Dopo l’Ucraina anche la Russia punta sullo Yak-52 in versione anti-UAV  

 

Lo scorso fine agosto il bureau russo Yakovlev, tramite la sua sussidiaria OKB Aviastroitel, ha delineato i piani per modificare l’aereo da addestramento Yak-52 in una variante denominata “Yak-52B2” destinata alle operazioni anti-drone.

Ispirato dall’utilizzo dello stesso velivolo da parte delle forze aeree ucraine, questo sviluppo, pur essendo realizzato ex-novo, rappresenta un cambiamento significativo nel ruolo dell’aereo.

Originariamente concepito come piattaforma di addestramento, lo Yak-52 viene ora adattato per svolgere compiti volti alla neutralizzazione dei droni, che in questo conflitto sono stati impiegati in una varietà di compiti tra cui ricognizione, attacchi di precisione, bombardamenti e consegna di carichi militari.

«Oggi, uno dei progetti prioritari per il nostro ufficio è la modernizzazione dell’aereo da addestramento Yak-52 nella variante aereo anti-UAV “Yak-52B2”. Attualmente siamo in attesa di ricevere un certificato di aeronavigabilità dall’Agenzia federale per il trasporto aereo» – ha detto a RIA Novosti Dmitry Motin, a capo di questo progetto di modernizzazione presso l’Aviastroitel Design Bureau.

Secondo Motin il concetto di ammodernamento dell’aereo prevede l’installazione di una nuova strumentazione compreso un display multifunzione (MFD) nel pozzetto posteriore, attrezzature avanzate di navigazione e di volo, sistema di guerra elettronica (EW) per sopprimere i canali di comunicazione e persino un sistema radar.

Come ampiamente trattato da Analisi Difesa, l’idea funzionale è stata certamente ispirata dall’utilizzo del velivolo in Ucraina per il medesimo scopo: in un’azione filmata alla fine dello scorso mese di maggio un addestratore ucraino Yak-52 è stato visto intercettare e abbattere un drone russo da ricognizione Orlan-10 attraverso l’impiego di armi da fuoco dalla cabina di pilotaggio.

Con una velocità massima di 470 km/h e un’autonomia di volo fino a 2,5 ore, lo Yak-52 realizzato secondo le logiche dell’Aeronautica Sovietica combina agilità e robustezza, rendendolo adatto a intercettare e neutralizzare UAV a velocità relativamente basse come buona parte di quelle riscontrabili nei droni odierni.

Anzi, l’uso dello Yak-52 in questi ruoli ha suscitato interesse nell’esplorazione di strategie simili, come ad esempio l’adattamento di altri velivoli “slow” come il biplano Antonov An-2 per le medesime missioni in aree lontane dalla linea del fronte.

Del resto già diversi anni or sono alcune forze aeree impiegarono elicotteri e aerei da addestramento (in Italia elicotteri e addestratori MB-339 dell’Aeronautica) per abbattere velivoli “slow movers” impiegabili per azioni terroristiche.

Lo Yakovlev Yak-52 è un aereo da addestramento basico biposto di progettazione sovietica utilizzato principalmente per l’addestramento acrobatico dei piloti militari. Ha volato per la prima volta nel 1976 ed è entrato in servizio nel 1979. Derivato dallo Yak-50 monoposto, lo Yak-52 è costruito per operare in vari ambienti, anche in condizioni difficili, e richiede una manutenzione minima.

L’aereo ha una struttura interamente in metallo con superfici di controllo rivestite in tessuto ed è equipaggiato con un motore radiale a nove cilindri Vedeneyev M-14P da 360 cavalli. È dotato di un sistema pneumatico per il funzionamento di carrello di atterraggio, flap e freni, che permette affidabilità anche in condizioni di freddo estremo.

Lo Yak-52 è stato ampiamente utilizzato per l’addestramento dei piloti militari e può resistere a un elevato numero di G, rendendolo adatto a manovre acrobatiche. Dopo la dissoluzione dell’URSS, molti Yak-52 sono stati venduti a privati in Occidente diventando popolari nell’aviazione sportiva civile.

Un aspetto distintivo dello Yak-52 è il suo carrello di atterraggio semi-retrattile che rimane parzialmente esposto anche quando è retratto per ridurre il rischio di danni durante un atterraggio di pancia.

L’aereo può raggiungere una velocità massima di circa 420 km/h e un’altitudine operativa di circa 4.000 metri. È apprezzato per la sua manutenzione semplice e per le sue robuste prestazioni, caratteristiche tipiche dell’ingegneria aeronautica sovietica, e per la sua capacità di acrobazie aeree avanzate.

Sono stati prodotti più di 1.800 Yak-52, inclusi modelli ammodernati per i mercati occidentali. L’aereo continua a essere utilizzato in tutto il mondo, soprattutto in air show e competizioni acrobatiche, ed è considerato un esempio significativo dell’ingegneria aeronautica dell’era sovietica.

All’alba del mezzo secolo dal suo primo volo la OKB Aviastroitel intende ammodernare un progetto certamente nato con poche velleità belliche ma in grado di adattarsi ai nuovi ruoli richiesti nei conflitti attuali.

Foto Yakovlev e Aeronautica Ucraina

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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