L’Aeronautica potenzia la componente CAEW ed acquisisce la capacità Airborne Electronic Attack
Nell’ambito del programma pluriennale di potenziamento delle capacità aerotrasportate di sorveglianza aerea ed intelligence, comando e controllo e protezione elettronica, il Ministero della Difesa ha posto le basi per l’ulteriore espansione della componente di velivoli CAEW (Conformal Airborne Early Warning) E-550A ed ha lanciato l’attività per l’acquisizione della capacità aerotrasportata di protezione elettronica o AEA (Airborne Electronic Attack), in aggiunta a quella AISREW (Airborne Intelligence, Surveillance, Reconnaissance, Electronic Warfare) dell’Aeronautica Militare.
Secondo quanto risulta ad Analisi Difesa, la Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità (ARMAEREO) ha avviato nel 2023, le procedure ed il procurement per le modifiche destinate ad terzo velivolo CAEW, – in aggiunta ai due ulteriori velivoli contrattualizzati nel 2022 – portando l’attuale componente composta da due ad un totale di cinque macchine.
Sempre nel corso del 2023, ARMAEREO ha dato inizio al programma per l’acquisizione della capacità AEA, con la contrattualizzazione delle modifiche per l’installazione della relativa suite a bordo dei primi due velivoli Gulfstream Aerospace G550.
Il programma pluriennale di ammodernamento e rinnovamento (A/R) (SMD 03/2020) denominato P-MMMS (Piattaforma Aerea Multi-Missione, Multi-Sensore) viene definito in inglese JAMMS (Joint Airborne Multi-Mission, Multi-Sensor System) ed è relativo “all’acquisizione, funzionamento e supporto di una piattaforma aerea multi-missione e multi-sensore per la condotta di attività di caratterizzazione, sorveglianza e monitoraggio della situazione tattico-operativa, di supporto decisionale a livello strategico e operativo, di commando e controllo (e comunicazioni, C3) multi-dominio e di protezione elettronica”.
Il programma è stato approvato dalle Commissioni Difesa dei due rami del Parlamento nel febbraio 2021, la Difesa ha posto le basi per l’immissione in servizio, il supporto e l’aggiornamento in linea di una flotta di ben 10 velivoli (comprese le due macchine CAEW già in servizio), per missioni speciali o SMA (Special Mission Aircraft), basati sulla piattaforma Gulfstream G550. Il programma è destinato a dotare le Forze Armate Italiane di una capacità di sorveglianza aerea, intelligence, C3, designazione bersagli e distribuzione informazioni, nonchè protezione elettronica multi-dominio senza precedenti, ponendo l’Italia fra i principali player con tali capacità a livello NATO, Europeo e resto del mondo.
Il programma secondo la relazione accompagnatoria in Parlamento, ha un’elevata connotazione interforze e interagenzia, e sarà in grado di soddisfare le esigenze informative del comparto della Difesa (come definite dal RIS, Reparto Informazioni e Sicurezza dello Stato Maggiore Difesa), necessarie al conseguimento di capacità operative d’eccellenza. Nella documentazione della Defense Security Cooperation Agency (DSCA) americana al Congresso, si fa specifico riferimento al Centro Intelligence Interforze (Joint Intelligence Center, JIC) del RIS.
Come riportato dallo stesso decreto e specificato dalla direzione di ARMAEREO con la successiva relazione preliminare e determinazione a contrarre (RP/DAC) del febbraio 2023, il programma P-MMMS è stato strutturato in tranche auto-consistenti in fase di progressivo finanziamento di cui la prima – del valore complessivo di 1,22 miliardi di euro – è stata avviata attraverso la finalizzazione del Purchase Order 2631 USA con la società americana L3Harris Technologies che ha visto:
– l’acquisizione di due velivoli Gulfstream G550 – gli stessi utilizzati quale piattaforma per la versione CAEW al fine di assicurare una comunanza di cellule, modifiche, addestramento e supporto in servizio, con evidenti vantaggi economici – in versione speciale in configurazione cosiddetta FMC (Full Mission Capable), con capacità di sorveglianza o JAMMS e relativi apparati di supporto ed elaborazioni dei dati a terra;
– l’acquisizione di ulteriori sei velivoli Gulfstream G550 in configurazione cosiddetta green o senza modifiche (base). Questi ultimi sono destinati alla conversione a versione speciale in configurazione FMC nelle successive tranche del programma per il pieno soddisfacimento del requisito complessivo della Difesa;
– oltre ai costi relativi al mantenimento della configurazione operativa (MCO), del supporto logistico integrato (SLI), nonché delle predisposizioni logistico infrastrutturali.
