Il Contesto – Vecchi scheletri nell’armadio dietro il rimpasto di governo ucraino
I grandi organi di informazione continuano a riservare ampio spazio alla dialettica tra Washington e Kiev incentrata sull’opportunità di autorizzare o meno l’Ucraina a colpire in profondità la Russia con missili forniti dai Paesi membri della Nato.
Simultaneamente, sei ministri ucraini, tra cui il titolare del Dicastero degli Esteri Dmytro Kuleba, hanno rassegnato le dimissioni, dopo che il capo di gabinetto del presidente Andriy Yermak, il ministro della Difesa Rustem Umerov e il ministro dell’Economia Julija Svyrydenko si erano recati a Washington per sottoporre al capo del Pentagono Lloyd Austin e al consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan una richiesta di forniture aggiuntive e urgentissime di sistemi antiaerei.
Intanto, il Parlamento di Stoccolma ha accettato le dimissioni presentate dal ministro degli Esteri Tobias Billstrom (colui che aveva gestito l’ingresso della Svezia nella Nato) in seguito all’attacco missilistico che la Russia ha sferrato contro un’accademia militare presso Poltava, risoltosi in una strage di soldati e addestratori sia ucraini che stranieri. Parliamo di tutto questo assieme a Gianandrea Gaiani, giornalista, saggista e direttore del magazine «Analisi Difesa».
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