Le nuove forniture francesi all’Ucraina (AGGIORNATO)

 

(aggiornato alle ore 23,56)

Dopo aver annunciato e proposto ai partner UE/NATO di inviare truppe in Ucraina, la Francia rilancia sulle forniture militari a Kiev. Dopo le ultime consegne di missili da crociera SCALP e di bombe guidate Hammer (ben 600 unità che verranno rimpiazzate con un ordine per 500 esemplari posto a Safran secondo le fonti citate dal quotidiano La Tribune), Parigi ha reso noto che invierà in Ucraina un numero imprecisato di missili terra-aria Aster 30 necessari a rifornire la batteria del sistema SAMP/T fornita congiuntamente con l’Italia.

I russi avevano reso noto di aver distrutto almeno un lanciatore e n0n è dato sapere se Roma e Parigi abbiano fornito ulteriori componenti o addirittura una seconda batteria di SAMP/T, specie dopo che l’Italia ha ritirato quella schierata a difesa dello spazio aereo della Slovacchia perché necessaria in altri teatri operativi non meglio precisati.

Il 31 marzo il ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu ha affermato che la Francia consegnerà inoltre “centinaia” di veicoli blindati VAB entro l’inizio del prossimo anno all’Ucraina come parte di un nuovo pacchetto di aiuti militari.

 

VAB e CAESAR

In un’intervista all’edizione domenicale del quotidiano francese La Tribune, Lecornu ha affermato che “per mantenere una linea del fronte così estesa, l’esercito ucraino ha bisogno, ad esempio, dei nostri mezzi corazzati. Sono assolutamente fondamentali per la mobilità delle truppe”.

L’esercito francese sta attualmente sostituendo i suoi vecchi veicoli blindati VAB, utilizzati dal 1979. “Queste vecchie attrezzature, ancora operative, verranno inviate direttamente in Ucraina in grandi quantità. Stiamo parlando di centinaia (di veicoli) nel 2024 e all’inizio del 2025”, ha detto Lecornu.

L’Esercito francese dispone ancora di circa 2.500 dei 4,000 VAB 4×4 costruiti (più un altro migliaio per l’export), oggi in fase di sostituzione con i nuovi veicoli blindati ruotati Griffon e Serval.

Nel 2022 Parigi aveva già fornito a Kiev 250 VAB, in parte distrutti durante la controffensiva ucraina del 2023 in cui si sono rivelati molto vulnerabili non solo alle munizioni circuitanti e al fuoco delle armi anticarro e dell’artiglieria ma anche a quello delle mitragliatrici pesanti e alle mine.

L’annuncio sulla fornitura bellica all’Ucraina arriva mentre il governo francese sta spingendo la propria industria militare ad aumentare la produzione per soddisfare l’urgente bisogno di munizioni di Kiev. Il 26 marzo Lecornu aveva detto che la Francia sarà presto in grado di consegnare in collaborazione con la Danimarca 78 obici CAESAR all’Ucraina con 80 mila proiettili da 155mm.

Nel marzo 2022 l’Esercito francese schierava 76 semoventi da 155mm CAESAR: ne ha ceduti 18 all’Ucraina più altri 12 forniti direttamente dal produttore Nexter che nel novembre 2023 ne ha consegnati altri 6 all’Armèe de Terre che dovrebbe quindi averne al momento 64.

La Danimarca ha ceduto all’Ucraino tutti i 19 CAESAR che aveva appena ricevuto da Nexter rimpiazzandoli con il sistema d’artiglieria israeliano ATMOS attualmente in fase di consegna.

Pur con una accelerazione dei ritmi di produzione e considerando che del pacchetto facciano parte anche i 19 obici danesi, se Parigi intende fornire in breve tempo a Kiev 78 CAESAR significa che è pronta a sottrarne oltre una cinquantina ai suoi reggimenti d’artiglieria. Durante la conferenza stampa del 26 marzo Lecornu ha colto l’occasione per ribadire che i Paesi europei dovrebbero ridurre la loro dipendenza militare dagli Stati Uniti garantendo da soli la sicurezza del continente.

Il ministro ha sottolineato di aspettarsi che la questione diventi argomento di campagna elettorale prima delle elezioni del Parlamento europeo di giugno.

“Sappiamo che d’ora in poi parte del programma di sicurezza dell’Europa dovrebbe ricadere sugli europei“, ha detto Lecornu secondo cui “è una necessità assoluta. Per me non è giusto che i contribuenti statunitensi debbano pagare così tanto per la sicurezza degli europei”, ha concluso il ministro.

