La Gran Bretagna potrebbe tagliare le spese per la Difesa?

 

Dopo le voci di un possibile ridimensionamento degli investimenti britannici nella Difesa che potrebbe coinvolgere il Programma GCAP/Tempest per un aereo da combattimento di 6a generazione, che hanno seminato dubbi e incertezze al Farnborough Airshow, il 30 luglio il Financial Times ha reso noto che il ministero della Difesa britannico ha chiesto a tutti i suoi principali fornitori di identificare opportunità per tagli immediati al bilancio.

Si tratta di un ulteriore segnale delle pressioni finanziarie che il nuovo governo laburista deve affrontare per rivedere la spesa pubblica. Il MoD ha scritto il 5 agosto ai contractors della difesa chiedendo loro di rispondere con una serie di opzioni a breve, al fine di contribuire a contrastare quella che hanno descritto come una “pressione fiscale significativa durante l’anno”, secondo diverse persone a conoscenza della lettera.

Secondo FT, sebbene la richiesta potrebbe comportare il ritardo di alcuni programmi per la Difesa, la lettera afferma che il ministero è “particolarmente interessato” a conoscere le aree in cui “potremmo eliminare duplicazioni e sprechi a reciproco vantaggio”, ha confermato una delle fonti aggiungendo che “non c’era un elenco di richieste ma volevano idee iniziali”.

La lettera alle aziende specificava che il MoD doveva fare delle “scelte difficili” che “si allineassero all’obiettivo di questo governo di spendere il 2,5 percento del PIL per la Difesa”.

Qualsiasi risparmio avrebbe dovuto garantire che la “capacità militare” fosse preservata. Sebbene alle aziende sia stato chiesto di rispondere a breve, ci si aspetta che le discussioni su come implementare eventuali risparmi si svolgano durante tutto il mese di agosto, ha affermato una delle fonti sentite da FT.

La richiesta di tagli al bilancio risulta separata dalla più ampia revisione della spesa per la Difesa avviata dal nuovo governo laburista che non nasconde la possibilità di aumenti delle tasse questo autunno. Il cancelliere dello Scacchiere (ministro delle finanze) Rachel Reeves ha detto di dover colmare un buco fiscale di 22 miliardi di sterline che afferma di aver ereditato dal precedente governo conservatore che aveva già avviato una serie di controlli e verifiche al bilancio della Difesa.

Nel 2023 il National Audit Office (la Corte dei Conti britannica) ha definito “inaccettabile” il programma di acquisizioni di equipaggiamenti della Difesa avvertendo di trovarsi di fronte al più grande buco nero di un ministero in più di un decennio.

Il NAO ha affermato lo scorso dicembre che il MoD ha stimato un deficit nel suo bilancio per nuove armi e attrezzature nei prossimi 10 anni di 16,9 miliardi di sterline, aggravato ulteriormente dall’aumento dell’inflazione.

“Come ha affermato il cancelliere, il governo ha ereditato finanze pubbliche che sono molto peggiori del previsto. La NAO ha anche confermato il più grande deficit di sempre nel piano di equipaggiamento per la difesa. Questo governo garantirà le difese della Gran Bretagna per il futuro e aumenterà la spesa per la difesa al 2,5 percento del PIL il prima possibile”.

Insomma, in attesa dei conti precisi e dei probabili tagli alla spesa militare, l’orizzonte del 2,5 per cento del PIL da dedicare alla Difesa non è più un impegno concreto e immediato ma un obiettivo da raggiungere “il prima possibile”, senza precisare quando. Prospettiva non esaltante per una nazione che, a sentire i suoi vertici militari, dovrebbe prepararsi a una guerra con la Russia entro pochi anni e che ha appena ribadito il massimo sforzo finanziario per sostenere Kiev..

Dopo la Germania, che ha già ridotto la crescita della spesa militare, anche la Gran Bretagna  deve fare i conti con le difficoltà economiche, l’inflazione e i costi energetici determinati anche dalle conseguenze del conflitto in Ucraina e dal braccio di ferro con Mosca.

Del resto sul dibattito emerso al  Farnborough Airshow, pesano preoccupanti contraddizioni. Un conto è rivedere la spesa per la Difesa per individuare sprechi e duplicazioni e quindi spendere meglio senza ridurre gli stanziamenti e un altro è valutare dove è possibile tagliare il bilancio senza compromettere in modo eccessivo le capacità operative.

Inoltre è difficile comprendere il senso reale delle dichiarazioni che emergono dal governo britannico guidato da Keir Starmer (nella foto sopra) che da un lato afferma di dover sanare un “buco” senza precedenti nella spesa militare nazionale e dall’altro sostiene di voler innalzare la spesa per la Difesa.

@GianandreaGaian

Foto: UK Gov e UK Mod

 

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Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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