Elicotteri russi per compiti SAR e antincendio per l’Iran

 

L’Iran ha acquistato 15 elicotteri da impiego multiruolo dalla Russia; lo ha riferito l’Agenzia di stampa della Repubblica Islamica (IRNA), citando il capo dell’organizzazione di salvataggio e soccorso della Mezzaluna Rossa iraniana, Barak Mahmoudi. Il contratto è stato firmato alla fine di aprile e il valore del contratto è stimato in 500 milioni di dollari.

Secondo i media locali la parte russa ha promesso di consegnare i primi quattro elicotteri (la cui tipologia non è stata specificata) entro aprile 2025, mentre il resto dell’ordine sarà completato nei successivi tre o quattro anni. Mahmoudi si è limitato a riferire inoltre che il contratto prevede principalmente l’acquisto di 12 elicotteri per le missioni di ricerca e salvataggio (SAR) e tre velivoli per ruoli antincendio.

Attualmente, il produttore russo può realizzare una linea limitata di modelli a disposizione del cliente iraniano: dai best seller Mil Mi-8/17 con l’ultima e moderna variante Mi-171A2, passando al moderno Mi-38, fino all’elicottero da impiego antincendio Ka-32A11BC dotati di motori russi. Da escludere secondo gli analisti gli elicotteri leggeri Ansat e Ka-226T che in precedenza utilizzavano motori di fabbricazione occidentale e che inizieranno a essere prodotti in forma “Import Substitution” solo nel 2027.

Russian Helicopters dal canto suo ha riferito al portale russo ATO che non può commentare la notizia sul contratto di esportazione senza il consenso del cliente. E’ doveroso riportare tuttavia che a margine della dichiarazione di Mahmoudi sarebbe stata aggiunta anche l’acquisizione di ulteriori sei elicotteri leggeri per un totale complessivo di 21 esemplari.

Nel dettaglio dunque: 12 elicotteri di categoria pesante per missioni SAR dotati di dispositivi per la visione notturna (NVG), 3 elicotteri antincendio e 6 elicotteri leggeri: in quest’ultima categoria rientrerebbero gli Ansat o i Ka-226.

Le informazioni sull’acquisto di elicotteri russi sono state rese pubbliche una settimana dopo che il presidente iraniano Ebrahim Raisi si è schiantato in condizioni meteorologiche difficili sulle montagne al confine con l’Azerbaigian a bordo di un elicottero Bell 212 di fabbricazione americana a disposizione dell’Iranian Air Force.

Com’è noto infatti, la flotta iraniana comprende vari modelli tutti acquistati prima della rivoluzione islamica del 1979 deve affrontare notevoli sfide di manutenzione e fornitura di componenti a causa delle prolungate sanzioni internazionali. Questi problemi hanno gravemente compromesso la loro operabilità, lasciando poco chiaro il numero esatto di cellule funzionanti.

Oggi, quasi l’82% della flotta di elicotteri militari iraniani è di origine occidentale e il loro mantenimento è ostacolato dalle sanzioni contro Teheran.

Tra Aeronautica, Esercito, Marina e IRCG (Corpo delle guardie della rivoluzione islamica), il documento 2024 redatto dal FlightGlobal riporta un totale operativo di cinque Bell 206, dieci Bell 212, 24 Bell 214, 40 Boeing CH-47C Chinook, un Bell 206 e 13 AH-1J. Tra gli elicotteri di fabbricazione russa risultano operativi un totale di 22 Mil Mi-171 divisi tra la Marina Militare (5) e l’IRCG (17).

Foto Weibo e Tasnim

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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