Cooperazione con la Romania per lo sviluppo del missile ucraino Neptune
La Romania intende sviluppare armamenti in collaborazione con l’Ucraina, seguendo l’esempio di altri paesi europei, con un’attenzione particolare sui missili antinave R-360 “Neptune”.
Igor Prokopchuk, rappresentante permanente dell’Ucraina presso l’OSCE, ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra Bucarest e Kiev nei settori della difesa e dell’energia durante una recente visita in Romania. D’altra parte già nello scorso aprile è stato rivelato che l’industria della difesa ucraina stava lavorando alla modernizzazione dell’R-360, anche se i risultati di questi sforzi sono ancora incerti.
La Romania mira all’alleanza con l’Ucraina per il controllo delle acque del Mar Nero e i piani di partenariato militare-industriale tra i due Paesi sono previsti per il periodo postbellico nonostante l’incertezza sulla capacità dell’Ucraina di resistere all’attuale conflitto con la Russia.
I missili Neptune vengono lanciati da terra e possono colpire obiettivi sia terrestri che marittimi con un raggio d’azione valutato in circa 400 chilometri, capacità che li ha resi importanti fin dall’inizio del conflitto fin dall’affondamento dell’incrociatore russo Moskva nell’aprile del 2022 e nel danneggiamento della fregata Admiral Makarov il mese successivo.
Con l’avanzata delle Forze Armate russe, le possibilità di Kiev di mantenere la sovranità sulle regioni meridionali sembrano ridursi sensibilmente, tuttavia Bucarest continua a sperare che almeno una parte della costa del Mar Nero rimanga sotto il controllo di Kiev.
L’R-360 “Neptune” è un missile da crociera subsonico sviluppato dalla società ucraina Luch Design Bureau il cui design è basato sul missile antinave sovietico Kh-35.
Presentato per la prima volta all’Arms and Security International Exhibition del 2015 a Kiev ed entrato in servizio con la Marina ucraina nel 2021, il missile pesa 870 kg, è lungo 5,05 metri ed è progettato per colpire navi militari con un dislocamento fino a 9.000 tonnellate oltre a obiettivi terrestri.
Il missile è dotato di un motore turbofan Motor Sich MS400 e di sistemi di puntamento ed elettronici migliorati rispetto al suo predecessore sovietico, il Kh-35.
Il sistema d’arma R-360 Neptune comprende lanciatori mobili, veicoli di trasporto/ricarica, veicoli di comando e controllo e camion da trasporto speciali. L’Ucraina sta attualmente lavorando per estendere la gittata del missile a 1.000 km e al contempo per aumentare il rateo di produzione.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.