Leonardo presenta nuovi sistemi d’arma e potenzia le capacità della business unit Difesa

 

Leonardo amplia la propria gamma di sistemi d’arma e potenzia le capacità produttive della business unit Difesa, parte della divisione Elettronica, per far fronte ai più recenti requisiti evidenziati dalla guerra in Ucraina e dalle crisi regionali mondiali, come gli attacchi Houthi contro i traffici commerciali marittimi.

Leonardo ha presentato il nuovo sistema d’arma X-Gun da 30×173 mm che annovera già i primi clienti nel settore navale unitamente alle armi Gatling da 20 mm a tre canne e Blaze 30 da 30×113 mm monocanna in fase di sviluppo in occasione della visita della stampa specializzata presso lo stabilimento bresciano del gruppo.

Precedentemente conosciuta come Breda Meccanica Bresciana, questo sito produttivo che oggi ospita le soluzioni navali di calibro più piccolo dell’azienda fino a 40 mm, celebra quest’anno il proprio centenario, con la presentazione dei nuovi sistemi d’arma ed il rinnovamento e potenziamento delle proprie linee produttive.

Con l’ingresso nel mercato dei nuovi sistemi d’arma da 20-30 mm, Leonardo con la business unit Difesa (ex Oto Melara che ha inglobato anche Breda) arricchisce un portafoglio prodotti che spazia dal 20 al 127 mm di calibro, passando per le torrette navali da 12.7, 20, 30, 40 e 76 mm e terrestri da 12.7, 25, 30, 105 e 120 mm, spolette intelligenti, munizioni guidate e convenzionali, oltre a potenziare le proprie capacità di sviluppo e produzione in vista degli importanti programmi terrestri sul mercato italiano ed internazionale e la sempre importante richiesta nel settore navale.

Sviluppato per applicazioni sia navali che terrestri, l’X-Gun da 30×173 mm rappresenta un sistema d’arma all’avanguardia, alimentato elettricamente con doppio canale di alimentazione, non soggetto a restrizioni ITAR (o ITAR free), completamente sviluppato internamente da Leonardo utilizzando tecnologie innovative e brevettate, in grado di sparare l’intera gamma di munizioni 30×173 mm disponibili sul mercato, compreso il nuovo prodotto Multi Fragmentation – Air Burst Munition (MF-ABM).

Quest’ultimo è in fase di sviluppo finale e qualificazione da parte di KNDS Ammo Italy insieme al cannone Leonardo e alla nuova soluzione di torretta navale Lionfish 30, per il cliente di lancio dell’intero sistema d’arma, la Marina Militare Italiana.

“Il nostro sistema d’arma all’avanguardia è già stato selezionato e nel frattempo appaltato da un secondo cliente, la Royal Canadian Navy”, ha spiegato durante la presentazione ai media Luca Perazzo, vicedirettore generale della business unit Difesa, parte della Divisione Electronics di Leonardo.

A fronte dei piani di installazione sulle nuove unità di affusti a controllo remoto da 30 mm (al posto degli attuali da 25 mm) e munizionamento per contrastare le minacce asimmetriche, la Marina Militare italiana ha contrattualizzato a Leonardo le prime torrette Lionfish 30 con il cannone X-Gun per il programma dei pattugliatori d’altura di nuova generazione o PPX. Nel frattempo, Leonardo ha conseguito il primo cliente di lancio internazionale rappresentato dalla Marina canadese (Royal Canadian Navy, RCN) che ha selezionato e contrattato il binomio Lionfish 30/X-Guns nell’ambito del programma Canadian Surface Combatant (CSC) per la progettazione, costruire e consegna di quindici fregate di nuova generazione che costituiranno il nerbo della componente navale canadese del futuro.

 

Abbiamo lanciato questo progetto (per entrare nel segmento dei calibri più piccoli) alcuni anni fa, quando il mondo era diverso. Da un punto di vista prospettico, eravamo in anticipo rispetto a ciò che sta accadendo oggi”, ha affermato il rappresentante di Leonardo riferendosi all’intera soluzione del sistema d’arma, compresa la capacità di contrastare i sistemi aerei senza pilota (UAS).

“La tecnologia applicato all’X-Gun e di conseguenza al Blaze 30 unitamente al Gatling da 20, è totalmente di nostra proprietà, possedendo tutti i diritti di proprietà intellettuale (IPR) di tali soluzioni”, ha affermato Perazzo, rendendo in questo modo l’X-Gun una soluzione ITAR-Free, garantendo quindi un’implementazione ed utilizzo senza restrizioni, consentendo allo stesso tempo che si creino partnership internazionali senza compromettere la sicurezza nazionale e degli alleati.

Grazie allo sviluppo delle nuove armi, Leonardo entra nel mercato dei sistemi d’arma da 30 mm oggi monopolizzato dal Bushmaster Mk 44 di Northrop Grumman (ma esiste pure il 30 mm Mk30-2/ABM di Rheinmetall) con un prodotto completamente nuovo ed ITAR-Free, sfruttando le nuove soluzioni e tecnologie per sviluppare prodotti che rispondano ai requisiti generati dai più recenti conflitti e crisi.

