Tra le nuove forniture militari all’Ucraina anche i Super Etendard dell’Argentina?

 

Mentre le forze russe continuano a registrare progressi sul campo di battaglia e nelle ultime ore hanno rivendicato la conquista del villaggio di Miasozharivka (regione di Luhansk) e di quello di Tymkivka (Kharkiv), poche ore dopo la presa della cittadina di Staromayorskoye (Donetsk), contesa da molti mesi, in Europa restano aperti molti interrogativi circa l’impatto che potrebbero avere i risultati delle elezioni europee sul supporto militare all’Ucraina dopo i rovesci subiti dai governi francese, tedesco e belga.

Gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo pacchetto da 275 milioni di dollari per rispondere in tempi brevi a “necessità critiche” delle forze ucraine e che comprende: missili terra-aria Hawk e Stinger, munizioni per i lanciarazzi campali multipli HIMARS, obici M777 da 155 mm e proiettili da 155 e 105mm, mortai da 81 mm, cingolati trasporto truppe M113.

Motovedette fluviali e costiere, armi anticarro TOW, Javelin e AT-4, munizioni per armi leggere, pezzi di ricambio, cariche da demolizione e rimorchi per carichi pesanti.


Il presidente americano Joe Biden ha approvato ieri l’invio in Ucraina di un altro sistema missilistico Patriot secondo quanto riportato dal New York Times che cita alti funzionari dell’amministrazione e fonti militari. Il nuovo sistema Patriot, il secondo da parte degli Stati Uniti, arriverà dalla Polonia, e potrebbe essere schierato in prima linea in Ucraina già nei prossimi giorni.

Patriot aggiuntivi sono stati promessi anche dalla Germania insieme a migliaia di droni e fucili di precisione come ha reso noto il ministro della Difesa Boris Pistorius incontrando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una base della Bundesewehr in cui vengono addestrati i militari ucraini.

L’Italia pur mantenendo segreto il contributo militare offerto a Kiev ha varato il nono pacchetto di aiuti che comprenderà anche una batteria del sistema di difesa aerea SAMP/T che verrà consegnato al più presto. “Questione di settimane”, ha assicurato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

“La prima strategia per la ricostruzione dell’Ucraina è proteggere le infrastrutture attraverso sistemi di difesa aerea, e l’Italia è pronta a inviare nuovi aiuti militari”, ha affermato Tajani, che ha annunciato anche “un nuovo pacchetto” di aiuti, 140 milioni di euro per iniziative sulle infrastrutture, sulla salute, sul settore umanitario, sull’agricoltura, sullo sminamento.

Anche l’Argentina sembra voler scendere in campo in aiuto a Kiev (sarebbe il primo stato dell’America Latina a farlo) dopo che il presidente Javier Milei ha approvato un piano che prevede l’invio all’Ucraina di 5 aerei da combattimento Super Etendard di produzione francese che Buenos Aires non può utilizzare a causa dell’embargo imposto dal Regno Unito contro il Paese dopo guerra delle Falkland (1982).

Lo riporta il giornale online argentino Infobae. La partecipazione della Francia è fondamentale per superare questo ostacolo geopolitico, e la ministra degli Esteri Diana Mondino e il ministro della Difesa Luis Petri lavorano da settimane per realizzare il piano, che coinvolge anche gli Stati Uniti e la NATO, scrive il giornale.

Mondino, secondo Infobae, ha discusso del progetto in un incontro avuto a Parigi con il ministro degli Esteri francese Stéphane Séjourné, in un incontro segreto a Bruxelles, e in incontro a Washington con il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan. Colloqui, questi, che saranno approfonditi durante il tour di Petri questa settimana in Europa.

Il ministro della Difesa argentino, infatti, incontrerà i vertici della NATO a Bruxelles, parteciperà con la ministra degli Esteri al vertice sulla pace in Ucraina che si terrà in Svizzera e dovrebbe incontrare anche il suo omologo francese a Parigi. I 5 Super Etendard argentini consegnati all’inizio degli anni ’80 (come gli F-16 europei consegnati all’Ucraina) equipaggiati di missili antinave Exocet e da molto tempo non più in grado di volare potrebbero tornare operativi solo dopo un radicale intervento dell’industria francese. La loro consegna all’Ucraina potrebbe quindi venire abbinata a quella di 6/12 Mirage 2000 che Parigi ha recentemente promesso a Kiev.

Foto: Ministero Difesa Argentino, Difesa.it e Raytheon

 

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