Nuove basi USA/NATO in Romania, Albania e forse Finlandia
La crisi con la Russia e il conflitto in Ucraina sembrano contribuire alla realizzazione di nuove basi e installazioni militari statunitensi in Europa.
In marzo sono iniziati in Romania lavori per trasformare la base Mihail Kogqlniceanu, vicino a Costanza nel sud-est della Romania sulla costa del Mar Nero, nella più grande base militare NATO in Europa, destinata a superare per estensione quella di Ramstein, in Germania.
La nuova base darà alla Romania un ruolo maggiore nell’architettura di sicurezza della NATO e una posizione di maggiore forza nel Mar Nero, rafforzando il progressivo spostamento a est dell’asse dell’Alleanza Atlantica e il trasferimento di forze statunitensi presso quei partner orientali che un tempo fecero parte del Patto di Varsavia.
Entro il 2030 la base rumena potrà ospitare 10.000 militari e civili mentre USA e NATO vi trasferiranno risorse logistiche e personale Ramstein. I lavori di ampliamento costeranno 2,7 miliardi di dollari e interesseranno un’area, già espropriata dalle autorità rumene a 5.500 euro per ettaro, di 2.400 ettari nelle località di Mihail Kogalniceanu e Lumina, secondo quanto riferito da Balkan Insight il 21 marzo scorso.
“Saranno costruiti alloggi, asili nido, scuole, farmacie, un ospedale e tutto ciò che è necessario”, ha detto il comandante della base, Nicolae Cretu.
Con una superficie di quasi 3.000 ettari, la base sarà più grande di un terzo di quella di Ramstein: la pista dell’aeroporto sarà raddoppiata e sarà servita da depositi di carburante e da diversi hangar per vari tipi di aerei da combattimento e droni mentre i piani della NATO includono la costruzione di una seconda pista per gli aerei.
Più a nord, in Scandinavia, il Pentagono valuta la possibilità di creare un grande deposito di armi ed equipaggiamento in seguito all’adesione alla NATO di Finlandia e Svezia. Lo ha riferito il 3 aprile il vice comandante dell’Amministrazione dei materiali dell’US Army, tenente generale Christopher Mohan, all’annuale Global Force Symposium. Mohan è stato intervistato sull’argomento da Breaking Defense e Defense News e la notizia è stata ripresa sulla stampa finlandese. “L’aumento del numero dei membri della NATO cambia il contesto di sicurezza e le nostre responsabilità come parte della NATO”, ha detto Mohan.
“Si sta anche elaborando un piano e lavorando attraverso i canali diplomatici per ottenere nuovi accordi per i siti di stoccaggio e preposizionamento nella regione dell’Indo-Pacifico”.
Mohan ha affermato che si sta procedendo a pieno ritmo su una varietà di fronti, inclusa la ricerca di nuove posizioni per collocare Army Prepositioned Stocks (APS). “Al momento in Europa, il servizio ha due siti APS in Germania e spot nei Paesi Bassi, Polonia, Belgio e Italia. Ma mentre la guerra in Ucraina continua e Finlandia e Svezia sono ora i nuovi membri della NATO, sono necessari più siti, soprattutto nell’estremo nord”.
Mohan n9n ha specificato la nazione in cui verrà costituito il nuovo sito di stoccaggio di equipaggiamenti statunitensi ma con tutta evidenza potrebbe trattarsi della Finlandia: in caso di crisi l’US Army potrebbe rapidamente inviare il personale necessario ad impiegare i mezzi e gli armamenti pre-posizionati.
A inizio marzo era stata annunciata dall’Albania la riapertura ufficiale della base aerea di Kuçova trasformata in un hub per le future operazioni aeree della NATO. Situata a circa 80 chilometri a sud di Tirana, la base aerea di Kuçova servirà l’Albania e supporterà la logistica, le operazioni aeree, l’addestramento e le esercitazioni dell’Alleanza Atlantica che ha finanziato l’ammodernamento della base con circa 50 milioni di euro.
Foto US DoD
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