La decisione di sviluppare l’X-Gun risale al 2017, con il finanziamento e la realizzazione nel 2018, del primo prototipo della camma del tamburo (cam drum), che è il cuore dell’arma”, ha spiegato Mattia Forcina, il capo dell’ingegneria meccanica di Leonardo Difesa, che ha guidato il team sviluppatore dell’X-Gun insieme ai sistemi d’arma Gatling 20 e Blaze 30.

Vista di lato, come mostrato durante la presentazione ai media, la ‘drum cam’ mostra una croce che ha ispirato il nome “X-Gun”. La prima raffica con cadenza di fuoco di 200 colpi al minuto è stata realizzata nel 2019, seguita dalla configurazione che è stata congelata nel 2020 e dallo sviluppo dei prototipi dell’alimentazione senza nastro o maglie (linkless) in primis, e con nastro o maglie (linked) successivamente, unitamente all’unità di controllo del cannone nel periodo 2021-2022 per arrivare alla produzione dei prototipi (SN 01, 02 e 03) nel 2023.

Il lungo processo di sviluppo e qualificazione in fase di finalizzazione è stato interamente condotto con i finanziamenti dell’azienda e ha visto un’evoluzione passo dopo passo grazie al design innovativo e alle tecnologie introdotte con la nuova arma.

Si prevede che la Marina Militare finanzierà sia la fase di qualifica del cannone, che sarà presto avviata, nonché la fase di progettazione, sviluppo e qualifica della torretta Lionfish 30. “Il processo di qualifica industriale è stato completato mentre quello ambientale e di qualifica STANAG 4516 è in corso e il suo completamento è previsto entro la fine del 2024”, ha sottolineato Forcina.

Leonardo considera l’X-Gun al TRL 6 e raggiungerà un livello successivo molto rapidamente, consentendo al gruppo italiano di essere fiducioso e pronto a prendere ordini. Parallelamente alla qualifica del cannone, Leonardo sta lavorando anche sulla torretta navale Lionfish 30, il cui prototipo dovrebbe essere presentato all’inizio del prossimo anno.

 “L’X-Gun sarà ufficialmente lanciato per la produzione nel 2025, essendo già promosso sul mercato internazionale dal 2024 con tempi di consegna T0+24 mesi. Ulteriori consegne potrebbero seguire tra T0+12 e T0+18 mesi”, ha spiegato Daniele Barbieri, responsabile della gestione vendite export piccolo calibro presso le aziende Leonardo Difesa.

La produzione delle canne dei cannoni e di altri componenti connessi viene effettuata nello stabilimento Leonardo di La Spezia, mentre l’assemblaggio della torretta navale (Lionfish 30) sarà condotta a Brescia con componenti provenienti da diversi stabilimenti dell’azienda e dalla catena di fornitura. Quest’ultima è stata snellita, implementata e strutturata entro i confini nazionali, consentendo di avere fornitori doppi o tripli per gli elementi chiave al fine di sostenere un previsto aumento degli ordinativi.

 

Arma e munizionamento anti-drone

L’X-Gun soddisfa e supera i più rigorosi requisiti, utilizzando munizionamento da 30X173 mm che soddisfano lo standard NATO STANAG 4624 con un rateo di fuoco pari a 200 colpi la minuto.

“Il cuore della nuova arma è la camma del tamburo alimentata elettricamente da un motore brushless – a differenza di quello che invece fanno tutti gli altri concorrenti – che comanda e gestisce tutti gli azionamenti dell’arma. Quindi un solo grado di libertà fondamentalmente, con la possibilità di selezionare la cartella d’ingresso munizione che è doppia (oltre quella neutrale) attraverso un altro motore brushless, sempre remotizzato e quindi comandato elettricamente con backup manuale,” ha spiegato l’ing. Forcina.

Diversamente dalla quasi totalità delle armi monocanna ad “azionamento elettrico”, la nuova soluzione di Leonardo non fa ricorso ad un meccanismo azionato da una catena, che è alla base del Bushmaster noto anche come “chain gun” ma ad una serie di camme e soluzioni tecniche brevettate.

“Il sistema fondamentalmente è gestito da tre camme principali, la prima che è una camma a tamburo che è quella che gestisce la movimentazione dell’otturatore, quindi tutte le varie fasi che completano il ciclo di fuoco. Quest’ultimo è costituito da tre giri completi di camma. Si tratta di 1080° divisi in step da 270° che comprendono la parte di caricamento del colpo sull’otturatore, la calcata, lo sparo e l’estrazione. L’otturatore ha sei petali ed è a rotazione comandata dalla camma posta di fronte alla camma di rotazione principale e quindi fa l’otturazione ruotando di 30 ° e ritornando poi indietro per l’estrazione.”

Il motore brushless principale (più riduttore integrato) è inserito in linea direttamente all’interno della prima camma a tamburo, una soluzione che permette non soltanto di salvare tutto lo spazio possibile (perché fino ad ora inutilizzato), ma anche di bilanciare l’arma che altrimenti non lo sarebbe causa il peso della canna posizionata anteriormente.

