La guerra ha ridotto i tempi di sviluppo delle nuove armi aeronautiche russe

 

Un recente articolo pubblicato sulla rivista russa Военная мысль (Pensiero militare) espone importanti cambiamenti nell’approccio allo sviluppo e alla produzione di armi e equipaggiamenti militari nel settore aeronautico dettati dalle necessità emerse durante l’attuale guerra in Ucraina.

Gli autori dell’articolo, il Colonnello Generale Yuri Grekhov e il Colonnello Vladimir Ivanchura, descrivono le misure adottate per affrontare le esigenze di rifornimento di armi e la gestione delle perdite di aerei, evidenziando come questi fattori abbiano richiesto una revisione degli approcci consolidati per garantire l’attuazione dell’Ordine di Difesa dello Stato.

Secondo gli autori, la guerra in Ucraina ha reso evidente la necessità di implementare misure urgenti per mantenere la funzionalità e la risorsa operativa degli aerei, oltre a soddisfare i requisiti di rifornimento di armi.

Questa situazione ha portato a una significativa revisione degli approcci tradizionali nel garantire l’adempimento dell’Ordine di Difesa dello Stato. In risposta, pertanto, è stata introdotta una procedura temporanea per lo svolgimento dei lavori di ricerca e sviluppo (R&S) che ha permesso di ridurre drasticamente la durata del ciclo di sviluppo di nuovi modelli di armi ed equipaggiamenti militari. La procedura temporanea ha comportato una riduzione del numero di test richiesti prima che un prodotto entri in produzione di massa.

Come spiegano Grekhov e Ivanchura, questa modifica ha ridotto il tempo necessario per completare l’intero ciclo di creazione di un modello di armi ed equipaggiamento militare da 6-10 anni a soli 1,5-2 anni. Questo approccio accelerato è stato reso possibile riducendo il numero minimo di test necessari, concentrandosi su quelli che confermano direttamente le caratteristiche di combattimento del prodotto.

L’articolo sottolinea inoltre che il numero di test per le armi aeronautiche di serie, la cui produzione ora implica l’uso di componenti nazionali in sostituzione di quelli importati, è stato significativamente ridotto.

Solo i test essenziali per confermare le caratteristiche di combattimento rimangono invariati. Questa decisione permette di rinunciare a una parte significativa dei test tradizionali, soprattutto per quei prodotti che vengono inseriti nelle riserve militari e nei materiali di consumo molto prima della scadenza della loro durata di servizio e di stoccaggio stabilita.

L’articolo “Migliorare l’organizzazione dell’interazione tra il dipartimento degli armamenti della VKS e le imprese industriali per adempiere ai compiti dell’ordine di difesa statale in condizioni di uso intensivo del combattimento dell’aviazione” offre una panoramica chiara delle nuove procedure adottate per affrontare le sfide imposte dalla guerra in Ucraina.

La drastica riduzione dei tempi di sviluppo delle armi aeronautiche rappresenta un cambiamento significativo che potrebbe avere un impatto duraturo sulle capacità militari e sulla prontezza operativa delle Forze Aerospaziali russe ma rappresenta un indicatore utile per tutte le forze armate, russe e di altre nazioni, che dovessero trovarsi a combattere conflitti prolungati ad alta intensità.

Solo per citare un esempio non riferito ad equipaggiamenti aeronautici, secondo il canale Telegram DD Geopolitics, l’esercito russo avrebbe dispiegato recentemente un nuovo sistema radar mobile denominato Irbis che consente di tracciare ed identificare le postazioni di fuoco nemico fino a una profondità di 150 chilometri.

Del resto anche l’Ucraina, con il supporto dei tecnici militari e delle industrie delle nazioni aderenti alla NATO, ha saputo sviluppare in tempi brevi nuovi droni e a imbarcare sui velivoli di concezione russo-sovietica Mig 29, Sukhoi Su-27 e Su-24 missili e bombe occidentali accelerando tempi di integrazione che in condizioni di pace avrebbero richiesto diversi anni.

Foto: Ministero Difesa Russo e Ministero Difesa Ucraino

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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