Pochi missili e aerei: i guai della difesa aerea ucraina

 

Presto gli Stati Uniti non saranno più in grado di fornire armi e munizioni all’Ucraina e soprattutto di mantenere una costante fornitura di missili per la difesa aerea Patriot.  Lo ha scritto ieri il New York Times citando funzionari della Casa Bianca e del Pentagono i quali hanno avvertito che presto gli Stati Uniti non saranno in grado di alimentare di missili le due batterie di Patriot.

Gli Stati Uniti hanno ridotto pericolosamente le proprie scorte mentre i programmi per la produzione di Patriot in Giappone e in Europa richiederanno tempi lunghi rispetto alle esigenze immediate di Kiev.

Il reportage realizzato da Marc Santora intervistando un ufficiale ucraino che comanda una batteria di Patriot sottolinea la necessità che continuino ad affluire in Ucraina armi da difesa aerea avanzata.  “Siamo riusciti a creare uno scudo sullo Stato grazie ai nostri partner stranieri”, ha detto l’ufficiale ucraino presentato come il maggiore Volodymyr. “Ma se i nostri partner stranieri ci voltano le spalle, torneremo all’inizio della guerra, quando le persone semplicemente non uscivano dai loro rifugi e i russi cercavano di ridurre le nostre città in completa rovina”.

Al netto delle dichiarazioni propagandistiche l’allarme per l’impatto sulle difese aeree ucraine del brusco calo degli aiuti militari occidentali (ben rappresentato dal grafico pubblicato a corredo di uno studio recente del Kiel Institute for the World Economy  – qui sotto), il tema è stato evidenziato negli ultimi giorni dai massimi vertici ucraini.

“Non c’è motivo di credere che il nemico si fermerà qui”, ha detto sui social media il generale Valery Zaluzhny, capo di stato maggiore deklla Difesa. “Pertanto, abbiamo bisogno di più sistemi e munizioni per loro”.

Secondo Kiev dall’inizio della guerra nel febbraio 2022, la Russia avrebbe impiegato sull’Ucraina più di 3.800 droni e 7.400 missili.

Per il comandante delle forze congiunte delle Forze Armate ucraine, tenente generale Sergiy Nayev. “I sistemi di difesa aerea portatili per i gruppi mobili di difesa aerea hanno sufficienti munizioni per resistere ai prossimi potenti attacchi ma nel medio e lungo termine, abbiamo bisogno dell’aiuto dei Paesi occidentali per ricostituire le scorte missilistiche”, ha detto all’agenzia France Presse. “La priorità è avere più munizioni poiché i russi vogliono davvero indebolire il nostro sistema di difesa aerea”.

L’indebolimento delle capacità di difesa aerea si affianca al calo vistoso di aerei da combattimento di tipo russo/sovietico in dotazione alle forze aeree ucraina a causa delle ingenti perdite subite nel 2023 e delle difficoltà a reperire altri velivoli Mig 29 e Sukhoi 24/25/27 sul mercato internazionale dopo la cessione di diversi velivoli polacchi, macedoni e slovacchi.

L’attesa per gli F-16 ex olandesi, danesi, belgi e norvegesi richiede tempi ancora lunghi. La consegna all’Ucraina dei primi sei F-16 danesi non avverrà prima del secondo trimestre del 2024, ha riportato ieri il quotidiano Berlingske. “Secondo il ministero della Difesa, i sei aerei che avrebbero dovuto essere consegnati entro il nuovo anno arriveranno più tardi” poiché il governo di Copenaghen sostiene che Kiev non abbia ancora soddisfatto alcune condizioni necessarie per poter utilizzare gli F-16.

Il ministro della Difesa norvegese, Bjorn Arild Gram ha annunciato il 3 gennaio che invierà due F-16 surplus delle Reali Forze Aeree Norvegesi in Danimarca per contribuire all’addestramento dei piloti ucraini (nella foto qui sopra). Secondo quanto riferisce l’emittente pubblica NRK, citata in Italia da Agenzia Nova, Oslo donerà all’ucraina tra i 5 e i 10 aerei da combattimento F-16 rimpiazzati nei ranghi delle forze aeree norvegesi dai nuovi F-35A. “Il sostegno a Kiev per la creazione di una moderna forza aerea è uno sforzo ampio e a lungo termine al quale contribuiscono numerosi alleati e partner” ha affermato Arild Gram.

Il 5 gennaio il Pentagono ha reso noto di prevedere che i piloti ucraini attualmente in fase di addestramento sugli F-16 negli Stati Uniti completeranno la loro preparazione entro la fine del 2024. “Mi aspetto che entro la fine dell’anno inizieremo a vedere questi piloti diplomarsi”, ha detto il generale di brigata Pat Ryder, portavoce del Dipartimento della Difesa, aggiungendo che ci vorranno dai cinque agli otto mesi per completare l’addestramento a seconda del livello di abilità dei singoli piloti.

Il ministero della Difesa russo ha quantificato gli aiuti militari giunti in Ucraina da 54 nazioni in 203 miliardi di dollari, valore che include la fornitura di oltre 1.600 pezzi d’artiglieria (obici e lanciarazzi campali multipli), oltre 200 sistemi missilistici di difesa aerea, 23 mila droni e munizioni circuitanti di diversa tipologia e 5200 veicoli corazzati e blindati.

Foto: Ministero Difesa ucraino, Raytheon e IFW Kiel

 

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