“In aggiunta a questa camma abbiamo una camma frontale, sempre in linea con la prima, che invece gestisce sia la parte di estrazione del percussore che la rotazione della testa otturatore. Nel sistema di alimentazione (feeder) c’è l’ultima camma che è quella che è stata ripresa da una vecchia configurazione di un prodotto Leonardo rappresentato dal sistema 127/54 Compatto, che invece è il sistema intermittente. Quest’ultimo fondamentalmente trasforma il moto continuo del motore in un moto intermittente che permette ai colpi di fluire e aspettare che vengano gestite le fasi di calcata, sparo e estrazione. Nel momento in cui l’otturatore torna indietro, i 270 ° sono deputati alla rotazione della stella di caricamento. Abbiamo un solo freno di rinculo gestito con un recuperatore a molla interno e una delle sezioni di passaggio ad olio durante la fase di rinculo.”

“Una soluzione abbastanza semplice, ma del tutto ‘non convenzionale’ e innovativa rispetto ai nostri concorrenti”, ha continuato Forcina, “una soluzione quella delle camme che, oltre ad avere un solo grado di libertà e quindi non dover gestire più attuatori diversi, ci permette di ridurre al minimo le parti mobili ed avere un’alta affidabilità e quindi bassissima manutenzione, perché non abbiamo catene, tanto per dirne una, piuttosto che altri mezzi di movimentazione dell’otturatore. Soltanto l’ingrassaggio normale quindi ci garantisce di non avere nessun tipo di problema durante l’utilizzo.”

La canna lunga 90 calibri (2.700 mm) incorpora scanalature per un raffreddamento ottimale durante il funzionamento, mentre il meccanismo di doppia alimentazione laterale garantisce un rifornimento continuo ed efficiente di munizioni.

“L’arma mantiene lo stesso receiver, passando dall’alimentatore doppio senza nastro a quella con il nastro senza alcuna modifica, consentendo all’arma di mantenere oltre l’80% di ricambi in comune tra le due versioni”, con evidenti vantaggi logistici. La canna per impieghi navali e terrestri ha gli stessi trattamenti tipicamente utilizzati per l’impiego navale che offre la più alta protezione.

La canna ha un sistema di monitoraggio della temperatura e presente i soliti criteri di fine vita: circa 8.000 colpi di vita utile, misurazione della velocità alla bocca, e l’usura con il penetratore. Il primo di questi criteri che viene raggiunto determina l’alienazione della canna. I proiettili vengono espulsi frontalmente mentre il nastro (maglie) lateralmente.

Con un funzionamento “sempre sicuro” fino a che non si inizi la sequenza di sparo, sicura che può essere disinserita manualmente in caso di malfunzionamento elettrico, l’X-Gun ha una portata effettiva (effective range) di 3.000 metri, un rateo di fuoco regolabile fino a 200 colpi al minuto (raffica singola, programmata e continua) e presenta due caratteristiche chiave: la modalità ‘sniper’ e la selezione del colpo successivo. Per migliorare la precisione, con la prima modalità il proiettile è precamerato con l’otturatore quasi chiuso, riducendo al minimo le vibrazioni e il ritardo dello sparo per una maggiore precisione.

L’arma incorpora anche una funzionalità di “selezione del primo colpo”, che consente di sparare immediatamente con le munizioni selezionate senza sparare colpi del tipo precedente durante i cambi di alimentatore.

Nel corso della visita, i media hanno avuto l’opportunità di assistere al tiro di uno dei tre prototipi di colpi singoli e raffiche di cinque e dieci colpi (inerti o TP) presso il poligono di prova in tunnel del sito di Brescia della lunghezza di 70 metri.

Con una forza di rinculo paragonabile ai concorrenti, la massa complessiva dell’X-Gun pesa 173 kg, di cui 78 kg del receiver, 60 kg della canna e 35 kg del feeder. L’unità di controllo dell’arma (GCU) aggiunge 16 kg consentendo di salvare i dati più recenti in caso di interruzione dell’alimentazione.

Leonardo ha collaborato con KNDS Ammo Italy (ex SIMMEL Difesa) per fornire all’X-Gun una capacità C-UAS contro i mini e micro droni offerti dall’MF-ABM (Multi Fragmentation – Air Bust Munition) con spoletta intelligente e il suo programmatore dedicato in fase di sviluppo da parte di quest’ultima società. La precisione è garantita da un nuovo ed esclusivo sistema di Air Bust’ (AB) letteralmente “scoppio in volo”.

Le nuove munizioni sono dotate di una spoletta intelligente che viene programmata tramite un apposito programmatore installato all’interno dell’arma. Quest’ultimo riceve l’informazione sul tempo di volo dal sistema di controllo del fuoco (FCS).  Secondo Leonardo, l’X-Gun Lionfish 30 FCS sarà in grado di sfruttare appieno un ampio database di informazioni sugli UAS grazie ad algoritmi basati sull’intelligenza artificiale (AI) che saranno residenti su un Decision Support System (DSS) in fase di sviluppo e destinato ad essere integrato sul sistema.

