I russi continuano ad avanzare da nord nella regione di Kharkiv

 

(Aggiornato alle ore 23,15)

Continuano a guadagnare terreno i reparti russi entrati il 10 maggio nel territorio della regione ucraina di Kharkiv conquistando in 48 ore una dozzina di centri abitati e oltre 110 chilometri quadrati di territorio suddivisi in due diverse aree di penetrazione che probabilmente il comando russo cecherà di congiungere nelle prossime ore.

Le ultime notizie riferiscono che i quartieri occidentali e settentrionali della città di Vovchansk sono caduti sotto il controllo delle forze russe mentre l’esercito ucraino ha dichiarato che la situazione a Vovchansk è sotto controllo ma ha dovuto ritirarsi in nuove postazioni vicino al villaggio di Lukyantsi a causa dei pesanti attacchi degli aerei russi che sganciano “da cinque a sette bombe ogni tre minuti”, stando alla testimonianza di un ufficiale ucraino citato dal New York Times.

Nella tarda mattinata di oggi  Kiev ha ammesso che reparti di fanteria russa sono entrati a Vovchansk come ha riportato RBC Ucraina, citando Dmytro Lazutkin, portavoce del ministero ucraino della Difesa intervenuto durante una trasmissione televisiva. “Se parliamo della situazione a Vovchansk, il nemico sta cercando di prendere piede nella parte settentrionale della città, cercando di entrare con piccoli gruppi di fanteria”.

La TASS riferisce che sono in corso combattimenti nelle strade della cittadina, situata 20 chilometri a nord del capoluogo Kharkiv (Kharkov per i russi) e dove sono rimasti solo 200/300 residenti dei 17mila presenti prima del conflitto e dei 2.300 rimasti fino a pochi giorni or sono secondo il governatore regionale, Oleh Suniehubov.

Il governatore ha riferito inoltre che sono saliti a 7.531 i civili (inclusi 568 minori) evacuati finora a seguito della nuova offensiva russa nel nord della regione. “Le persone continuano a essere mandate via, ma ogni giorno, ogni minuto diventa più difficile”, ha detto Sinegubov, riferendosi al peggioramento della situazione a Vovchansk. Nel pomeriggio di oggi il numero di civili sfollati dalla regione aveva superato le 8.000 unità.

Secondo lo Stato maggiore ucraino  sarebbero 615 i soldati russi morti o feriti nel corso dell’offensiva a Kharkiv. Nazar Voloshyn, portavoce del Gruppo operativo Khortytsia, che opera sul fronte di Kharkiv, ha dichiarato questa mattina che “attualmente, la situazione nell’area rimane tesa, ma le unità ucraine stanno conducendo attive battaglie difensive. I tentativi degli invasori russi di sfondare le nostre difese sono stati fermati, e la situazione si è in qualche modo stabilizzata. 

La situazione operativa sul fronte di Kharkiv rimane difficile, ma sta cambiando in modo dinamico. Su gran parte della nostra linea di confine sono in corso feroci battaglie difensive. Ci sono insediamenti in cui le truppe russe stanno cercando di prendere piede e di usarli per avanzare ulteriormente”, ha aggiunto.

“.Gli invasori stanno cercando di ottenere un certo vantaggio tattico. Il nemico sta cercando di prendere piede vicino a Lukiantsi e Vovchansk. Tuttavia, le unità delle forze armate ucraine non permettono agli occupanti russi di avanzare” ha detto Voloshyn, aggiungendo che le forze ucraine stanno contrattaccando, usando l’artiglieria e con un gran numero di droni schierati nell’area. “Sono state effettuate manovre e sono state spostate unità in posizioni più favorevoli in alcune aree vicino a Lukiantsi e Vovchansk”.

Il ministero della Difesa russo aveva invece reso noto che “le forze armate russe proseguono la loro avanzata nella regione di Kharkiv, nel Nord-est dell’Ucraina, e hanno in particolare preso il controllo del villaggio di Bugrovatka” precisando che  stanno avanzando “più profondamente” all’interno delle linee della difesa Ucraina “liberando gli insediamenti di Glubokoe e Lukyantsy” nelle ultime 24 ore.

Secondo le autorità locali ucraine, citate dall’Associated Press, l destino di Vovchansk potrebbe rispecchiare quello di Bakhmut e Avdiivka, città ucraine dove i feroci combattimenti e le tattiche di terra bruciata costrinsero gli ucraini a ritirarsi. In realtà la partita in questa città potrebbe chiudersi molto più in fretta a vantaggio dei russi sia perché le truppe ucraine non sembrano in grado di resistere all’offensiva nemica per inferiorità di truppe e mezzi (e forse anche di morale dei combattenti) sia perché la fanteria russa è già in città e si fa strada con intenso fuoco dal cielo e di artiglieria.

Secondo funzionari ucraini citati sempre dall’AP, fortificazioni mal costruite e carenza di munizioni hanno permesso alla Russia di avanzare nell’area nei giorni scorsi che fa il paio con il terremo conquistato nella regione di Donetsk a ovest di Avdiivka e intorno a Chasov Yar a cui aggiungere anche i sensibili progressi territoriali russi nei settori di Ugledar e RAbotino, nella regione di Zaporizhia.

