Da UAC munizioni circuitanti per i Sukhoi Su-57

 

Lo scorso 28 marzo il sito dell’Istituto federale russo della proprietà industriale (RosPatent) ha pubblicato un brevetto di UAC (United Aircraft Corporation) per un drone/munizione circuitante lanciato da un aereo in volo, nella grafica pubblicata il caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57.  Secondo il documento analizzato, il drone dovrebbe essere in grado di operare in totale autonomia anche se è chiaro agli analisti se in Russia esista una tecnologia per realizzare tale progetto.

Il drone brevettato da UAC non ha caratteristiche specifiche; da ciò si può evincere che le stesse siano ancora coperte dal segreto industriale, o semplicemente il drone non esiste ancora e che pertanto si tratta di un brevetto che riguarda in se il concetto realizzato dagli sviluppatori russi.

Nel dettaglio il drone si muove insieme all’aereo poiché agganciato su un punto di sospensione, successivamente, quando questi si avvicina alla linea nemica, l’UAV viene lasciato cadere senza tuttavia perdere il segnale di contatto con l’aereo lanciatore. Il velivolo, a sua volta, si allontana dalla zona di difesa aere nemica garantendo così la propria sicurezza.

Secondo UAC il drone p in grado di decidere se attaccare in autonomia il bersaglio pur includendo anche la funzione di controllo da parte del pilota del “velivolo madre”.

L’idea di sganciare UAV dagli aerei non è nuova. Del resto, rimanendo in ambito russo, Analisi Difesa si è occupata in passato in uno speciale dossier del nuovo drone russo leggero “Molniya” (“fulmine” in russo), utilizzabile come drone in ruoli ISR o come loitering munition (drone suicida) per colpire dall’alto i bersagli con una carica esplosiva.

Il “Molniya”, che potrà essere impiegato in sciami di decine di droni gestiti dall’intelligenza artificiale per saturare qualsiasi sistema di difesa aereo, nelle intenzioni del costruttore potrà essere trasportato in otto esemplari dal Su-57, sul futuro caccia monomotore Sukhoi “Checkmate” o ancora guidato in uno stormo di 10 esemplari da un “drone madre” noto col nome di “Grom” (“tuono” in russo), il cui mock-up è stato mostrato in occasione dell’edizione 2020 del Forum-Army e nella successiva edizione del 2021.

A quanto riferito da Analisi Difesa nel settembre del 2021, l’azienda russa sviluppatrice del Grom, la Kronshtadt, starebbe lavorando anch’essa a un’arma simile e all’impiego di sciami di droni lanciabili dall’aereo da trasporto russo Ilyushin Il-76.

Alla fine del 2022 UAC decise di procedere al brevetto di un sistema di ormeggio per droni che può essere utilizzato per “catturare” e riportare a bordo UAV precedentemente lanciati da terra o dallo stesso aereo-madre. Diverso, ma pur sempre attinente al tema degli sviluppi russi sui droni operanti con velivoli madre è invece l’accoppiata del caccia Su-57 con l’UCAV pesante Sukhoi S-70 Okhotnik, quest’ultimo in qualità di vero e proprio gregario

È noto insomma che in futuro il Su-57 sarà utilizzato per sganciare molti droni per sfondare le linee di difesa aerea nemica o per volare affiancato ad un drone pesante. Nel caso del brevetto UAC, il drone sfrutta il vettore aereo per buona parte del volo e successivamente opera da solo e considera da quel momento lo svolgimento della missione assegnata con un’interazione minima con l’aereo che lo ha sganciato.

Anche in occidente, com’è noto, si sta lavorando a concetti simili: alla fine del 2022 Airbus ha riferito di aver lanciato con successo un drone da un aereo A400M in volo dalla propria stiva di carico.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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