Quest’ultimo migliorerà ulteriormente l’efficienza del sistema d’arma nel tempo, grazie a modalità di machine learning o autoapprendimento. A differenza dei sistemi convenzionali, nell’innovativo sistema di Air Bust (AB) (“scoppio in volo”) sviluppato da KNDS Ammo Italy, la spoletta intelligente acquisisce dati di velocità del proiettile in tempo reale attraversando due elementi induttivi e passivi senza contatto inseriti nel freno di volata, che rendono il sistema immune sia da eventi non intenzionali (come l’interazione elettronica con sensori e sistema a bordo della nave) che da disturbi intenzionali, questi ultimi più frequenti nelle applicazioni terrestri. Gestiti dalla “spoletta intelligente”, questi dati correggono il tempo di volo prima della detonazione, migliorando la precisione e quindi la probabilità di abbattimento o Probability of kill (Pk).

Sviluppata per massimizzare la sua efficacia contro bersagli aerei come gli UAS, la nuova frammentazione preformata frontale delle munizioni è costituita da sfere di acciaio di alta qualità, integrate dalla frammentazione laterale naturale del bicchiere del proietto in acciaio. Con l’inizializzazione della carica ad alto esplosivo (HE), le sfere formano un cono con un angolo ridotto, mentre il corpo genera frammenti che viaggiano anch’essi in avanti a forma di cono, creando un angolo ancora più ampio, incrementando ulteriormente la Pk su un’area ancora più estesa.

Le nuove munizioni possono inoltre essere utilizzate con attivazione all’impatto sul bersaglio (PD, Point Detonation). Si prevede che la nuova munizioni insieme al sistema di regolazione della spoletta intelligente siano testate entro la fine dell’anno, completando il programma di sviluppo, mentre la qualifica sarà condotta nel 2025.

 

Torretta Navale Lionfish 30 e terrestri HITFIST 30 di nuova generazione

La torretta navale Lionfish 30 si aggiunge alla gamma di prodotti Lionfish® (nella foto qui sotto) di piccolo calibro di Leonardo, che comprende i modelli Ultralight, Inner Reloading e Top da 12,7 mm, oltre a una versione da 20 mm.

“La nuova torretta Lionfish 30 condivide la stessa architettura generale, elettronica e servocomandi delle altre componenti dell’altra famiglia, offrendo notevoli vantaggi in termini di comunanza, manutenzione, addestramento e logistica”, ha affermato Perazzo, svelando le principali caratteristiche della nuova torretta. Con una massa di circa 1.600 kg senza munizioni, la torretta non penetrante e dall’ingombro ridotto ospita l’elettronica, i servo sistemi e la direzione del tiro elettro-ottica (EOD, Electro-Optic Director) sul lato destro, mentre il magazzino di munizioni che può contenere fino a 200 colpi è alloggiato sul lato sinistro.

Secondo Leonardo, il sistema di puntamento è completamente stabilizzato in elevazione e azimut mediante potenti servosistemi a circuito chiuso con giroscopio indipendente. Tutte le componenti sono completamente protette da uno scudo dal design atto a ridurre al minimo la sezione radar e consentire il funzionamento negli ambienti più severi.

Con una portata effettiva dell’X-Gun di 3.000 metri, la torretta ha un arco di brandeggio da -155° a + 155° mentre l’elevazione è di -20°, +70°, con velocità e accelerazione di brandeggio rispettivamente di 140°/sec e 220°/ sec e velocità e accelerazione di elevazione rispettivamente di 90°/sec e 220°/sec. Fornita da Leonardo, ma sono disponibili altre soluzioni in base alle esigenze del cliente, la EOD indipendente è in grado di svolgere attività di sorveglianza a 360°, scoperta e tracciamento di bersagli multipli.

La suite sensoristica comprende una telecamera diurna con una portata in scoperta, riconoscimento e identificazione rispettivamente di 9,5, 4,8 e 3 km rispetto al bersaglio standard NATO, insieme a una telecamera IR con portata rispettivamente 12, 6 e 3,5 km e sensore raffreddato (è disponibile anche non raffreddato) e un telemetro laser con una portata di 10 km. La capacità di gestire tutti i tipi di minacce asimmetriche è guidata da sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale (AI) che eseguono analisi contestuali e ottimizzano la gestione di più minacce simultaneamente.

La torretta Lionfish 30 condivide con gli altri modelli della famiglia una serie di caratteristiche fra cui la possibilità di essere controllata da remoto tramite una console locale con schermo ad alta risoluzione, il quale è in grado di determinare autonomamente le coordinate di tiro eseguendo calcoli balistici e di traiettoria del bersaglio, o da una console multifunzione del sistema di combattimento o da un sistema di controllo del tiro esterno.

In ambito terrestre, Leonardo sta lavorando ad una torretta completamente remotizzata OWS UL (Overhead Weapon System Uncrewed Light) di nuova generazione della famiglia HITFIST (nella foto sotto), che condivide elementi in comune con la versione manned, entrambi equipaggiate con il cannone X-Gun 30. Con un peso di circa 1.400 kg senza munizioni ed un totale disponibile di 150 colpi, si caratterizza per una ricarica effettuata dallo scafo protetto e capacità Hunter-Hunter, Hunter-Killer e Killer-Killer.

