Cyber: l’audizione alla Commissione Difesa del generale Portolano

 

“In una società sempre più digitalizzata, la difesa cibernetica rappresenta una priorità per la sicurezza nazionale, che va affrontata assicurando uno sforzo congiunto tra tutti gli attori coinvolti, in campo civile e militare”. Lo ha detto oggi il generale Luciano Portolano, segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli Armamenti, in audizione alla commissione Difesa della Camera. “Dal punto di vista militare il cyberspace è oggi riconosciuto come il ‘quinto dominio’ delle operazioni. Parlare di ‘dominio’, piuttosto che di ‘ambiente di riferimento’, vuol dire aver assunto coscienza che l’architettura del campo di battaglia è mutata e che non è più possibile produrre gli effetti necessari agendo solo nella dimensione fisica (terra, aria, mare e spazio), senza avere la capacità di operare efficacemente anche in quella virtuale.

Negli ultimi anni, la consapevolezza di doversi confrontare con un ambiente operativo sempre più articolato e complesso – ha aggiunto – ha favorito un cambio di prospettiva, con un orientamento maggiormente consapevole della necessità di ragionare in termini di operazioni multi-dominio, quelle che gli anglosassoni chiamano multi-domain o meglio all domain operations, che ampliano il concetto di joint operations o operazioni interforze. Un approccio fondamentale necessario per raggiungere la piena sincronizzazione di tutte le componenti operative, andando ben oltre il concetto di interforze, già impiegato da anni. Mi riferisco all’esigenza di disporre di un’unica forza militare realmente integrata ed interconnessa in tutti i domini, capace di orchestrare l’intero spettro di capacità al fine di conseguire gli effetti strategici desiderati nella dimensione fisica, virtuale e cognitiva”

Per Portolano “la cyber defence non è un ‘prodotto’ ma un ‘processo’ in costante evoluzione. Questo richiede formazione continua, agilità organizzativa, implementazione di rigorosi standard di sicurezza informatica e, soprattutto, il necessario vantaggio tecnologico, che si ottiene attraverso una forte propensione all’innovazione. Ed è proprio su questi due ultimi aspetti che si innesta il contributo della direzione nazionale degli armamenti, che ha la responsabilità istituzionale sulla ricerca e l’innovazione tecnologica; la politica degli armamenti e le attività di procurement; il supporto alla politica industriale della difesa e la cooperazione internazionale. Il supporto alla politica industriale è un’attività fondamentale per perseguire l’obiettivo di autonomia strategica nazionale ed europea, anche nel settore digitale, dove si registra un’importante dipendenza tecnologica da altri paesi”, ha sottolineato.

“Il piano nazionale della ricerca militare ci consente di valorizzare le università, le piccole e medie imprese e le start up, che forniscono un contributo rilevante allo sviluppo del pensiero innovativo e di orientare la ricerca in quelle aree in cui siamo consapevoli di soffrire un potenziale gap rispetto alla velocità dello sviluppo tecnologico. Grande attenzione viene destinata alla ricerca nei settori dell’intelligenza artificiale, delle tecnologie spaziali e, per l’appunto, della cyber defence”. Tra le attività svolte di Segredifesa, il generale  ha evidenziato “il programma per la realizzazione di un poligono virtuale cyber, presso la scuola di telecomunicazioni della difesa di Chiavari, avviato lo scorso marzo e frutto dell’evoluzione di un progetto di ricerca avviato nell’ambito del piano nazionale di ricerca militare”. 

Il video integrale dell’audizione del generale Luciano Portolano a questo link

 

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