MiG-31I: la nuova versione del Foxhound russo

 

Il caccia intercettore MiG-31 (Codice NATO “Foxhound”) continua a essere, nonostante l’età, la punta di diamante delle Forze Aerospaziali russe (VKS). Le sue capacità lo rendono come un velivolo insostituibile poiché il MiG-31 non è  solamente l’aereo da combattimento più veloce del mondo (Mach 2.83 – 3 o poco più, secondo alcune fonti) o il primo ad aver utilizzato un radar phased array Zaslon in grado di coprire ampi spazi di cielo, ma anche uno dei più prestanti in assoluto circa le capacità generali di capacità di carico e ingaggio, quota massima (oltre 20.500 metri) e – visti gli immensi spazi del Paese russo chiamato a sorvolare –  dotato di un’ampia autonomia. La sua particolare struttura comprende il 49% di acciaio al nichel saldato ad arco, il 33% di leghe di metalli leggeri, il 16% di titanio e il 2% di materiali compositi.

Nonostante l’eredità da intercettore del suo predecessore MiG-25 “Foxbat” da cui deriva, questo velivolo nel tempo ha assunto diversi incarichi ben diversi da quello per cui era stato principalmente chiamato ad espletare; l’esempio più noto e recente riguarda la variante MiG-31K armata del missile ipersonico Kh-47M2 Kinžal (“pugnale” o “stiletto” in russo) che di fatto lo hanno trasformato in un vettore d’attacco in grado di ingaggiare bersagli terrestri e navali di superficie.

Nel normale processo evolutivo e di modernizzazione a cui è andato incontro il velivolo (vedasi variante BM) e al contestuale sviluppo delle versioni alternative (come la variante DZ dedicata al lancio dell’arma antisatellite 79M6 “Kontakt”), la più recente versione nota come MiG-31I sarebbe stata sottoposta ad alcuni notevoli miglioramenti, come ad esempio la dotazione della sonda per il rifornimento in volo che aumenta significativamente il suo raggio di combattimento.

Lo ha riferito pochi giorni fa all’agenzia TASS una fonte del complesso militare-industriale.  «I caccia a lungo raggio MiG-31I della VKS hanno l’opportunità di fare rifornimento in volo, il che aumenta la possibilità del loro utilizzo in combattimento in termini di portata» – ha detto l’interlocutore dell’agenzia.

Secondo un’altra fonte sempre all’agenzia TASS, il MiG-31I è un aereo completamente diverso con motori diversi, avionica diversa, missili diversi rispetto al MiG-31K, sebbene la stessa TASS non abbia ricevuto conferma ufficiale di queste informazioni.

L’ex Comandante della 4^ Armata dell’Aeronautica e della difesa aerea, il tenente generale Valery Gorbenko ha dichiarato a tal proposito che: – «Il raggio d’azione del MiG-31I sarà di migliaia di chilometri, il che consentirà a questi velivoli di colpire obiettivi situati in profondità nelle difese nemiche.»

Secondo l’Izvestia, la differenza principale tra il MiG-31I e la precedente versione “K” è la presenza di speciali sistemi elettronici che aumentano le caratteristiche di volo e le capacità dell’aereo. Questa versione è dotata di un sistema di controllo fly-by-wire e di computer di bordo che consentono di posizionare il caccia in modalità completamente automatica sulla traiettoria di lancio desiderata e di lanciare un missile ipersonico all’ora calcolata con estrema precisione.

La variante I è ovviamente in grado come la versione K di utilizzare i missili ipersonici Kinžal e per questo secondo alcuni il MiG-31I sarebbe un upgrade importante del MiG-31K.

Si noti che la versione russa di Wikipedia riporta che il MiG-31I (Izdeliye “Ishim”) era stato progettato per il lancio aereo di piccoli veicoli spaziali del peso di 120-160 kg in orbite di 600-300 chilometri.

Ci sono poche informazioni su questa nuova versione mostrata per la prima volta nella parata aerea del Giorno della vittoria, il 9 maggio 2022: si trattava dell’esemplare “37 blu” che si pensa possa essere uno dei tanti MiG-31 conservati in Russia e successivamente convertiti nella nuova versione.

Anche gli analisti occidentali concordano sul fatto che la suite avionica è stata implementata per consentire il lancio orbitale di piccoli satelliti e per armi anti-satelliti, nonché per l’uso del missile Kinžal. La nuova versione, che è diventata operativa tra il 2022 e il 2023, come dicevamo dovrebbe integrare e non sostituire il MIG-31K.

Per lo storico e autorevole esperto d’aviazione russa Piotr Butowsky il MiG-31I dovrebbe essere distinto dal MiG-31K, ma la differenza tra le due versioni non è molto chiara. Presumibilmente il MiG-31I è il vettore del secondo squadrone di lanciatori dei missili Kinžal ma con lievi differenze rispetto al primo lotto. Secondo un’altra versione, il MiG-31K era una una versione intermedia fino Al completamento della messa a punto del MiG-31I.

Un canale Telegram russo notevolmente informato di questioni militari ribadiva invece che la nota modifica “K” non era specifica per il Kinžal ma consisteva nell’agganciare un missile “sovradimensionato” sul pilone ventrale da utilizzare su un intercettore supersonico e in questa variante sono state convertite diverse dozzine di MiG-31. Ora la variante definitiva per il Kinžal sarebbe il MiG-31I e così verrà convertito il suffisso specifico per quest’arma passando definitivamente da “K” a “I”.

Nella modifica del MiG-31I (ad eccezione del raggio di trasferimento per il carico), è stato anche migliorato il sistema di controllo dell’aeromobile che non solo ha semplificato l’uso di armi così potenti, ma ha anche ampliato le capacità di combattimento dell’aeromobile.

Alla fine dello scorso mese un sito militare russo aveva ipotizzato che il MiG-31I potesse essere una versione specifica per il lancio di un nuovo missile antisatellite, anche se quello mostrato durante le prove della parata del 2022 era alla fine il classico missile ipersonico Kinžal.

Nonostante si tratti di uno dei primi velivoli di combattimento della quarta generazione (il MiG-31 fece il suo primo volo nel settembre 1975, la produzione iniziò nel 1979 e l’aereo entrò formalmente in servizio nel 1982), è ampiamente prevedibile che il suo servizio operativo nella VKS sarà esteso almeno fino al 2030-2040, un tempo che indica chiaramente il suo ruolo rilevante e che consentirebbe anche lo sviluppo del suo successore noto come MiG-41 (o progetto PAK-DP).

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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