Per la comunanza delle macchine e per i compiti svolti la componente sarà assegnata al 14° Stormo/71° Gruppo dell’Aeronautica Militare presso la base aerea di Pratica di Mare (Roma), reparto che già inquadra gli assetti CAEW in servizio. Non è noto, visto il consistente numero di macchine, se la flotta verrà suddivisa fra ulteriori Gruppi di futura costituzione nell’ambito dello stesso Stormo.
Secondo quanto riportato dalla nota allegata alla presentazione del programma SMD 3/2020, quest’ultimo dovrebbe svilupparsi fino al 2056, mentre le due Commissioni per la Difesa si sono espresse per la prima fase del medesimo, di cui si prevede la conclusione nel 2032.
In aggiunta alle ricadute tecnologiche per piccole e medie imprese nazionali secondo specifiche competenze, la nota prevedeva ritorni sul suolo nazionale quali la previsione di offset contrattuali e l’apertura di un Maintanance Support Centre italiano presso il quale offrire servizi a tutta la flotta Gulfstream operante in Europa/Medio Oriente, con indotto occupazionale dell’ordine delle 200 unità.
La stessa nota evidenziava inoltre che è era stata verificata “la non fattibilità dell’avvio di un programma esclusivamente nazionale” in ragione della complessità del sistema (quale definito dal requisito operativo) e dell’estesa tempistica del programma.
Per questo motivo ci si rivolgeva all’estero per una piattaforma già sviluppata e comune ad altri Paesi con i quali è forte la collaborazione sullo scambio di informazioni di carattere tecnico militare.
Ad oggi, secondo quanto risulta ad AD, dai passaggi parlamentari legati all’approvazione dei programmi e relativi contratti resi pubblici, nonché dai Documenti Pluriennali Programmatici (DPP) e dalla scarna documentazione di ARMAEREO emersa in ordine ai principali passaggi amministrativi ed indicazione di equipaggiamenti imbarcati, oltre agli ovvi motivi di riservatezza ancora più stretta quando si tratta di argomenti di carattere strategico ed intelligence, la Difesa ha ordinato:
– due velivoli CAEW (in aggiunta ai due in servizio) e lanciato l’attività contrattuale iniziale per l’allestimento di una terza macchina;
– due macchine nella configurazione Airborne Intelligence, Surveillance, Reconnaissance, and Electronic Warfare (AISREW);
– ha lanciato l’attività contrattuale per le modifiche legate a due piattaforme nella configurazione Airborne Electronic Attack (EA) con l’opzione per una terza macchina;
Il tutto con il supporto in servizio e logistico (nel caso dei CAEW in servizio in continua contrattualizzazione ed aggiornamento), nonché addestramento e sistemi di supporto ed elaborazione dei dati a terra, servizi di supporto ad immissione in servizio, test e certificazione, aggiornamento configurazione.
In ordine alle diverse configurazioni e relativi contratti, la procedura per l’acquisizione della capacità specifica si sta sviluppando in primis attraverso la contrattualizzazione del pacchetto di modifiche alla piattaforma G550 (noto anche come pacchetto “Group A”) e rappresentato principalmente dalle modifiche strutturali, radome e potenziamento della capacità dell’impianto elettrico affinchè possa essere installata la suite di missione. L’attività installativa vera e propria insieme agli equipaggiamenti specifici della suite vengono ricompresi nel pacchetto “Group B”.
Secondo quanto affermato dalla stessa Direzione di ARMAEREO, tenuto conto della specificità del programma e in considerazione del fatto che il sistema di missione può essere acquisito per il solo tramite rispettivamente dei Governi israeliano (CAEW) ed americano (ISREW e EA), il soddisfacimento dei diversi requisiti può esser garantito esclusivamente mediante la finalizzazione di due distinte procedure:
– procedura negoziata all’estero “Direct Commercial Sale” (DCS) per l’acquisizione ed introduzione delle modifiche (Group A) nonché supporto ingegneristico ed eventuali opzioni;
– proceduta intergovernativa rispettivamente di G2G (Government to Government) o FMS (Foreign Military Sales) per l’acquisizione dei sistemi di missione e loro integrazione sui velivoli in aggiunta ai sistemi di terra, sviluppo e supporto ingegneristico e supporto dell’ufficio di programma.