Come aveva anticipato Analisi Difesa, l’offensiva a Kharkiv consente diversi vantaggi ai russi: assorbe riserve ucraine diversamente disponibili per il fronte di Donetsk, permette di minacciare la città di Kharkiv con un attacco da nord e da est e consente di creare una “zona cuscinetto” per proteggere Belgorod dalle frequenti incursioni ucraine.

Secondo l’Institute for the Study of War (ISW), think. tank americano vicino alle posizioni neocon e quindi saldamente schierato al fianco della causa ucraina, le forze armate russe puntano costituire una zona cuscinetto tra il confine russo e quello ucraino come priorità rispetto a un’invasione più profonda nella regione di Kharkiv. Dalle immagini satellitari geolocalizzate pubblicate dall’IUISW si vede che le forze russe sono entrate a Hlyboke, circa 30 chilometri a nord di Kharkiv, e hanno innalzato la bandiera nel centro del villaggio mentre altre immagini mostrano truppe russe avanzanti anche a sudovest del villaggio di Oliynykove.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rivolto al segretario di Stato americano Antony Blinken in visita a Kiev ha sottolineato ieri che “il più grande deficit per noi” sono le difese aeree affermando che “oggi abbiamo veramente bisogno di due sistemi Patriot per Kharkiv”.

Il generale Kyrylo Budanov, capo della Direzione principale dell’intelligence Ucraina, ha detto in un’intervista al New York Times (ripresa in Italia da Agenzia Nova) che le forze armate ucraine affrontano una situazione “critica” dopo l’apertura da parte della Russia di un nuovo fronte in direzione di Kharkiv. Secondo l’ufficiale, le forze russe proseguiranno gli attacchi in direzione di Kharkiv per altri “tre o quattro giorni”, tentando di conquistare altri insediamenti di confine e consolidando il territorio occupato nelle scorse ore.

Presto, però, le forze russe potrebbero intraprendere un’azione offensiva ancor più decisa in direzione di Sumy: l’obiettivo di Mosca sarebbe quello di sopraffare le forze armate ucraine, che scontano una grave carenza di uomini. “Tutte le nostre truppe sono ora o a Kharkiv o a Chasiv Yar”, ha spiegato Budanov. “Abbiamo impiegato tutto ciò che abbiamo. Purtroppo, non abbiamo più nessuna riserva”.

Ammissioni circa la drammatica carenza di truppe che spiegano forse perché il 13 maggio una fonte vicina alla presidenza dell’Estonia abbiano reso noto di stare “seriamente” valutando la possibilità di inviare truppe nella parte occidentale dell’Ucraina per ruoli non di combattimento, sulle “retrovie” in modo da poter liberare truppe ucraine da inviare al fronte.

Lo ha detto a Breaking Defense il consigliere presidenziale per la sicurezza nazionale Madis Roll specificando che Tallinn preferirebbe agire in questo senso in ambito NATO “per mostrare una più ampia forza combinata e determinazione” ma non si esclude la possibilità di partecipare ad una coalizione più limitata di nazioni disposte a inviare proprie truppe in Ucraina.

Di parere opposto sembra però essere il governo estone. “L’Estonia non intende assolutamente assumere alcuna iniziativa per inviare militari in Ucraina e non intende fare assolutamente nulla da sola” ha affermato ieri il ministro della Difesa estone, Hanno Pevkur, commentando le dichiarazioni rilasciate da Roll.

Quando la Francia ha posto la domanda se l’Europa e gli alleati potessero fare di più per l’Ucraina nessuno ha risposto. E questo perché, al momento, non c’è unità di vedute tra gli alleati”, ha aggiunto Pevkur sottolineando che per l’Estonia la priorità assoluta è l’invio di munizioni all’Ucraina e l’addestramento dei soldati ucraini in altri Paesi.

Che la situazione al fronte sia critica sembra dimostrarlo anche la rinuncia del presidente Volodymir Zelenski alla visita che avrebbe dovuto effettuare a Madrid il 17 maggio. Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche in Spagna, la visita, che avrebbe visto l’incontro con Felipe VI l’incontro con il primo ministro Pedro Sanchez per la firma di un accordo in materia di sicurezza, è stata annullata a causa della complessa situazione che il Paese sta attraversando di fronte all’offensiva russa.

Al collasso sembra essere anche la rete elettrica ucraina, bersagliata da tempo dai bombardamenti russi effettuati con missili e droni. L’Ucraina ha introdotto ieri blackout di emergenza in tutte le regioni del Paese dopo gli attacchi russi alle centrali elettriche come ha annunciato l’operatore energetico statale Ukrenergo. “Dalle 21:00 alle 24:00 Ukrenergo è costretta a introdurre interruzioni di emergenza controllati in tutte le regioni dell’Ucraina. La ragione di ciò è una significativa carenza di elettricità nel sistema a seguito degli attacchi russi e l’aumento dei consumi a causa dell’ondata di freddo”, si legge in un post su Telegram.

Foto: Ministero Difesa Ucraino e Ministero Difesa Russo,

Mappe: RVVoenkory

 

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