Consegnati sei nuovi Sukhoi Su-30SM al Kazakistan

 

Il portale aeronautico “Scramble” ha riferito che le Forze di difesa aerea del Kazakistan (Kazakh Air Defense Forces) hanno recentemente ricevuto dalla Russia 6 nuovi aerei da combattimento multiruolo Sukhoi Su-30SM costruiti presso l’Irkutsk Aviation Plant (IAZ o IAP in inglese, parte della PJSC United Aircraft Corporation).

I Su-30SM hanno numeri di coda identificativi rossi da “51” a “56” e sono già entrati a far parte della 602ª base aerea di Shymkent (distante poco meno di 70 km dal confine con l’Uzbekistan), in sostituzione dei caccia MiG-29 dismessi nello scorso anno.

Ad oggi pertanto, il numero totale di caccia Su-30SM ricevuti dal Kazakistan ha raggiunto la quota di 30 esemplari. In precedenza, in un periodo che va dal 2015 al 2020, il Kazakistan ha ricevuto 24 caccia Su-30SM di nuova costruzione, uno dei quali è andato perduto in un incidente di volo avvenuto nel 2021.

Il Kazakistan ha firmato tre contratti per l’acquisto di un totale di 24 Su-30SM prodotti dalla IAP di Irkutsk. Nell’ambito del primo contratto firmato nel 2014 del valore di circa 5 miliardi di rubli, il Kazakistan ha ricevuto 4 Su-30SM con numeri di coda rossi da “01” a “04” giunti nell’aprile 2015 presso la 604ª base aerea di Taldykorgan.

Otto mesi dopo il Kazakistan ha firmato un secondo contratto per ulteriori 8aerei: nel dicembre 2016 sono giunti i primi due esemplari (numeri di coda rossi “05” e “06”) e altri due esemplari (numeri di coda rossi “07” e “08”) appena un anno dopo, nel dicembre 2017. I restanti 4 Su-30SM sono stati consegnati invece nel dicembre 2018 (numeri di coda rossi “09”, “10”, “11” e “12”).

Nell’agosto 2017, Russia e Kazakistan hanno firmato un contratto quadro triennale per la consegna di altri 12 Su-30SM, seguito da un contratto effettivo nel maggio 2018 per la consegna di 8 velivoli nel 2019-2020 e da un contratto per la consegna degli ultimi quattro velivoli nel 2019.

I primi 4 velivoli previsti da questi contratti, con numeri di volo rossi da “14” a “17”, sono stati consegnati alla fine del 2019 a Taldykorgan. Poi, da novembre 2020, altri 8 Su-30SM sono stati consegnati alla 610ª base aerea delle Forze di difesa aerea del Kazakistan a Karaganda (con i numeri di volo rossi da “01” a “04” e da “19” a “22”). Ma come dicevamo prima uno dei velivoli della 610ª si è schiantato il 16 aprile 2021.

Alla fine del 2023 sui media ufficiali kazaki sono apparse notizie sulla conclusione di un contratto per l’acquisto di altri 10  Su-30SM per il Distretto Militare settentrionale del Kazakistan.

Nel dicembre 2023, il colonnello Yerzhan Nildibaev, Vice comandante in capo delle Forze di difesa aerea del Kazakistan per gli armamenti e Capo della direzione principale degli armamenti, aveva dichiarato che all’inizio del 2024 la Forza Aerea avrebbe dovuto ricevere 6 nuovi Su-30SM, pertanto si può affermare che il ritardo della consegna da parte della IAP sia stato di circa un semestre pur considerando l’attuale impellenza nei ritmi di produzione bellica dedicata più che mai alle esigenze delle Forze Aerospaziali russe.

Il Su-30SM (Codice NATO “Flanker-H”) è una variante della serie Su-30MK (classe di caccia multiruolo oggi presente nelle forze aeree di Algeria, India, Indonesia, Malaysia, Cina, Uganda, Venezuela e Vietnam), progettata dai tecnici Sukhoi ma sulla base delle richieste espresse dalla Difesa russa.

Modifiche che includono specificatamente i sistemi radar, di comunicazione e IFF, nuovi sedili eiettabili, configurazione degli armamenti rinnovata e ulteriori modifiche ai sistemi elettronici, di fabbricazione russa a differenza degli apparati francesi o israeliani presenti sulle versioni MK.

Per il resto il Su-30SM, che ricordiamo essere un velivolo biposto, mantiene la stessa struttura del velivolo da cui deriva, incluse le alette canard e il sistema di propulsione AL-37FP con ugelli di scarico direzionabili indipendentemente lungo l’asse di beccheggio.

Questo caccia è stato adottato in Russia dall’Aeronautica e dall’Aviazione della Marina, è impiegato dalla pattuglia acrobatica Russian Knights ed è stato esportato anche alle forze aeree di ArmeniaBielorussia, e Myanmar (Birmania), ma in quest’ultimo caso nella variante SME (E per esportazione).

Foto: Aeronautica del Kazakistan

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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