In particolare a seconda delle diverse configurazioni, secondo quanto appurato da AD, la situazione è la seguente:
CAEW
Consegnati al 71° Gruppo del 14° Stormo rispettivamente nel novembre 2016 e dicembre 2017, ai primi due velivoli E550A CAEW (Conformal Early Airborne Warning) che svolgono funzioni AEW-BM&C (Airborne Early Warning – Battlefield Management & Communications), si stanno aggiungendo altri due, il cui contratto d’acquisizione (PO 2639ISR) è stato stipulato con la società ELTA Systems del gruppo IAI (Israel Aerospace Industries) nel marzo 2022.
Quest’ultimo comprenderebbe globalmente, secondo la documentazione di ARMAEREO, le modifiche sia di Group A che Group B, – incluse quelle richieste dalla risoluzione delle obsolescenze e dalle migliorie tecnologiche -, poiché le due piattaforme G550 sono di fornitura GFE (Government Forniture Equipment), acquistate con il contratto PO 2631.
Le prime due macchine CAEW sono diventate piattaforme particolarmente richieste come d’altronde le altre macchine per missioni speciali della NATO con il conflitto russo-ucraino, mentre l’Aeronautica Militare continua ad impegnarle in esercitazioni internazionali o dispiegamenti operativi come la Red Flag 24-1 presso la base aerea dell’USAF di Eielson in Alaska fra la fine di aprile e l’inizio di maggio di quest’anno, e più recentemente all’inizio del mese di luglio in Australia per partecipare all’esercitazione Pitch Black nel nord del Paese e Rising Sun in Giappone, nell’ambito della campagna Indo-Pacifica della Forza Armata e della Difesa italiana.
Secondo quanto riportato dalla relativa RP/DAC pubblicata nel luglio 2021, quest’ultima riguardava soltanto l’acquisizione dei due set di modifiche di Gruppo A con gli eventuali aggiornamenti e varianti eventualmente necessarie alla cura delle obsolescenze e dal miglioramento tecnologico dei materiali e dei componenti per un importo indicato in 218,5 milioni di dollari mentre per la successiva attività legate alle modifiche di Gruppo B e quindi l’installazione e l’acquisizione degli equipaggiamenti della suite di missione veniva indicata la somma aggiuntiva di 174 milioni di euro. Il contratto siglato nel marzo 2022 è pari ad un importo di 209 milioni di euro, e prevede uno sviluppo per le modifiche Gruppo A fino al 2026.
Come anticipato, secondo quanto risulta ad AD dalle limitatissime informazioni rilasciate dal Ministero della Difesa attraverso la Direzione di ARMAEREO, nel giugno 2023, è stato assegnato ad IAI-ELTA Systems nell’ambito del programma PO 2639ISR, il contratto per l’acquisizione delle modifiche legate ad un terzo velivolo CAEW rispetto ai due in via di acquisizione. Un contratto del valore di circa 3,8 milioni di euro, con fondi che sarebbero disponibili nel 2024, secondo la scarna dicitura utilizzata, che pone le basi per l’acquisizione futura delle modifiche Gruppo A (completamento) e Gruppo B su di un ulteriore velivolo G550 di fornitura GFE.
In parallelo a nuove macchine, la componente CAEW è destinata ad essere equipaggiata con il sistema VORTEX fornito dalla società L3Harris, già incluso nella configurazione certificata dello stesso aeromobile CAEW, grazie ad una procedura d’acquisizione per la somma di 1,7 milioni di euro, destinata a completarsi quest’anno. I sistemi Vortex sono ricetrasmettitori capaci, secondo le info divulgate, di consentire una comunicazione bidirezionale tra la piattaforma ospite e altre piattaforme compatibili, e sono attualmente utilizzati sui primi due velivoli della flotta CAEW per lo scambio di immagini.
Grazie a tali programmi, l’AM disporrà di cinque velivoli CAEW allo stato dell’arte, con un significativo incremento delle capacità di sorveglianza a livello nazionale, NATO ed Europeo.
