Il controspionaggio turco arresta un kosovaro legato al Mossad

 

I servizi di sicurezza turchi hanno arrestato un cittadino kosovaro, Liridin Rexhepi, sospettato di essere il direttore finanziario delle operazioni del Mossad, il servizio segreto israeliano, in Turchia. L’arresto sarebbe avvenuto il 30 agosto a Istanbul mas la notizia è stata diffusa solo oggi dall’agenzia di stampa pubblica turca Anadolu. I servizi segreti turchi (Millî İstihbarat Teşkilatı – MIT), che stavano monitorando il sospetto da quando era entrato nel Paese cinque giorni prima, lo hanno osservato mentre effettuava trasferimenti di denaro a persone che lavorano per il Mossad in Turchia e in Siria.

Secondo quanto riportato da Anadolu, questi trasferimenti di denaro provenienti dai Paesi dell’Europa orientale e in particolare dal Kosovo, sarebbero stati utilizzati per pagare le riprese con i droni e le “operazioni psicologiche contro i politici palestinesi”.

Rexhepi ha ammesso di aver effettuato trasferimenti di denaro a informatori tramite Western Union ed è stato incarcerato in attesa di una comparizione in tribunale. Parte dei fondi è stata trasferita a informatori in Siria utilizzando anche criptovalute.

Da gennaio sono state arrestate in Turchia circa trenta persone sospettate di spionaggio per Israele, accusate in particolare di preparare rapimenti. Ma già ne 2021 e 2022 la polizia turca aveva arrestato diverse decine di persone sospettate di spiare i palestinesi residenti in Turchia per conto dei servizi segreti israeliani.

Nella primavera del 2022, i media israeliani hanno riferito di tentati attacchi a turisti israeliani a Istanbul, sventati grazie alla cooperazione tra i servizi segreti turchi e israeliani. Israele e Turchia sono come noto ai ferri corti dall’inizio delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza.

Di questo tema, oltre che dei rapporti bilaterali, parleranno domani ad Ankara il presidente Recep Tayyp Erdogan e l’omologo egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, alla sua prima visita ufficiale da capo di Stato in Turchia. Il presidente Al Sisi aveva già visitato la Turchia in qualità di ministro della Difesa nel maggio 2013.

Foto MIT

 

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