Sondaggio ECFR: solo il 9 per cento degli italiani approva maggiori spese militari

 

L’Italia è il Paese in Europa in cui si registra la maggiore ostilità ad un aumento delle spese militar, almeno tra le 15 nazioni prese in esame dall’ultimo sondaggio dello European Council on Foreign Relations (ECFR), pubblicato in vista del summit NATO della prossima settimana.

Il 63 per cento degli italiani si dice infatti contrario ad aumentare le spese militari ma il 32 per cento non sa o non risponde e quindi solo il 9 per cento si dichiara a favore di maggiori investimenti nella Difesa.

La pensa così anche il 55% dei Greci, il 54% degli svizzeri e il 51 per cento degli spagnoli mentre tra le nazioni interessate dal sondaggio solo in Polonia, Belgio, Olanda, Germania, Svezia ed Estonia i fautori di maggiori spese militari sono di più dei contrari, al netto di un nutrito numero di persone che non si sono espresse in proposito.

Circa il conflitto in Ucraina il 53% degli italiani intervistati (seguiti da greci e bulgari) ritengono “una cattiva idea” l’invio di nuove armi e munizioni all’Ucraina; il 57% degli intervistati crede poi che l’Europa dovrebbe spingere Kiev ad un accordo con Mosca, ancora dietro solo a Grecia e Bulgaria.

L’80% degli italiani è contrario all’invio di truppe europee da combattimento in Ucraina: percentuali più alte si riscontrano in Grecia e Bulgaria ma in tutti i 15 paesi interessati dal sondaggio la maggioranza si esprime contro questa ipotesi.

Al centro del summit della NATO ci sarà il tema di superare la soglia del 2% del PIL per le spese per la difesa, quota che devono ancora raggiungere solo 8 stati membri su 32 (tra cui l’Italia) e di la messa a punto di un piano finanziario per sostenere le forze armate ucraine nel tempo. L’attuale segretario generale Jens Stoltenberg ha proposto 40 miliardi l’anno, stanziamento che finora è stato bocciato da molti stati membri inclusa l’Italia che dovrebbe stanziarne 3,5 come ha ricordato recentemente il ministro Guido Crosetto.

Estonia (68%), Svezia (54%), Polonia (50%), Gran Bretagna (46%) e Portogallo (42%) sono le nazioni in cui il numero maggiore di intervistati ritiene che “l’Europa dovrebbe appoggiare l’Ucraina per riconquistare i territori occupati dalla Russia”.

Gli intervistati che ritengono che “l’Europa dovrebbe spingere l’Ucraina a negoziare un accordo di pace con la Russia” sono più numerosi in Bulgaria (61% Grecia (59%) e Italia (57%).

In Francia il 30% degli intervistati è a favore della continuazione della guerra mentre il 36% vorrebbe un accordo di pace), in Spagna il confronto si chiude col 32% contro il 31%, nei Paesi Bassi con 36% contro il 31%, in Germania con il 31% contro il 41% mentre in Svizzera le risposte sono decisamente a favore di una soluzione diplomatica (29% sostiene la continuazione della guerra contro il 42% che preme per negoziare) come in Repubblica Ceca (34% contro il 46%).

A questo link il sondaggio completo.

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