AISREW
Come già anticipato, la nota illustrativa al decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale A/R n. SMD 03/2020, denominato P-MMMS (Piattaforma Aerea Multi-Missione, Multi-Sensore) o JAMMS (Joint Airborne Multi-Mission, Multi-Sensor System) in inglese, prevede quale prima tranche:
– l’acquisizione di due velivoli Gulfstream G550 – gli stessi utilizzati quale piattaforma per la versione CAEW al fine di assicurare una comunanza di cellule, modifiche, addestramento e supporto in servizio, con evidenti vantaggi economici – in versione speciale in configurazione cosiddetta FMC (Full Mission Capable), con capacità di sorveglianza o JAMMS e relativi apparati di supporto ed elaborazioni dei dati a terra;
– l’acquisizione di ulteriori sei velivoli Gulfstream G550 in configurazione cosiddetta green o senza modifiche (base). Questi ultimi sono destinati alla conversione a versione speciale in configurazione FMC nelle successive tranche del programma per il pieno soddisfacimento del requisito complessivo della Difesa;
– oltre ai costi relativi al mantenimento della configurazione operativa (MCO), del supporto logistico integrato (SLI), nonché delle predisposizioni logistico infrastrutturali.
La seconda tranche (SMD 37/2021) prevede invece la trasformazione di n. 4 dei 6 velivoli G550 di cui alla 1° tranche, dalla c.d. versione “Green” base JAMMS a quella Full Mission Capable, nonché a garantire i servizi di Supporto Logistico Integrato (SLI) post consegna e le necessarie predisposizioni logistico-infrastrutturali.
Secondo il Documento Programmatico Pluriennale (DPP) 2023-2025, il programma attiene in generale ad un sistema multi-missione, basato su piattaforma Gulfstream G550, equipaggiato con moderni sensori per la raccolta informativa strategica e la superiorità elettronica, idoneo a integrarsi in un’architettura “netcentrica” per la condivisione delle informazioni in tempo reale, in grado di operare sia in contesto autonomo che, soprattutto, di complessa struttura interforze prevedendone l’ampliamento delle capacità del sistema al settore Comando e Controllo (C2) multi-dominio, nonché alla protezione elettronica delle forze, attraverso la scoperta in profondità della minaccia.
L’approvazione parlamentare per l’acquisizione delle due macchine G550 (di fornitura GFE da parte italiana), equipaggiate con la suite denominata AISREW (Airborne Intelligence , Surveillance, Reconnaissance, and Electronic Warfare) e relativi equipaggiamenti vari, è stata preceduta dall’informativa da parte della US Defense Security Cooperation Agency (DSCA) al Congresso americano nel dicembre 2020 della potenziale vendita – poi realizzatasi nel febbraio 2021 secondo quanto riportato dalla stessa L3Harris Technologies – al Ministero della Difesa italiano dei due velivoli equipaggiati e segmento terrestre, per un costo complessivo stimato di 500 milioni di dollari.
La fornitura riguarderebbe anche le modifiche alle due macchine oltre all’integrazione, i sistemi di terra per la processazione delle informazioni nonché l’addestramento del personale, a cui si aggiungono il supporto a terra, pubblicazioni e dati tecnici, nonché il supporto ingegneristico, tecnico e logistico governativo ed industriale, il supporto ai test di volo e qualifica, ed altri elementi legati alla logistica ed al supporto. Fra questi come meglio vedremo oltre, vi è l’acquisizione di un laboratorio d’integrazione a terra ed addestramento per le piattaforme JAMMS. E’ previsto il dispiegamento in Italia di un massimo di sei tecnici ditta per la durata di un anno per la familiarizzazione con gli equipaggiamenti forniti.
E’ interessante notare che la scheda illustrativa relativa al programma A/R n. SMD 37/2021, parlando del già firmato contratto di acquisizione con la L3Harris parla di modifiche Group A rinviando implicitamente ad una successivo contratto l’acquisizione della modifiche Group B. la stessa scheda evidenziava che il gruppo americano L3Harris ha finalizzato con Leonardo uno specifico Industrial Return Cooperation Agreement che vede nella propria governance la partecipazione attiva del Segretariato Generale della Difesa – al quale sono demandati poteri di coordinamento e controllo – prevedendo la definizione di specifici piani di coinvolgimento industriale e partecipativo al programma di aziende nazionali del settore aerospaziale e difesa.
Secondo quanto annunciato, i piani discendenti dal citato Industrial Agreement devono garantire un significativo ritorno finanziario dell’investimento. Non è noto quali siano gli sviluppi di tali piani e quali sia il coinvolgimento italiano nel programma, eccetto che per il contributo di Leonardo alla sensoristica della piattaforma ISREW.
Mentre la società L3Harris Technologies è il principale contractor, l’ente governativo americano che si occupa del programma è costituito, secondo quanto riportato dagli annunci contrattuali del Dipartimento della Difesa americano, dal 645th Aeronautical Systems Group, di stanza presso la base aerea di Wright-Patterson dell’US Air Force.
