A Roma un convegno su intelligenza artificiale e guerra cognitiva

 

I temi dell’intelligenza artificiale e del dominio cognitivo nelle operazioni militari e in ambito industriale è stato al centro del convegno organizzato ieri alla Camera dei Deputati sul tema “Nuovi conflitti: il ruolo dell’intelligenza artificiale e la guerra cognitiva”,

Il convegno, in cui è stato presentato il libro “Gaza Underground. La guerra sotterranea e urbana tra Israele e Hamas” di  Claudio Bertolotti (direttore di START InSight), ha visto la partecipazione di Roberto Bagnasco (capogruppo di Forza Italia in commissione Difesa a Montecitorio) di Lorenza Pigozzi (Group Corporate Strategic Communication Director di Fincantieri), del generale di Corpo d’Armata Stefano Mannino (Presidente del CASD – Scuola Superiore Universitaria della Difesa), di Daniele Narduzzi (Chief Legal & Compliance officer di Cy4gate) e di Yoram Schweitzer (funzionario dell’intelligence israeliana, ricercatore presso l’Istituto israeliano per gli studi sulla sicurezza nazionale -INSS) moderati dalla giornalista RAI Alba Arcuri, conduttrice del programma “Voci dal Mondo”.

“Oggi la guerra ha assunto una nuova dimensione: quella cognitiva” ha detto Roberto Bagnasco. “Questo tipo di conflitto non mira semplicemente a dominare fisicamente un territorio, ma si sviluppa nel campo della mente, della percezione e dell’informazione.

Si propone di influenzare pensieri, emozioni e decisioni di intere popolazioni, utilizzando strumenti di comunicazione di massa, social media e, sempre di più, l’intelligenza artificiale: strumento sofisticato e sempre più pericoloso, basti guardare al recentissimo attacco hacker in Libano che ha portato all’esplosione simultanea di centinaia di cercapersone. È fondamentale interrogarsi su queste nuove dinamiche per capire il complesso intreccio tra tecnologia, guerra e società”.

Nel suo intervento, che ha toccato diversi punti, Lorenza Pigozzi ha sottolineato che “nel panorama aziendale odierno l’intelligenza artificiale non è più un’opzione, ma è una necessità strategica. In Fincantieri abbiamo ripensato al ruolo dell’intelligenza artificiale nella comunicazione, considerandola una grandissima opportunità e un potente alleato. Molte aziende vedono l’intelligenza artificiale come uno strumento per efficientare, per tagliare i costi. Noi di Fincantieri la vediamo come uno strumento nel quale investire moltissimo e come un moltiplicatore di valore”

Pigozzi ha poi aggiunto che “la nostra strategia si basa sostanzialmente sul concetto di asimmetria, sfruttando l’AI per andare a trasformare potenziali svantaggi in vantaggi competitivi che ci distinguono sul mercato. In Fincantieri non costruiamo solo navi, non saldiamo solo lamiere, ma stiamo costruendo un futuro complesso sia per il nostro settore sia per la comunicazione, dove per noi l’asimmetria è un vantaggio competitivo”.

 

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