Zelensky rimuove il generale Zaluzhny e lo rimpiazza con Syrsky
Dopo mesi di indiscrezione e smentite il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato oggi di aver rimosso il capo di stato maggiore delle forze armate, Valery Zaluzhny, come Analisi Difesa aveva anticipato nei giorni scorsi in due diversi articoli (i link in fondo a questo articolo).
“Ho incontrato il generale Valerii Zaluzhny, l’ho ringraziato per i due anni trascorsi a difendere l’Ucraina. Abbiamo discusso del rinnovamento di cui le forze armate ucraine hanno bisogno. Abbiamo anche discusso su chi potrebbe far parte della rinnovata leadership delle forze armate ucraine”, ha detto Zelensky aggiungendo di aver proposto al generale di “restare nella squadra”.
Il suo posto è ricoperto ora dal comandante dell’Esercito, generale Oleksandr Stanislavovyč Syrsky, indicato fin dai giorni scorsi come uno dei più probabili successori ma che inizialmente sembrava aver rifiutato l’incarico.
Zelensky ha spiegato che la strategia militare contro la Russia “deve cambiare e adattarsi. I compiti del 2022 sono diversi da quelli del 2024. Pertanto, tutti devono cambiare e adattarsi anche alle nuove realtà. Per vincere insieme”. Frase di circostanza forse ma che non spiega quali diversità siano emerse né come affrontarle. La notizia della rimozione di Zaluzhny, attesa da settimane, sembra riguardare più valutazioni politiche poiché il generale gode di un enorme sostegno all’interno dell’esercito e della società civile ucraina come evidenziò in dicembre un sondaggio in cui l’88% degli ucraini affermò di avere fiducia in lui contro il 62% raccolto da Zelensky.
Non a caso l’annullamento delle elezioni presidenziali da parte della presidenza ucraina viene attribuito da molti più al rischio che Zaluzhny si candidasse contro Zelensky che non al perdurare del conflitto.
“A partire da oggi, un nuovo team di gestione assumerà la guida delle forze armate ucraine”, ha sottolineato Zelensky, aggiungendo di volere che “la visione della guerra sia la stessa per i soldati” che prestano servizio in prima linea. Militare esperto, Syrskyi è considerato uomo del presidente ma non godrebbe di molta considerazione tra i militari proprio perché non ha mai battuto ciglio (a differenza di Zaluzhny) di fronte agli ordini di Zelensky che hanno imposto di sacrificare molte brigate in inutili battaglie difensive e offensive nell’ultimo anno di guerra.
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