Doppio colpo per Dassault: Serbia e Oman vogliono i Rafale
Centrali nucleari ma anche forniture aeronautiche di aerei da combattimento sono tra i temi più rilevanti nell’agenda della visita di oggi e domani a Parigi del presidente della Serbia Aleksandar Vucic
“La Francia è la più grande potenza nucleare europea. Ottiene il 70 per cento della sua elettricità dall’energia nucleare. Noi entro il 2050 consumeremo quattro volte più elettricità di oggi e non abbiamo alcuna possibilità se non iniziamo rapidamente a risolvere il problema. E risolverlo è possibile solo costruendo centrali nucleari grandi e piccole”, ha detto Vucic, invitando gli organi di governo a fare i preparativi necessari per modificare la legislazione in tal senso.
Il capo dello stato serbo ha sostenuto che con Emmanuel Macron parlerà di cooperazione militare e industriale e dell’acquisto degli aerei da combattimento Dassault Rafale (in dotazione anche alla Croazia che riceverà 12 velivoli della versione F3-R di seconda mano ceduti dall’Aeronautica francese) e di altri equipaggiamenti. La Serbia ha recentemente acquisito in Francia elicotteri leggeri Airbus H145M e missili da difesa aerea a corto raggio MBDA MIstral.
“Spero che lunedì o martedì firmeremo i contratti per l’acquisto di 12 nuovissimi Dassault Rafale” ha detto Vucic. Belgrado punta a dotarsi dei Rafale della versione più avanzata F4.1 e di un pacchetto di armamenti che includa i missili aria-aria Mica a corto e medio raggio e forse i missili a lungo raggio Meteor e da crociera SCALP EG (consegnati da Parigi all’Ucraina) oltre alle bombe guidate plananti AASM Hammer (anch’esse in fase di consegna a Kiev.
La Serbia negli ultimi anni ha rafforzato l’acquisizione di armamenti russi (3 batterie di sistemi da difesa aerea a medio raggio Pantsir, elicotteri Mi-35 ceduti da Cipro e caccia Mig 29 ceduti dalla Bielorussia) e cinesi (4 batterie di missili da difesa aerea a lungo raggio HQ-22) ma nell’ambito di una politica strategica che cerca un equilibrio con l’Occidente intende acquisire tecnologie ed equipaggiamenti europei in grado di contribuire allo sviluppo tecnologico della propria industria della Difesa.
A tal proposito Vucic ha annunciato che “dal 19 aprile i droni kamikaze di fabbricazione nazionale entreranno a far parte del nostro armamento regolare e saremo i primi nella regione a farlo”. Anche il Sultanato dell’Oman sarebbe interessato ad acquisire 12 o 18 Rafale F4 secondo quanto riferito dal New York Times e dal giornale on line La Tribune, notoriamente vicino all’industria della Difesa francese.
Attualmente la Reale Forza Aerea Omanita dispone di 22 F-16, 12 Eurofighter Typhoon e 21 BAE Hawk 200 ma sembra voler seguire l’esempio di Emirati Arabi, Egitto Qatar e Arabia Saudita diversificando le sue forniture militari.
Nella regione mediorientale il Rafale è già in servizio o in fase di consegna in Qatar (36) ed Egitto (54) ed è stato ordinato in 80 esemplari dagli Emirati Arabi Uniti mentre non si esclude un possibile acquisto anche da parte dell’Arabia Saudita.
Foto Dassault
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