Da NPO Mashinostroyenia un nuovo jet UAV
La russa VPK NPO Mashinostroyenia JSC ha depositato una domanda di brevetto per un nuovo drone con motore a turbogetto.
Questo innovativo drone a reazione – secondo quanto si evince dalla domanda di approvazione del brevetto – è realizzato secondo il design aerodinamico tipico dei velivoli da combattimento dotato di ali canard al fine di avere caratteristiche di alta velocità e manovrabilità, il miglioramento del volo ad angoli di attacco elevati e una notevole riduzione della resistenza al volo ad alta velocità.
La meccanizzazione dei bordi d’attacco e d’uscita dell’ala migliora la qualità aerodinamica e le caratteristiche di decollo e atterraggio dell’UAV a getto.
Il drone è dotato di un vano di carico centrale della fusoliera, un’ala dalla forma complessa, un impennaggio anteriore completamente mobile con console a freccia e un impennaggio di coda verticale a forma di V con alette trapezoidali. La presa d’aria per il motore a turbogetto è posta sotto la fusoliera.
Nel gennaio 2023 era stato segnalato che la NPO Mashinostroyenia stava prendendo in considerazione l’idea di sviluppare UAV d’attacco altamente manovrabili dotati di motore a reazione e di un layout stealth a bassa firma radar. Per ottenere un’elevata qualità aerodinamica e migliorare le caratteristiche di decollo e atterraggio del dispositivo di cui al brevetto è stato progettato l’utilizzo di un’ala dalla forma complessa con meccanizzazione adattiva dei bordi d’attacco e d’uscita.
Gli esperti dell’impresa del complesso militare-industriale russo ritengono che tali UAV, grazie alla combinazione di elevata velocità, manovrabilità e bassa traccia radar, saranno in grado di operare contro difese aeree stratificate e velivoli da combattimento. Questa classe di droni sarà in grado di svolgere efficacemente funzioni di combattimento con costi di produzione e manutenzione significativamente inferiori rispetto agli aerei e agli elicotteri con equipaggio.
NPO Mashinostroyenia è un’azienda russa che durante la Guerra Fredda fu responsabile di diversi importanti sistemi d’arma, tra cui il missile balistico intercontinentale UR-100N e il programma della stazione spaziale militare Almaz; altrettanto nota è la produzione missilistica specialmente nel settore antinave; suoi sono i missili P-70 “Ametist” (SS-N-7 Starbright), P-120 “Malakhit” (SS-N-9 Siren), P-500 “Bazalt” (SS-N-12 Sandbox), P-700 “Granit” (SS-N-19 Shipwreck), P-800 “Oniks” (SS-N-26) e “Zircon” (missile).
Lo stesso missile BrahMos sviluppato in collaborazione con l’India è un derivato del P-800 Oniks e Mashinostroyenia partecipa a tal proposito alla joint venture con una quota del 49,5% assieme all’indiana DRDO (Organizzazione per la ricerca e lo sviluppo della Difesa indiana).
Foto NPO Mashinostroyenia
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.