Con una protezione di base intorno a livello 2, tale torretta avrà una mitragliatrice da 7.62 mm montata sopra il cannone principale per assicurare fuoco di soppressione a corto raggio, mentre i missili anticarro sono considerati parte del potenziale di crescita.

Con un’architettura NGVA (NATO Generic Vehicle Architecture), la HITFIST 30 UL ha un arco di tiro in elevazione pari a -10°/+60°, implementabile ad 80% per applicazioni C-UAS. Anche in questo caso, la suite optronica comprende telecamere diurna e notturna, con elevate portate di scoperta/riconoscimento/identificazione, a cui s’aggiunge un telemetro laser. Le prestazioni dipendono dalla soluzione scelta dal cliente.

Leonardo dispone anche della torretta HITFIST manned, con un equipaggio di due elementi ed una massa di circa 2.500 kg senza munizioni per l’adozione di una corazzatura con protezione di livello 4 ed altri sistemi di sopravvivenza, fra cui un ricevitore laser e sedili protetti contro l’esplosione di mine. Equipaggiata secondo i rendering mostrati con un’ottica stabilizzata panoramica Janus ed un’ottica stabilizzata Lothar per il gunner, la torretta con personale potrà essere dotata di due missili anticarro (uno per lato) in aggiunta al cannone da 30 mm con magazzino da 230 colpi ed una mitragliatrice da 7.62mm.

La Marina Militare ha acquistato il veicolo blindato anfibio Iveco Defence Vehicles (IDV) 8×8 VBA, di cui si prevede che un numero non precisato di piattaforme del secondo lotto riceveranno la torretta HITFIST 30 UL senza equipaggio, offrendo significativi vantaggi operativi, manutentivi e logistici. La versione con equipaggio è invece proposta per equipaggiare i nuovi mezzi corazzati da combattimento per la fanteria (AIFV) destinati ad essere acquisitati nell’ambito del programma AICS (Army Armoured Combat System, o A2CS) per l’Esercito Italiano. Sebbene simulacri delle due torrette siano già pronti, queste ultime dovrebbero diventare disponibili dopo la Lionfish 30.

 

Blaze 30 e Gatling 20

Nell’ambito della strategia industriale aziendale di integrazione verticale, che mira ad immettere sul mercato prodotti interamente realizzati da Leonardo, il business Difesa della divisione Leonardo Electronics ha presentato altri due progetti per armi di medio calibro: il Blaze 30 camerato per il munizionamento 30×113 mm ed il Gatling 20 per colpi da 20×102 mm.

Sfruttando le soluzioni e tecnologie sviluppate da Leonardo per l’X-Gun 30, alla fine del 2023, il team guidato dall’ing. Forcina ha lanciato l’attività su di una nuova arma camerata per il munizionamento 30×113 mm, con l’obiettivo di affiancare ed eventualmente sostituire la mitragliatrice pesante da 12.7 mm sulle torrette Lionfish, aumentandone la potenza di fuoco e l’efficacia.

Il Blaze 30 è stato infatti realizzato per essere dotato del kit di programmazione delle spolette che consente l’utilizzo di munizionamento ABM (Air Burst Ammunition). L’approccio che ha portato allo sviluppo della nuova arma rispetto a quelle dei concorrenti, che sono derivate da sistemi nati per l’uso in elicottero, vede una soluzione completamente nuova che sfrutta come anticipato il lavoro già realizzato per l’X-Gun 30, anche se presenta dimensioni più ridotte considerando la pressione della camera molto più bassa di un proiettile 30×113 mm rispetto a uno da 30×173 mm. Il nuovo Blaze 30 basa il proprio funzionamento su una versione ridotta del drum cam dell’X-Gun 30, che è stato presentato in un modello 3D di dimensioni reali.

Come l’arma più grande, la camma del tamburo contiene un motore elettrico brushless alimentato da 24 VdC, che con una rotazione di tre giri garantisce tutte le operazioni: alimentazione, calcata, sparo ed estrazione. Grazie a tali soluzioni, anche il Blaze 30 può sfruttare la modalità di funzionamento sniper dell’X-Gun 30, che assicura maggiore precisione ma per le dimensioni più ridotte dell’arma, se ne differenzia per un unico sistema di alimentazione. Secondo quanto risulta ad AD, KDNS Ammo Italy starebbe lavorando ad un proiettile ABM da 30×113 mm per il ruolo anti-UAS, che deriva dall’attività di miniaturizzazione e lavoro sulla letalità della soluzione più potente sviluppata per l’X-Gun 30.

Grazie a tale lavoro, viene assicurata all’arma ed ai suoi operatori capacità significativamente potenziate rispetto ad un’arma di calibro inferiore ed in grado di ingaggiare più efficacemente le più importanti minacce oggi riscontrabili sul campo di battaglia.

Con una massa di 80 kg, una lunghezza di 2.100 mm ed una canna lunga 1.426 mm, il Blaze 30 avrà una cadenza di fuoco di 250 ± 30 colpi al minuto, con espulsione laterale. Sebbene l’arma sia attualmente sviluppata al livello TRL4, sfruttando molti elementi della X-Gun 30 ed in base agli sviluppi finora completati, Leonardo sarà pronta a prendere ordini dal 2025, con tempi di consegna pari a due anni dalla firma del contratto, mentre per i successivi ordinativi le tempistiche si ridurrebbero a 12-18 mesi.

