Nella “battaglia” per il nuovo carro armato dell’Esercito scende in campo anche la UILM

 

Il fallimento delle trattative tra Leonardo e KNDS per la produzione dei carri armati Leopard 2 A8 per l’Esercito Italiano ha suscitato un vivace dibattito che coinvolge politica, industria mondo militare e del lavoro.  Qui sotto trovate l’intervento su questo tema di Graziano Leonardi, Segretario Provinciale del sindacato UILM Uilm di La Spezia.

 

La recente notizia della fine della trattativa tra Leonardo e KNDS in merito ad una possibile collaborazione e conseguente acquisizione di carri Leopard per l’Esercito italiano non deve essere considerata come un fatto negativo, ma apre nuove prospettive e nuove opportunità. La trattativa è terminata per il rifiuto da parte di KNDS di modificare la configurazione del Leopard secondo le esigenze dell’esercito italiano. Stessa chiusura sulla possibilità di collaborare con Leonardo al progetto del nuovo carro europeo MGCS.

Come Uilm abbiamo sempre sostenuto che eventuali alleanze industriali non potessero prescindere dalla partecipazione al progetto, dal mantenimento dei siti industriali, dell’occupazione e della produzione in Italia. In pratica un ruolo paritetico nello sviluppo e nella produzione.

Quindi apprezziamo la posizione di Leonardo che non ha voluto stipulare un accordo penalizzante per l’azienda.

L’Italia ha pianificato uno stanziamento di 23 miliardi di euro (il più alto a livello europeo) da impiegare nei prossimi anni per la sostituzione del proprio parco di veicoli cingolati.Perché regalare queste commesse a qualche fornitore extra nazionale senza avere in cambio un ruolo paritetico dell’industria italiana (e del Paese) nella progettazione del nuovo carro europeo?

Sfatiamo poi una tesi ricorrente: il carro pesante MGCS e il trasporto truppe AICS per l’Italia possono anche non essere quelli di KNDS.

Leonardo ha le competenze e le capacità per sviluppare un progetto sia dell’MGCS che dell’altro veicolo in programma, il trasporto truppe AICS. È necessario trovare collaborazioni per la parte del veicolo, il cui sviluppo da parte di Leonardo fu abbandonato 20 anni fa.

A questo punto riteniamo nuovamente opportuno esplorare, sulla base dei criteri sopra elencati, la possibilità di alleanze alternative a livello europeo. Alleanze che garantiscano una partecipazione realmente paritetica, che non siano un’espediente per acquisire una delle commesse più sostanziose a livello europeo. Le notizie di stampa attuali riportano un rinnovato interesse da parte di Rheinmetall ad una collaborazione industriale con la Leonardo.

Nel 2022, quando Leonardo tentò irresponsabilmente di vendere la BU Sistemi di Difesa, Rheimetall si presentò con un piano industriale dettagliato, che prevedeva lo sviluppo congiunto di un modello proprietario di carro europeo, in alternativa a quello sviluppato da KNDS, oltre la garanzia del mantenimento della progettazione, lo sviluppo e la produzione negli stabilimenti italiani.

Un prodotto non solo per il mercato italiano, ma da collocare sul mercato mondiale. Rheinmetall è il primo produttore europeo di sistemi terrestri; una cooperazione con Oto Melara rappresenterebbe quindi per entrambe le società un’occasione unica per avere un ruolo di primissimo piano in Europa.

Come Uilm vedemmo di buon occhio il  piano industriale presentato all’epoca e riteniamo valga la pena esplorare nuovamente la possibilità di una collaborazione. Naturalmente rimangono ferme le condizioni sempre poste dalla Uilm: mantenimento della capacità progettuale, della proprietà intellettuale, del mantenimento della produzione, degli organici e dei siti in Italia.

Solo così saremmo favorevoli ad un’alleanza paritetica con partner europei per andare incontro all’esigenza di integrazione industriale richiesta dall’Europa.

La Spezia, lì 28/06/2024 Il Segr.io Prov.le Uilm La Spezia

Graziano Leonardi

 

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