La UE vara l’Operazione EUNAVFOR Aspides

 

Come ampiamente anticipato, il Consiglio Affari Esteri della UE ha varato ufficialmente ieri l’operazione EuNavFor Aspides (scudo) sulla base della proposta formulata due mesi or sono da Italia, Francia e Germania per proteggere il traffico mercantile che attraversa lo stretto di Bab el-Mandeb minacciato dagli attacchi di missili e droni delle milizie yemenite Houthi che peraltro attaccano le navi legate a Israele e quelle britanniche e statunitensi (queste ultime divenute bersagli dopo gli attacchi aerei e missilistici anglo-americani sullo Yemen).

E’ stato ulteriormente ribadito che Aspides sarà una missione prettamente difensiva, diversa quindi dall’operazione Prosperity Guardian a guida statunitense, che colpisce anche in territorio yemenita con attacchi mirati (attribuiti retroattivamente all’Operazione Poseidon Archer, istituita per tenere separata l’operazione di pattugliamento marittimo e scorta ai mercantili dai raid sullo Yemen) su obiettivi militari degli Houthi.

La missione europea userà le armi per proteggere il traffico mercantile e intercettare eventuali droni, missili e barchini esplosivi diretti contro le navi con l’obiettivo di tutelare la libertà di navigazione e gli interessi economici dell’UE, i cui traffici con l’Indopacifico passano principalmente dal Mar Rosso e dal Canale di Suez.

Il quartier generale dell’operazione sarà a Larissa, in Grecia, e il comando operativo sarà affidato al commodoro greco Vasilios Griparis mentre il comando delle forze in mare sarà assegnato al contrammiraglio Stefano Costantino, imbarcato sul cacciatorpediniere Caio Duilio. Costantino ha già guidato il comando tattico dell’operazione UE Agenor per la vigilanza e la sicurezza della navigazione nello Stretto di Hormuz e l’Operazione Mare Sicuro per garantire la sicurezza della navigazione in prossimità delle coste libiche.

Aspides ha un budget iniziale di 8 milioni di euro ed è pianificata per operare un anno salvo ulteriori estensioni: si coordinerà con l’operazione navale europea Eunavfor Atalanta attiva in funzione anti-pirateria nel Golfo di Aden e Oceano Indiano ma anche con Prosperity Guardian che schiera unità della US Navy e Royal Navy.

Come si legge nel comunicato della UE, l’area operativa assegnata include lo Stretto di Bab el.-Mandeb, il Mar Rosso, Il Golfo di Aden, il Golfo di Aden e il Mare Arabico, di fatto le acque toccate dalle coste yemenite.

Nelle ultime ore gli Houthi hanno rivendicato di aver attaccato con missili antinave due navi mercantili americane nel Golfo di Aden. la Sea Champion e la Navis Fortuna: secondo l’agenzia di stampa AP dovrebbe trattarsi in realtà di due attacchi mirati alla stessa nave, la Sea Champion.

Lo US Central Command, responsabile dell’Operazione Prosperity Guardian, ha reso noto invece che due missili antinave sono stati lanciati dalle aree dello Yemen controllate dalle milizie  Houthi verso la MV Rubymar, battente bandiera del Belize e di proprietà del Regno Unito. Uno dei missili ha colpito la nave, causando danni.

La nave ha emesso una richiesta di soccorso e una nave da guerra della coalizione, insieme ad un’altra nave mercantile, ha risposto alla chiamata per assistere l’equipaggio della MV Rubymar.

L’equipaggio è stato trasportato in un porto vicino dalla nave mercantile. Gli Houthi hanno classificato Stati Uniti e Regno Unito come “Paesi ostili” allo Yemen per il loro sostegno a Israele e per gli attacchi condotti contro obiettivi sul territorio yemenita. In seguito ai primi raid  anglo-americani le navi mercantili delle due nazioni anglosassoni sono stati definiti “obiettivi legittimi” dalla milizia yemenita.

Foto: Marina Militare e US Navy

 

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