 

Gatling 20

Sfruttando le più recenti tecnologie e materiali all’avanguardia, Leonardo ha sviluppato un nuovo cannone Gatling a tre canne da 20 mm per applicazioni che vanno dal settore aeronautico di riferimento a quello navale. Lanciato come concept alla fine del 2019, il programma per lo sviluppo della nuova arma è iniziato nel 2020, nel mezzo della pandemia COVID. Sulla base delle esigenze nazionali ed internazionali, in passato Leonardo ha sviluppato e tutt’ora produce la torretta leggera per l’impiego a bordo di elicotteri da combattimento e trasporto TM 197B destinata ad accogliere il cannone Gatling M-197 a tre canne da 20 mm prodotto dalla General Dynamics Ordnance and Tactical Systems.

Tale connubio equipaggia gli elicotteri AW129 Mangusta dell’Aviazione dell’Esercito e gli elicotteri TAI T129 Atak in servizio con l’Esercito turco ed altri operatori internazionali. Leonardo ha deciso di sviluppare il sistema Glatling 20 completamente ITAR-free per rimpiazzare il sistema americano sul mercato internazionale. Nel corso della presentazione è emerso che l’AW429 non sarà equipaggiato con il nuovo cannone in quanto il contratto con l’Esercito Italiano prevede l’approvvigionamento della torretta TM 197B con il cannone americano, ma il Gatling 20 farà parte del portafoglio prodotti che il gruppo italiano offre sul mercato internazionale.

Il nuovo cannone è stato sviluppato da Leonardo affinché il medesimo possa essere installato a bordo della torretta TM 197B senza modifiche mantenendo l’affusto originariamente sviluppato da Leonardo sfruttando tecnologie e materiali ancora oggi all’avanguardia. Con un massa dichiarata di 71 kg ed un’alimentazione da sorgente a 28 VdC, l’arma risulta più facile da manutenere.

Gli ingegneri Leonardo hanno puntato a risolvere alcuni problemi meccanici aggiungendo ad esempio una frizione per evitare problemi con l’alimentatore. Le prestazioni dell’arma di nuova concezione rimangono molto simili a quelle dell’attuale Gatling da 20 mm con una cadenza di fuoco pari a 750 colpi concatenati 20×102 mm ± 30 giri al minuto, e possibilità d’impiego di munizionamento ad innesco elettrico.

Il Gatling 20 è attualmente al livello di sviluppo TRL 6, “ma passeremo molto rapidamente al TRL 7”, hanno dichiarato i rappresentanti di Leonardo mostrando la nuova arma. Durante la visita allo stabilimento è stato presentato un modello funzionante dell’arma, ma AD ha appreso che l’arma ha già effettuato i primi test di tiro. In termini di disponibilità sul mercato, Leonardo si è dichiarata pronta a ricevere ordini entro la fine dell’anno con prime consegne che potrebbero avvenire entro due anni dalla firma del contratto, mentre una volta avviata la produzione, ulteriori contratti potrebbero prevedere consegne entro 12-18 mesi.

 

La business unit Difesa amplia il portafoglio prodotti e potenzia la produzione

L’ampliamento del portafoglio prodotti, con la presentazione dei nuovi sistemi d’arma da 30 e 20 mm, e delle torrette navali e terrestri di nuovo sviluppo, unitamente al potenziamento delle capacità ingegneristiche e produttive dei propri siti costituiscono uno sviluppo senza precedenti per l’unità di business Difesa di Leonardo.

“Le presentazioni di oggi segnano una pietra miliare storica nello sviluppo del business di Leonardo Difesa come produttore di sistemi d’arma riconosciuto a livello mondiale”, ha sottolineato Luca Perazzo, durante la presentazione ai media presso la struttura di Brescia. La Difesa è una delle quattro aree di business – oltre ad Airborne, Land & Sea e UK – in cui è suddivisa la Divisione Elettronica di Leonardo, che si occupa di molteplici segmenti di mercato, tra cui armamenti e sistemi terrestri, navali e prossimamente anche aerei, unitamente al munizionamento ed al supporto ai clienti.

“Nel segmento dei sistemi d’arma navali, attualmente ci occupiamo di sistemi d’arma e torrette di piccolo calibro, da 12,7 a 40 mm, medi da 76 mm e grandi da 127 mm, insieme ai lanciatori di contromisure. Il cannone Super Rapido da 76/62 mm e la sua variante Single Deck o Sovraponte sono i sistemi d’arma più venduti con una produzione annua che è aumentata fino a 22 unità nel 2023. La famiglia dei cannoni da 76/62 mm congiuntamente al munizionamento convenzionale sviluppato da Leonardo, sta ottenendo ottimi risultati nel Mar Rosso, venendo utilizzato con efficacia da almeno quattro operatori contro i droni degli Houthi.”

Unitamente alla famiglia di affusti da 76/62 mm, Leonardo ha sviluppato e produce con successo la configurazione Davide/Strales con munizionamento guidato DART e le munizioni a range esteso 76 BER, oltre che 76 Vulcano, quest’ultima con guida INS/GPS.

