internazionale contro Gazprom per presunto ritardo nel pagamento dei servizi di trasporto del gas attraverso l’Ucraina. L’amministratore delegato di Gazprom, Alexey Miller, ha dichiarato che la società russa considera illegittimo l’arbitrato di Naftogaz. Nel frattempo, la Russia potrebbe imporre delle sanzioni contro Naftogaz, in caso di ulteriori azioni ritenute ingiuste da parte della società Ucraina.
Le forniture di gas naturale all’Europa da parte del colosso energetico russo Gazprom sono diminuite del 55,6% a 28,3 miliardi di metri cubi (bcm) nel 2023, secondo i calcoli della Reuters, basati sui dati del gruppo europeo di trasporto del gas Entsog e sui rapporti giornalieri di Gazprom sul transito del gas attraverso l’Ucraina, hanno mostrato che le esportazioni medie giornaliere di gas russo verso l’Europa sono scese a 77,6 milioni di metri cubi (mcm) nel 2023 da 174,8 milioni di mcm nel 2022.
Secondo i dati Gazprom e i calcoli dell’agenzia Reuters, nel 2022 la Russia ha fornito in totale all’Europa circa 63,8 miliardi di metri cubi di gas attraverso varie rotte. Al loro picco nel 2018-2019, i flussi annuali hanno raggiunto i 175-180 miliardi di metri cubi.
Di fatto quindi, nonostante due anni di guerra in Ucraina, le sanzioni della Ue alla Russia e i proclami circa la rinuncia all’energia russa l’Europa continua oggi a importare da Mosca circa un sesto del gas che acquistava via gasdotto prima della guerra.
Il Financial Times ha riferito che le aziende energetiche europee hanno accelerato i ritiri di gas naturale dall’Ucraina in concomitanza con l’aumento della domanda di riscaldamento nei mesi invernali, per ridurre le possibilità che il continente subisca un’altra crisi energetica. All’inizio dell’anno si erano rivolti all’Ucraina, che ospita i più grandi stoccaggi d’Europa (di gas russo) per immagazzinare riserve, nonostante la guerra nel Paese. Secondo gli analisti, questa decisione ha aiutato i gruppi energetici e i commercianti ad effettuare solo prelievi relativamente modesti dai depositi nell’Unione Europea, mantenendo bassi i prezzi del gas e rendendo più facile il loro rifornimento l’anno prossimo.
“L’Ucraina sta svolgendo un ruolo fondamentale per la sicurezza delle forniture di gas dell’Europa centrale e orientale quest’inverno”, ha dichiarato Natasha Fielding, responsabile dei prezzi del gas in Europa di Argus Media. Il ricorso al gas stoccato in Ucraina “aiuta l’Europa a mantenere alte le scorte nazionali, riducendo il rischio di svuotamento dei siti in caso di freddo prolungato alla fine dell’inverno”.
L’Ucraina dispone di una capacità di stoccaggio di gas superiore a quella di qualsiasi altro Paese dell’Ue, un’eredità del suo ruolo di Paese di transito chiave per il gas dei gasdotti russi, che prima della guerra rappresentava quasi il 40% delle forniture di gas europee.
Il Paese ha inoltre offerto incentivi come tariffe di stoccaggio a basso costo ed esenzioni dai dazi doganali per tre anni, consentendo di reimportare facilmente il gas nell’Ue, nel tentativo di Kiev di integrarsi ulteriormente nel mercato energetico europeo.
La maggior parte dei serbatoi del Paese si trova in profondità nel sottosuolo dell’Ucraina occidentale, lontano dalle linee del fronte, e Kiev ha offerto fino a 10 miliardi di metri cubi, un terzo della capacità nazionale, a clienti stranieri. Gli europei, si legge su Ft, hanno stoccato circa 2,5 miliardi di metri cubi di gas naturale in vista dei mesi invernali, secondo Naftogaz si tratta di un record dall’invasione russa dell’Ucraina. I nomi delle società che stoccano il gas in Ucraina non vengono solitamente rivelati per questioni di sicurezza, ma il trader Trafigura ha rivelato nel suo ultimo bilancio di essere tra queste.
Le società hanno iniziato a prelevare gas dallo stoccaggio ucraino all’inizio di novembre, con prelievi netti in media di circa 10,7 milioni di metri cubi al giorno, secondo Argus Media. Il ritmo si è accelerato in seguito all’ondata di freddo di dicembre, con prelievi netti quasi raddoppiati fino a una media di 26 milioni di metri cubi al giorno a metà dicembre.
Argus ha dichiarato che la Polonia ha ricevuto più della metà del gas estratto dallo stoccaggio ucraino, mentre il resto è stato utilizzato da Moldavia, Slovacchia e Ungheria. I livelli di stoccaggio dell’UE, nonostante i periodi di freddo, si sono mantenuti a quasi il 90% anche a dicembre, ben al di sopra della precedente media quinquennale, secondo gas Infrastructure Europe ma sarebbero calati a fine anno secondo la piattaforma Gie Agsi-Aggregated gas Storage Inventory (aggiornata al 31 dicembre): l’Italia dispone oggi dell’81,65% degli stoccaggi mentre la media Ue si ferma all’86,51%.
Foto: Naftogaz e Gazprom
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