Governo tedesco e investitori USA verso il controllo dei cantieri TKMS?
Il governo tedesco si appresterebbe ad acquisire una quota rilevante del gruppo cantieristico Thyssen-Krupp Marine Systems (TKMS). Lo ha scritto il 7 febbraio il quotidiano Handelsblatt precisando che il gruppo bancario statale KfW analizza da diverse settimane su incarico del ministero della Difesa la possibilità di acquisire quote dell’azienda con un’operazione che verrebbe valutata a fine di marzo quando la banca presenterà un rapporto preliminare. L’interesse del gruppo bancario è stato confermato dall’amministratore delegato di TKMS, Oliver Burkhard.
Le fonti citate da Handelsblatt riferiscono che se il governo federale intervenisse, l’intera industria cantieristica nazionale potrebbe finire sotto il controllo statale tenuto conto che, nonostante il boom di ordini militari legato alla guerra in Ucraina e ai fondi aggiuntivi per la Difesa stanziati da Berlino, la proprietà dei cantieri ha da tempo espresso la propensione alla vendita.. Un processo che riguarderebbe oltre a TKMS anche Lurssen, (che puntavano a venire acquisiti da TKMS) e il cantiere German Naval Yards (GNY)
Thyssen-Krupp tenta da anni di disfarsi delle attività cantieristiche (anche Fincantieri sembrava interessata) finora senza successo. In questo contesto l’ipotesi più probabile è che nella nuova società il 25,1 per cento circa sarebbe nella controllo pubblico (con un costo stimato tra 100 e 200 milioni di euro) mentre la quota di maggioranza potrebbe andare a un investitore finanziario statunitense con cui Thyssen Krupp avrebbe già un accordo. La presenza dello stato tedesco nell’azionariato favorirebbe la vendita di navi e sottomarini senza le costose garanzie finanziarie oggi necessarie e a cui clienti istituzionali quali le forze navali accetterebbero di rinunciare.
L’intera operazione potrebbe andare in porto la prossima estate e del resto il ministro della Difesa Boris Pistorius (SPD) aveva dichiarato nel settembre dello scorso anno che il governo federale stava esaminando una partecipazione in TKMS.
Appare in ogni caso evidente che l’operazione, se andrà in porto, comporterà due aspetti critici che dovrebbero risultare di interesse anche per l’Unione Europea. Il primo è legato al massiccio ruolo dello Stato nell’industria della Difesa nella nazione economicamente più forte della UE in cui Bruxelles dovrà giudicare la legittimità dell’intervento pubblico anche rispetto alle regole sulla libera concorrenza ma il secondo riguarda l’acquisizione del controllo sui cantieri da parte di una società statunitense.
Una ulteriore conferma di come il conflitto in Ucraina e le sue conseguenze stiano portando Berlino a stringere nuove intese in campo industriale privilegiando gli Stati Uniti e compromettendo i programmi di integrazione industriale europei.
Foto TKMS
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