“Il sistema d’arma 127/64 mm LW (LightWeight) con sistema di caricamento e magazzino automatizzato e la capacità di sparare la nostra famiglia di munizioni guidate e non guidate a lunga gittata Vulcano, rappresenta il calibro navale maggiore più moderno ed efficace al mondo.”

Nel settore aeronautico, Leonardo produce torrette per elicotteri e supporti per sistemi d’arma Gatling di piccolo e grande calibro, oltre a kit di guida bombe (Paveway, Enhanced Paveway e JDAM) prodotti su licenza da Raytheon e Boeing.

“La qualifica e la disponibilità sul mercato del nuovo cannone Gatling da 20 mm consentirà di entrare nel segmento aviotrasportato con un sistema proprietario che troverà applicazioni anche in ambito terrestre e navale”, ha dichiarato a EDR on line il rappresentante di Leonardo a margine della presentazione.

“Attualmente produciamo cannoni calibro 120 mm per i principali carri armati e veicoli corazzati come la blindo Centauro II, mentre manteniamo la capacità produttiva del cannone da 105 mm insieme alla produzione di cannoni per artiglieria da 155 mm. Con l’avvento dei modelli proprietari X-Gun 30 e Blaze 30 prevediamo di espandere significativamente la nostra presenza nei mercati terrestre e navale”, ha spiegato Perazzo.

Il portafoglio di prodotti rappresentati dalle torrette per sistemi d’arma terrestri spazia dalla HITROLE Light in grado di accogliere armi da 7,62, 12,7 mm o lanciagranate automatici da 40 mm, alla famiglia HITFIST di torrette di medio calibro in grado di installare cannoni da 25 e 30 mm e alla torretta HITFACT Mk II in grado di accogliere cannoni di grosso calibro (105 e 120mm).

Questi ultimi vengono installati principalmente sui veicoli ruotati e cingolati prodotti dal Consorzio CIO tra Iveco Defence Vehicles (IDV) e Leonardo (ex OTO Melara) ma vengono proposti anche per essere installati su chassis di terze parti. L’area di business opera inoltre nel principale settore della produzione di carri armati e artiglierie (anche semoventi).

“In questo momento il business sta crescendo molto velocemente, con un incremento del 20-25% all’anno. Abbiamo assunto più di 200 persone all’anno negli ultimi tre anni e questo trend è previsto anche per i prossimi due-tre anni. Attualmente assistiamo ad una crescita significativa del settore navale e delle munizioni, a cui in futuro si affiancherà il settore terrestre. Oggi abbiamo un contratto con il CIO per la blindo Centauro II (nella foto sopra) e per l’aggiornamento del carro armato Ariete. Il Ministero della Difesa e l’Esercito italiano stanno lavorando per rinnovare la componente sia dei veicoli corazzati cingolati che dei carri armati. Si prevede che queste attività si svilupperanno nei prossimi anni e renderanno questa crescita ancora più significativa”, ha sottolineato.

In particolare, le nuove versioni della torretta HIFIST nelle versioni a due uomini ed unmanned con l’arma X-Gun 30 troveranno applicazione nei programmi dell’Esercito Italiano, la prima versione in quello di Ammodernamento di Mezza Vita del veicolo blindato medio (VBM) 8×8 Freccia, mentre la seconda nel nuovo programma AICS (o A2CS), per il quale il consorzio CIO ha ricevuto una Request for Quotation (RfQ), che comprende anche la ricerca sul mercato di un partner tecnologico da coinvolgere sul lato piattaforma del programma.  A questi s’aggiunge il programma congiunto Marina-Esercito per il VBA, di cui abbiamo già parlato.

“Il settore delle munizioni è un altro mercato in rapida crescita, dove oltre a quelle convenzionali nei calibri 76 e 127 mm, abbiamo sviluppato e produciamo la famiglia di munizioni Vulcano a lunga gittata non guidate e guidate nei calibri 76, 127 e 155 mm, oltre al munizionamento guidato DART per il cannone Super Rapido da 76 mm (nella foto sopra). In questo settore collaboriamo con diverse aziende per gli elementi pirotecnici poiché il nostro expertise si è sempre concentrato sulla progettazione delle munizioni e delle spolette intelligenti. La nostra spoletta 4AP è probabilmente la migliore tra quelle disponibili per questo tipo di munizioni.”

Il sito di La Spezia, di 240.000 m2, ospita il quartier generale, le strutture di sviluppo e di prova, oltre alle linee di produzione di canne e componenti principali per tutti i segmenti, a cui s’aggiungono le linee di assemblaggio e produzione di Super Rapido/Single Deck e 127/64 LW Vulcano (nella foto sotto) insieme alle linee di assemblaggio e produzione di torrette per veicoli blindati e corazzati. Il sito di 150.000 m2 di Brescia ospita invece sistemi navali e torrette di piccolo calibro fino a 40 mm, mentre gli altri due siti rispettivamente di 6.000 m2 e 15.000 m2 vicino a Roma sono dedicati alle attività di Larimart.

