Un Sukhoi Su-57 “navalizzato” per la futura portaerei russa?

 

In Russia si starebbe prendendo in considerazione la possibilità di utilizzare il caccia russo di quinta generazione Sukhoi Su-57 (Codice NATO “Felon”) come aereo imbarcato per la futura portaerei che rimpiazzerà la Admiral Kuznetsov (nella foto sotto): lo ha affermato l’ex vice capo di stato maggiore della Marina russa, vice ammiraglio in pensione Vladimir Pepelyaev.

Già nel 2019 Analisi Difesa aveva riportato le dichiarazioni di Mikhail Strelets, capo progettista e direttore generale dell’ufficio di progettazione Sukhoi, secondo cui l’erede incaricato della sostituzione dei Su-33 e dei MiG-29K attualmente operativi sulla Kuznetsov sarebbe stato inequivocabilmente il Su-57.

«In futuro – ha dichiarato Pepelyaev – il caccia di quinta generazione Su-57 verrà considerato un caccia imbarcato la cui versione basata su portaerei potrebbe apparire se ci saranno finanziamenti stabili. Per il suo pieno utilizzo in combattimento sarà necessario installare sulla futura portaerei nuovi e più avanzati dispositivi di accelerazione e arresto».

Chiaramente secondo il vice ammiraglio russo il Su-57 da impiego navale non opererà mai dalla Kuznetsov poiché questa richiederebbe una modernizzazione più profonda, ergo un finanziamento completamente diverso e un periodo di tempo diverso.

Stiamo parlando di una prospettiva temporale certamente molto lontana considerando che per la realizzazione della futura portaerei russa servirebbe reperire risorse ingenti attualmente vincolati alla costruzione e alla riparazione di sottomarini lanciamissili, d’attacco a propulsione nucleare e convenzionale, alle fregate e corvette multiruolo in grado di lanciare missili da crociera ed ipersonici e in ultima istanza al settore anfibio, alla difesa costiera e alle contromisure attive e passive in grado di scongiurare i droni di superficie che hanno sconvolto le unità navali russe sul Mar Nero nella guerra con l’Ucraina.

Interpellato sull’attuale flotta Pepelyaev (nella foto a lato) ha dichiarato che molto probabilmente, il Su-33 e il MiG-29 continueranno il loro servizio a bordo: – «Si di buoni velivoli le cui capacità di ammodernamento, a mio parere, non sono ancora state esaurite. Molto probabilmente durante questa riparazione verranno finalizzati i sistemi di supporto all’atterraggio, principalmente per il MiG-29.»

La portaerei Admiral Kuznetsov da ben sette anni è sottoposta ad una lunga fase di riparazione e ammodernamento presso il bacino di carenaggio del 35* Stabilimento per le Riparazioni Navali  della JSC Ship Repair Center Zvezdochka di Murmansk e secondo le più recenti dichiarazioni potrebbe rientrare in servizio tra la fine dell’anno in corso e il 2025.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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