Trump è ancora nel mirino. A “Il Contesto” l’intervista di Gabellini a Gaiani

 

Nei giorni scorsi, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba si è recato a Guangzhou per incontrare il suo omologo Wang Yi. Nel corso della visita, riportano alcuni resoconti, si è parlato di approfondimento dei rapporti bilaterali, espansione della cooperazione commerciale ed economica e, soprattutto, di apertura di trattative volte a porre fine al conflitto russo-ucraino. Kuleba stesso ha dichiarato che il governo di Kiev è disponibile a condurre negoziati con la parte russa nel momento in cui Mosca «sarà pronta a farlo in buona fede», ed invocato il coinvolgimento di Pechino nella ricerca di soluzioni che garantiscano una «pace giusta e stabile».

Esternazioni dello stesso tenore sono state formulate dal presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj, che nel corso di un’intervista rilasciata alla «Bbc» ha posto l’accento sulla necessità di concludere la guerra il prima possibile.

Le aperture dei massimi rappresentanti dell’esecutivo ucraino fanno palesemente seguito all’iniziativa diplomatica concordata con Donald Trump dal premier ungherese Viktor Orban, recatosi nell’arco di un paio di settimana a Kiev, Mosca, Pechino e Washington. Simultaneamente, negli Stati Uniti, l’attentato a danno di Trump e il ritiro di Joe Biden dalla corsa alla Casa Bianca acuiscono il livello di instabilità interna a pochi mesi dalle elezioni presidenziali. Parliamo di tutto questo assieme a Gianandrea Gaiani, giornalista, saggista e direttore del magazine «Analisi Difesa».

Guarda il video qui sotto o a questo link.

 

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