Per la CNN sarebbero oltre 15mila i nepalesi che combattono con i russi in Ucraina

 

Analisi Difesa si è occupato in precedenti occasioni dell’afflusso di volontari nepalesi nei ranghi delle forze russe che combattono in Ucraina. Finora il governo nepalese aveva accennato di alcune centinaia di cittadini (circa 200 di cui 13 rimasti uccisi) che erano emigrati per combattere in Ucraina per lo più con i russi ma anche al fianco delle forze di Kiev mentre nessun commento era giunto da Mosca.

Un reportage della CNN ha invece riferito ieri che sarebbero ben 15.000 i cittadini nepalesi arruolatisi nelle forze armate russe sottoscrivendo contratti che includono uno stipendio di 2/4 mila dollari al mese versati su un conto corrente russo come i bonus  e l’avvio della procedura per ottenere la cittadinanza russa: vantaggi notevoli per chi lascia il Nepal, uno dei paesi più poveri del mondo il cui Pil pro capite nel 2022 era di appena 1.336 dollari annui, oltre il 15% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà e il tasso di disoccupazione stimato nel 2022 era dell’11,1%.

Decine di migliaia di nepalesi si recano ogni anno nei paesi del Golfo per lavoro, con rimesse internazionali pari a quasi il 23% del PIL del paese. Le leggi nepalesi vietano di servire in forze armate straniere con l’esclusione degli eserciti indiano e britannico che arruolano ogni anno una aliquota di gurkha nepalesi.

I volontari nepalesi si recano prima in Russia con un visto turistico e la maggior parte delle persone con cui ha parlato la CNN ha affermato di essere passata dagli Emirati Arabi Uniti o dall’India pagando fino a 9mila dollari i trafficanti che hanno organizzato il viaggio. Dopo l’atterraggio a Mosca, si recano in un centro di reclutamento dove viene effettuato una visita psico-attitudinale per poi effettuare poche settimane di addestramento all’accademia Avangard e al vicino poligono di Alabino, entrambi a ovest di Mosca.

Alcuni combattenti giunti in Russia sono veterani che hanno già combattuto durante l’insurrezione maoista nel regno himalayano mentre altri hanno servito come security contractors in Iraq e Afghanistan.

In Nepal diverse associazioni per i diritti umani e famigliari dei volontari chiedono di cessare il flusso di combattenti verso la Russia e notizie dei loro cari.

Il parlamentare nepalese dell’opposizione ed ex ministro degli Esteri, Bimala Rai Paudyal, ha dichiarato che tra i 14.000 e i 15.000 nepalesi stanno combattendo in prima linea, citando testimonianze di uomini di ritorno dalla zona di guerra, e ha invitato le autorità russe a fornire i dati. “Il governo russo deve avere i dati su quanti combattenti stranieri si sono uniti all’esercito russo e quanti nepalesi stanno combattendo per la Russia”, ha detto. Secondo il ministero degli Esteri del Nepal, quattro combattenti nepalesi sono attualmente detenuti come prigionieri di guerra dall’Ucraina.

Un soldato nepalese in Russia citato dalla CNN ma che non ha voluto essere nominato per ragioni di sicurezza, ha detto che vi sono volontari di altre nazioni asiatiche che combattono insieme ai russi: afghani, indiani, congolesi, egiziani…

Numerosi nepalesi arruolati nell’esercito russo hanno dichiarato di non parlare russo, ma spiegano che gli istruttori cercano di risolvere questo problema addestrando gli uomini in inglese anche se questa barriera linguistica non può venire affrontata nello stesso modo in prima linea. L’incapacità di comprendere ordini e informazioni in lingua russa sarebbe la causa principale della morte in battaglia di molti volontari nepalesi.

“A volte non riesci nemmeno a capire dove dovresti andare o come arrivarci”, ha detto un combattente nepalese poi fuggito dalla Russia che alla CNN ha raccontato che comunicava con gli ufficiali russi utilizzando una app di traduzione vocale e spesso solo segnali manuali.

Foto CNN

 

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I volontari nepalesi nella guerra in Ucraina

 

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