Erano Wing Loong II cinesi i droni per Haftar sequestrati a Gioia Tauro
Su segnalazione dell’intelligence statunitense sono stati sequestrati il 18 giugno nel porto di Gioia Tauro due droni di costruzione cinese ad uso militare nascosti, smontati, in container diretti a Bengasi, nella Cirenaica libica controllata dall’Esercito Nazionale Libico (LNA) del feldmaresciallo Khalifa Haftar.
La scoperta è stata fatta dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, coordinati dalla Procura di Palmi, in collaborazione con il personale dell’Ufficio delle Dogane. All’interno di sei container, provenienti dalla Cina e destinati in Libia, sono stati individuati diversi componenti per l’assemblaggio di due droni militari cinesi del tipo Chengdu Wing Loong II, velivoli da tempo in dotazione all’LNA nelle versioni Wing Loong e Wing Loong II.
Analisi Difesa aveva già riferito in un articolo del 25 giugno del sequestro di materiale militare diretto all’LNA nel porto di Gioia Tauro ma i dettagli dell’operazione sono stati resi noti solo il 2 luglio.
I container avrebbero dovuto trasportare, secondo i documenti commerciali, componenti per l’assemblaggio di generatori eolici di energia elettrica. I velivoli a guida autonoma (UAV), una volta assemblati, hanno un peso di oltre 3 tonnellate per una lunghezza di oltre 10 metri ed una apertura alare di circa 20 metri. Tutti i componenti sono stati posti sotto sequestro.
“Questi componenti sono stati nascosti tra alcuni carichi compositi di copertura che replicano le pale delle turbine eoliche, con l’obiettivo di nascondere i controlli effettuati”, ha precisato la Guardia di Finanza. La Procura ha aperto un fascicolo in cui viene contestata, a carico al momento di ignoti, l’ipotesi di reato di traffico internazionale di armi. Con l’aggravante di essere diretto verso la Libia, soggetto ad embargo in base alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu ed ai Regolamenti nazionali e comunitari.
I container sospetti erano a bordo della MSC Arina, in rotta dal porto cinese di Yantian a Bengasi, controllato dalla fazione libica comandata da Khalifa Haftar. Tuttavia, alcune fonti suggeriscono che il piano prevedesse di caricare i container su un’altra nave diretta in Libia. Un componente della fusoliera recava la scritta “The energy saving world” nel tentativo di mascherare la reale natura del caricoi.
È stato riferito che le autorità italiane avevano ricevuto informazioni dall’intelligence americana sulla sospetta spedizione di armi. Il Times di Londra ha riferito che le autorità italiane erano sul punto di intercettare un’altra spedizione sospetta di container a bordo della MSC Apolline.
Le operazioni d’intelligence statunitensi tese a individuare i carichi aerei e navali di natura militare diretti in Cirenaica si sono intensificati con il progressivo rafforzamento delle intese tra Haftar e la Russia, recentemente confermate dal rinnovo dell’intesa per la cooperazione nel settore della difesa.
Gli UAV del tipo Wing Loong e Wing Loong II sono stati prodotti in almeno 250 esemplari e ampiamente esportati in dieci nazioni tra cui Algeria, Nigeria, Egitto, Kazakistan, Pakistan, Marocco, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
Finora i Wing Loong II dell’LNA si riteneva fossero di provenienza emiratina dal momento che Abu Dhabi sostiene Haftar e ha appoggiato la campagna militare per la conquista di Tripoli tra il 2016 e il 2020. In quelle operazioni si stima che una decina di Wing Loong vennero abbattuti o andarono perduti in incidenti.
Foto Guardia di Finanza e Agenzia Dogane e Monopoli
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