Compleanni: i 50 anni del Tornado e i 20 del Typhoon

 

Compie 50 il velivolo da combattimento Panavia che effettuò il suo primo volo il 14 agosto 1974 decollando da Manching, in Germania. Per onorare questo evento, la Luftwaffe ha realizzato (con il supporto di Panavia Aircraft GmbH e Airbus Deference & Space di Manching) uno speciale schema di colori che riassume di fatto le livree che i Tornado hanno indossato sin dal primo volo del prototipo La Luftwaffe (vedi @team_Luftwaffe) ha pubblicato sui propri canali di social media (X/Twitter, Facebook, Instagram) immagini e alcune brevi informazioni sullo speciale dipinto 50 anni del primo volo Tornado.

L’Anniversary Tornado sarà presentato ufficialmente all’Esposizione Aerospaziale Internazionale (ILA) di quest’anno a Berlino (5 – 9 giugno 2024). A settembre l’aereo tornerà a Manching per essere presentato in occasione della celebrazione del 50° anniversario del volo inaugurale.

Lunedì 18 marzo si è svolta a Grosseto, sede del 4° Stormo dell’Aeronautica Militare, la cerimonia del ventennale della consegna del primo Eurofighter Typhoon F-2000, il velivolo che rappresenta oggi la spina dorsale della difesa aerea nazionale, un assetto pregiato che, con oltre 200.000 ore volate e 135.000 sortite in Italia e all’estero, sorveglia e difende i cieli italiani e dell’Alleanza Atlantica.

Era il 16 marzo 2004 quando avvenne la consegna dell’Eurofighter Typhoon al 4° Stormo di Grosseto, primo reparto operativo dell’Aeronautica Militare a ricevere il velivolo che oggi rappresenta il pilastro portante della Difesa Aerea nazionale. I primi velivoli furono assegnati al IX Gruppo Caccia e a riceverli fu l’allora Colonnello Alberto Rosso, Comandante di Stormo e poi Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica.

Dopo un periodo di transizione dall’F-104 all’F-2000 e di relativi lavori per l’adeguamento delle infrastrutture, il 16 dicembre 2005 il 4° Stormo, sotto il comando del Col. Vittorio Iannotta, riprese il Servizio di Sorveglianza dello spazio aereo italiano.

“Ricordare oggi il ventennale dalla consegna del primo F-2000 significa ricordare un pezzo importante della storia della Forza Armata e della sua evoluzione, nonché i successi addestrativi, operativi e di cooperazione industriale” cosi ha detto il Gen. D.A. Luigi Del Bene, Comandante delle Forze da Combattimento dell’Aeronautica Militare, che ha continuato: “Un velivolo multiruolo che, grazie all’evoluzione e all’aggiornamento continuo delle nuove tecnologie – sia software sia hardware – è in grado di essere sempre aderente a quelli che sono oggi i nuovi scenari operativi. Un sistema che ha consentito prima un cambio di paradigma e oggi un solido strumento d’integrazione con la 5^ generazione e con il velivolo F-35“.

L’Eurofighter è un programma tra i più complessi in Europa che, fortemente marcato da una stretta collaborazione con altre nazioni e con l’industria nazionale, ha dato vita a un assetto, il Typhoon, dalle rilevanti capacità multiruolo, un riferimento operativo che ha segnato in maniera tangibile il cambiamento culturale di un’intera Forza Armata, in termini di addestramento, sicurezza e quality management.
L’Eurofighter Typhoon è tra i più avanzati velivoli da combattimento sviluppato nel continente europeo.

Nacque da un progetto di quattro Paesi (Italia, Germania, Regno Unito e Spagna) che misero a fattor comune le singole esigenze al fine di realizzare il più grande e ambizioso programma industriale europeo. È un sistema d’arma in costante aggiornamento, il che gli consente di essere in grado di rispondere alle differenti sfide poste dal moderno scenario geopolitico.

Venti anni dopo il loro ingresso in linea, i velivoli Eurofighter, grazie alle donne e agli uomini della Forza Armata, hanno solcato i cieli di tutto il mondo, operando in teatri di crisi, in supporto alle attività di Air Policing della NATO e in complessi rischieramenti oltreoceano, come quelli che saranno svolti prima in Alaska con l’esercitazione Red Flag e poi nell’Indopacifico, in Australia, con l’esercitazione Pitch Black.

In contesti operativi, solo nell’ultimo triennio, gli F-2000 dei quattro Stormi dell’Aeronautica Militare si sono alzati in volo per effettuare intercettazioni reali a salvaguardia dei cieli nazionali ben 50 volte. Nelle ultime attività di Air Policing per la NATO, in Lituania e in Polonia, gli scramble nel 2023 a difesa del fianco est dell’Alleanza Atlantica sono stati circa 40.

Il Colonnello Filippo Monti, Comandante del 4° Stormo di Grosseto, ha detto: “Venti anni di Eurofighter, venti anni di un aereo che sta già facendo la storia della nostra gloriosa Forza Armata nel suo 101° compleanno. Un sistema d’arma che ha richiesto un cambiamento nei cuori e nelle menti del personale prima del 4 Stormo poi di tutta l’Arma Azzurra, che si è rinnovata per essere al passo con i tempi e rendere il Typhoon efficace già dai suoi primissimi anni di vita”.

Dal 21 febbraio 2024 gli F-2000 sono rischierati a Malbork, in Polonia, con la neocostituita Task Force Air 4th Wing impiegata nell’ambito delle operazioni di “Enhanced Air Policing” (eAP) fino a luglio 2024. La Task Force Air 4th Wing, composta da circa 150 uomini e donne dell’Aeronautica Militare, è posta sotto la diretta dipendenza nazionale del COVI con il compito di assicurare il controllo e la salvaguardia del fianco nord-est della NATO. La TFA è equipaggiata di velivoli Eurofighter Typhoon provenienti dal 4° Stormo di Grosseto, 36° Stormo di Gioia del Colle, 37° Stormo di Trapani e 51° Stormo d’Istrana.

Sono 5 gli Stormi dell’Aeronautica Militare che assicurano la difesa aerea nazionale e servizio di Quick Reaction Alert della NATO: quattro dotati di assetti Eurofighter (il 4° Stormo di Grosseto, il 36° Stormo di Gioia del Colle, il 37° Stormo di Trapani e il 51° Stormo di Istrana) ed uno di velivoli F-35A (32° Stormo di Amendola).

Nel sistema di Difesa Aerea sono inoltre inserite anche due sale operative: l’11° Gruppo DAMI di Poggio Renatico (FE) e il 22° Gruppo DAMI di Licola (NA), entrambi dipendenti dal Reparto di Difesa Aerea Missilistica Integrata (DAMI) della Brigata Controllo Aerospazio del Comando Operazioni Aerospaziali (COA).

Dalle due sale operative, attraverso segnali radar che giungono da una rete di sensori dislocata su tutto il territorio nazionale (Squadriglie Radar Remote), i controllori addetti alla sorveglianza e guida-caccia operano tutti i giorni dell’anno, notte e giorno, per garantire la difesa dello spazio aereo italiano e guidare gli assetti della Difesa Aerea, fornendo le informazioni necessarie per intercettare le potenziali minacce aeree.

Fonti: Luftwaffe, Leonardo e Aeronautica Militare

 

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