Lo stesso giorno Lecornu ha paventato che il passaggio a una “economia di guerra” per sostenere l’Ucraina “non escluda” la requisizione “di personale, scorte o strumenti di produzione”. Il ministro ha parlato della possibilità “di chiedere ai produttori di dare priorità alle esigenze militari” precisando che “non esclude di farlo nelle prossime settimane”.

Affermazioni che si aggiungon90 a quelle del presidente Emmanuel Macron che “non esclude l’invio di truppe di terra” in Ucraina. Per giustificare queste requisizioni, Lecornu si avvale della Legge sulla Programmazione Militare 2024-2030, promulgata in agosto, che prevede che in caso di “minaccia, attuale o prevedibile, che grava su attività essenziali alla vita della Nazione, alla protezione della popolazione, all’integrità del territorio o alla permanenza delle istituzioni della Repubblica” sia possibile “la requisizione di qualsiasi persona, fisica o giuridica, e di tutti i beni e servizi necessari per far fronte agli stessi, una misura che può essere decisa con decreto del Consiglio dei ministri».

 

Colloquio Lecornu-Shoigu

Oggi Lecornu ha parlato al telefono con il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu, ha riferito un comunicato del ministero della Difesa francese. “Durante il colloquio, Lecornu ha condannato fermamente l’attacco terroristico avvenuto nella regione di Mosca il 22 marzo e ha anche espresso solidarietà alle famiglie delle vittime”, si legge nella nota.

“Lecornu ha dichiarato la disponibilità della Francia a cooperare nella lotta contro il terrorismo e ha chiesto di espandere gli scambi bilaterali per massimizzare l’efficacia nel contrastare questa minaccia”. La dichiarazione afferma che la Francia non dispone di informazioni che possano stabilire un collegamento tra l’attacco terroristico e l’Ucraina. Lecornu ha invitato la Russia a “rinunciare a qualsiasi strumentalizzazione di questo attacco terroristico”.

Ha anche detto che la Francia continuerà a sostenere Kiev “per tutto il tempo necessario”. Il presidente francese Emmanuel Macron in precedenza aveva chiesto una maggiore cooperazione con la Russia nella lotta al terrorismo, nei commenti seguiti all’attacco a una sala da concerto appena fuori Mosca. Tuttavia, il 27 marzo, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che la Francia non aveva fatto alcuna proposta specifica al Ministero russo riguardo alla combinazione degli sforzi nella lotta al terrorismo. Il 22 marzo, i terroristi hanno attaccato la sala concerti Crocus City Hall appena fuori dai confini della città di Mosca.

Secondo gli ultimi dati, 144 persone sono state uccise e 551 sono rimaste ferite. Nel caso sono state arrestate dieci persone, compresi quattro autori. Il comitato investigativo russo ha affermato di aver trovato prove che gli aggressori erano collegati ai nazionalisti ucraini.

 

Gli ultimi rifornimenti tedeschi a Kiev

A fine marzo anche la Germania ha annunciato il prossimo invio di ulteriori 20 veicoli da combattimento cingolati Marder e di un numero imprecisato di missili terra-aria Patriot e la consegna a Kiev di nuovi lotti di materiali che includono 14 cingolati Warthog, munizioni da 120 mm per i carri Leopard 2, 18.000 proiettili da 155mm, 14 droni da sorveglianza e ricognizione Vector, 30 droni da ricognizione e sorveglianza RQ-35 Heidrun, 180 sistemi per la localizzazione dei droni RF 360, 6 veicoli cingolati da sminamento Wiesel, 2 getta-ponte Beaver, un carro recupero Bergepanzer 2 e 2.000 lanciagranate RGW 90 Matador.

Ieri Berlino ha reso noto che fornirà all’Ucraina 180 mila granate di artiglieria di calibro 155 millimetri per un valore dei proiettili è di 576 milioni di euro. Come riferisce il settimanale Focus (citato in Italia da Agenzia Nova), tale cifra si aggiunge alla serie di aiuti militari da 478 milioni di euro per l’Ucraina annunciata a marzo dal ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius.

Berlino finanzierà così circa il 40 per cento del programma varato dalla Repubblica Ceca, a cui hanno aderito diverse nazioni europee, che mira a fornire a Kiev 800 mila proiettili di artiglieria da acquistare sui mercati internazionali.

Foto: Armèe de Terre e EUROSAM

 

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