Per far fronte alle crescenti richieste del mercato e all’ampliamento del portafoglio produttivo, Sistemi Difesa ha avviato da alcuni anni il potenziamento della base industriale e della supply chain, oltre alla forza lavoro che oggi conta oltre 1.400 dipendenti distribuiti nei quattro stabilimenti.

A causa del forte turnover registrato negli ultimi anni, l’età media del personale del settore Difesa è di 43 anni, che si abbassa positivamente a Brescia a 37 anni, “con ingegneri più giovani coinvolti nello sviluppo di nuove armi”. La supply chain è stata razionalizzata, rafforzata e strutturata entro i confini nazionali, consentendo di avere fornitori doppi o tripli di elementi chiave per sostenere il previsto aumento degli ordinativi.

“Le nostre lavorazioni meccaniche interne sono oggi focalizzate su canne, blocchi di culatta ed otturatori per tutte le armi proprietarie, nonché su pezzi meccanici di grandi dimensioni, come le culle e i supporti per tutti i nostri sistemi d’arma e le torrette dei veicoli. Stiamo inoltre aggiornando le nostre attrezzature e predisponendo i reparti per allestire le linee di assemblaggio destinate ai programmi per i carri armati e veicoli corazzati cingolati in discussione con l’Esercito Italiano. Dal punto di vista elettronico, acquistiamo componenti e assembliamo e integriamo soluzioni interne progettate internamente (compreso il software). I componenti elettro-ottici provengono da altre aree di business di Leonardo o da terze parti, a seconda delle esigenze del cliente.

Le soluzioni di Intelligenza Artificiale (AI) sono sviluppate in collaborazione con altre aree di business della Divisione Elettronica. Come anticipato stiamo aumentando sia la produzione di canne che di componenti: attualmente stiamo raddoppiando la produzione per le torrette da 76 mm e 120 mm e espandendo nello stabilimento di La Spezia la produzione di canne per le attuali e nuove armi proprietarie, vale a dire l’X-Gun da 30 mm e l’imminente Gatling 20,” ha spiegato Perazzo, aggiungendo che considerando il solo ambito dei sistemi d’arma navali, la business unit Difesa interagisce attualmente con più di 30 clienti in tutto il mondo.

«Nei prossimi anni dovremo aumentare la capacità di produzione delle linee di montaggio, per accogliere i nuovi prodotti di minore calibro nel sito di Brescia», ha proseguito il rappresentante di Leonardo. “Tutte le torrette Lionfish di nuova generazione, comprese la 12.7 mm Ultra Light, la 12.7 Inner Reloading e la Top 12.7, insieme alle Lionfish 20 e 30 (nella foto sotto), hanno già numerosi clienti per ciascun prodotto”, ha spiegato Perazzo.

Nel corso della visita alla linea d’assemblaggio finale dei sistemi navali, è stato possibile vedere per la prima volta la nuova torretta Lionfish 20 equipaggiato con il cannone Rheinmetall KAE da 20 mm. Leonardo ha un contratto per fornire queste torrette destinate ad equipaggiare le fregate FDI della Marina ellenica in costruzione presso Naval Group. Altri due clienti non menzionati hanno selezionato e contrattualizzato queste torrette.

Sulle attuali linee di montaggio erano visibili anche gli affusti per cannoni KBA da 25 mm nelle varianti a gestione manuale e controllo remoto rispettivamente destinate alle ultime FREMM della Marina Militare (11° e 12°) ed al settima unità tipo PPA, il Marlin WS 30 mm con linea di sorveglianza e tiro indipendente (ILOS) nonché il lanciatore a 20 celle ODLS 20 (OTO Decoy Launching System) per contromisure antiaeree e underwater (Mobile Target Emulator e Mobile Jammer Target Emulator di Leonardo Underwater business), da fornire alla Marina Militare. In un’area di assemblaggio separata erano visibili anche alcune torrette Marlin da 40 mm. Quest’arma è stata venduta nell’Asia orientale, nell’Africa settentrionale e orientale; è noto che tra gli utilizzatori figurano Indonesia e Nigeria, mentre per il cliente nordafricano non sono stati divulgati dettagli.

Mentre la torretta Lionfish 30 equipaggiata con il nuovo X-Gun 30 mm è stata contrattualizzata per l’installazione sui nuovi PPX di Fincantieri destinati alla Marina Militare e sulle nuove fregate del programma Canadian Surface Combatant (CSC) per la Royal Canadian Navy, la torretta Lionfish Top 12.7 è stata acquisita dalla Marina olandese per equipaggiare una serie di navi anfibie e di supporto e potrebbe essere fornito anche per le nuove fregate ASW (ASWF).

La Marina tedesca equipaggerà le fregate F126 con la stessa torretta, mentre la Marina italiana la installerà inizialmente su una piattaforma non divulgata, che secondo quanto appreso da AD dovrebbe essere la SDO-SuRS (Special and Diving Operations – Submarine Rescue Ship). La torretta 12.7 Inner Reloading è stata invece acquistata dalla Marina Militare per equipaggiare le Combat Boat che costituiscono la dotazione organica della LHD Trieste, e da un cliente internazionale non divulgato, mentre nessuna informazione è stata rilasciata sui clienti 12.7 Ultra Light.

Foto Leonardo e Luca Peruzzi

 

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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