L’industria della difesa iraniana cerca visibilità al Salone DIMDEX in Qatar

 

Doha (Qatar),

Al salone della Difesa qatarino DIMDEX (cui Analisi Difesa dedicherà presto un ampio reportage) che si chiude oggi a Doha, si è fatta notare anche in questa ottava edizione la presenza dello stand del Ministero della Difesa dell’Iran che esponeva modelli di diversi prodotti dell’industria nazionale della Difesa a stretto controllo dello stato e soprattutto del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica.

Possiamo definire significativa e prevedibile la robusta presenza dei grandi big dell’industria della Difesa delle nazioni che forniscono la quota maggiore delle acquisizioni militari qatarine e cioè Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Italia: hanno visitato il salone il sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago, il capo di stato maggiore Difesa ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il direttore di Segredifesa/DNA generale Luciano Portolano e il capo di stato maggiore della Marina, ammiraglio Enrico Credendino.

Meno scontata è invece la presenza dell’Iran, la cui industria della Difesa è solitamente assente dai grandi saloni internazionali (ma non da quello di Doha), a conferma delle ottime relazioni tra Qatar e Iran ribadite dalla visita, in occasione del DIMDEX, del ministro della Difesa iraniano Mohammadreza Ashtiani.

Oltre a radar navali, sottomarini tascabili, droni di diverse dimensioni inclusi UCAV e munizioni circuitanti, lo stand iraniano puntava decisamente ad evidenziare il portafoglio missilistico a cominciare dai sistemi mobili per la difesa aerea: da quelli a corto raggio AD-8 e AD-40 a quelli a medio raggio AD-75 e AD -120 con capacità antimissile fino al sistema a lungo raggio AD-200.

Più che mai attuale con la crisi in atto nel Mar Rosso tra le flotte occidentali e le milizie Houthi, la gamma di missili antinave subsonici iraniani anch’essi indicati nel catalogo distribuito allo stand iraniano con una sigla che indica nel numero il raggio d’azione dell’arma.

Il CM-35 viene proposto sia imbarcato su motovedette sia in batterie costiere mobili sia lanciabile da velivolo, nella versione CM-35A, mostrato imbarcato su un F-4 Phantom dell’Aeronautica Iraniana.

I missili da crociera CM-90 e CM-200 vengono proposti sia per impiego da unità navali che da batterie costiere mobili mentre il CM-200A viene mostrato anch’esso nella fase di lancio da un F-4D/E mentre i più grandi CM-300 (quasi 7 mezzi di lunghezza per 770 chili dei quali 165 di testata esplosiva vengono mostrati sia in versione imbarcata su navi della categoria corvette/fregate sia da terra su batterie costiere mobili. Il CM-300 era già apparso nello stand iraniano nell’edizione 2022 del DIMDEX.

Ragguardevole anche l’offerta di missili balistici a propellente solido e tutti su batterie mobili ricavate da autocarri di tipo civile come i noti missili tattici BM-120, BM-250 e BM-300 con testate esplosive rispettivamente di 150, 225 e 450 chili e caratterizzati da un margine di errore dichiarato nella precisione de tiro di 30/35 metri.

Lo stand iraniano al DIMDEX promuove anche i vettori di lancio per la messa in orbita di satelliti e carichi paganti di diversa entità e peso SR-1, SR-2 e LV-500.

Il prodotto più enfatizzato tra quelli presentati al DIMDEX, anche dai media iraniani come l’agenzia di stampa Tasnim (associata ai Guardiani della Rivoluzione) è stato senza dubbio i veicoli senza pilota da combattimento (UCAV) a media quota e lunga autonomia (MALE) Shaed-149 Gaza. Il velivolo è stato presentato già nel 2021 e allo stand iraniano hanno assicurato che è già in dotazione ad alcuni reparti (con ogni probabilità dei Guardiani della Rivoluzione) ma è evidente l’operazione di marketing di mostrare il modello del Gaza pesantemente armato.

Si tratta di un velivolo con un’autonomia di volo di 35 ore e un raggio d’azine di 7.000 chilometri, il drone presenta un’apertura alare di 21 metri, una velocità di crociera di 350 chilometri orari ed è in grado di trasportare 13 bombe e missili e 500 chili di sensori.

Con questi sistemi e con le munizioni circuitanti Shaed-136 già impiegate dai russi cin Ucraina col nome di Geran 2, l’Iran sembra sfruttare anche la visibilità offerta ai propri prodotti dai conflitti in corso per puntare ad ampliare la clientela dei suoi prodotti per la Difesa.

Al DIMDEX erano presenti anche quest’anno molte delegazioni africane (incluso il presidente della Repubblica democratica del Congo (RDC), Felix Tshisekedi) ma i funzionari iraniani incontrati a Doha hanno affermato senza troppi giri di parole di puntare in un futuro non troppo lontano ad acquisire clienti anche nel ricco mercato arabo.

@GianandreaGaian

 

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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