Precedentemente conosciuto come Big Safari (Program) Systems Group, il reparto si occupa della gestione e controllo dell’acquisizione, modifiche, supporto all’immissione in servizio e logistica di sistemi per missioni speciali basati su velivoli e sistemi esistenti. In pratica gestisce i progetti per velivoli pilotati e non ISR e Forze Speciali non soltanto nazionali ma anche per operatori stranieri, dai programmi RC 135 Rivet Join, EC 130 Compass Call e Cross Deck Compass Call a quelli per velivoli SMA e velivoli senza pilota americani nonché fra quelli stranieri, l’MC-55 Peregrine del Dipartimento della Difesa australiano.
A seguito dell’approvazione parlamentare italiana e di quella del programma d’acquisizione da parte del Governo americano, le uniche informazioni sul programma, sulle macchine e relativo supporto a terra sono emerse con gli stati di avanzamento contrattuale, nonché dai contratti emessi dalla Difesa americana e dalle comunicazioni aziendali.
Nel marzo 2022, l’Aeronautica Militare ha annunciato che il primo velivolo Gulfstream G 550 (14-13) del programma (P-)MMMS era giunto a Pratica di Mare ed entrava ufficialmente a far parte della flotta del 71° Gruppo del 14° Stormo.
Nell’immediato, secondo il comunicato dell’AM, la macchina era destinata ad essere utilizzata per attività d’addestramento e trasporto logistico ma in futuro avrebbe subito alcune modifiche peculiari per ospitare a bordo una sofisticata suite di missione che lo avrebbe trasformato in un G 550 (P-)MMMS, ossia una piattaforma equipaggiata con particolari sensori attraverso i quali è destinata ad ampliare l’approvvigionamento informativo della Difesa. Una seconda macchina (14-14) è stata consegnata nel novembre dello stesso anno e fino ad oggi entrambi i velivoli risultano utilizzati per compiti di trasporto ed addestramento.
Il Dipartimento della Difesa americano risulta abbia assegnato ad L3Harris attraverso il 645th Aeronautical Systems Group una serie di contratti collegati al programma, senza indicare il relativo acronimo.
Tale circostanza viene invece specificata nel Novembre 2022 in quanto alla società americana viene assegnato un contratto del valore di 42,7 milioni di dollari per l’acquisizione di un laboratorio d’integrazione ed addestramento a terra per le nuove macchine. Nel marzo del 2023 è assegnato il contratto per l’acquisizione delle modifiche e successiva integrazione su un velivolo G550 legato al programma JAMMS e nel successivo mese di maggio, L3Harris annuncia che il contratto assegnato nel febbraio 2021 vede le prime due macchine JAMMS effettuare modifiche presso lo stabilimento della Gulfstream di Savannah in Georgia e che nel corso del medesimo anno era previsto il loro trasferimento presso il proprio stabilimento di Greenville in Texas.
Dalle immagini al computer e dalle scarne informazioni, la piattaforma G550 AISREW per la Difesa italiana viene fornita in una configurazione ad hoc che sarebbe uguale almeno da punto di vista esterno a quella dell’analogo programma per il Dipartimento della Difesa australiano denominato AIR 555 Phase 1, secondo le immagini non ufficiali trapelate delle macchine destinate alla stessa Royal Australian Air Force (RAAF) in fase di test, valutazione e certificazione negli USA.
Lanciato pubblicamente nel 2019, il programma AIR 555 Phase 1 è destinato ad immettere in servizio con la RAAF quattro piattaforme AISREW che hanno ricevuto la designazione MC-55A Peregrine, a cui s’aggiungono i sistemi di terra per la processazione delle informazioni nonché il supporto e l’addestramento in loco. In particolare il programma è caratterizzato dalla realizzazione di infrastrutture di supporto ed addestramento sul sito principale di stazionamento della componente costituta dalla base aerea di Edinburgh vicino Adelaide, nonché tre basi per il dispiegamento e supporto avanzato, situate vicino a Townsville, Darwin e le isole Cocos (Keeling) nell’Oceano Indiano, a poco più di 2.900 chilometri a nord-ovest di Perth.
Un programma esteso e complesso per lo sviluppo e certificazione da parte della capocommessa L3Harris di una nuova configurazione per missioni speciali del G550 nonché l’integrazione di una suite di missione ad hoc e customizzata. Secondo la documentazione del budget della Difesa australiano 2024-2025, il programma ha un budget complessivo (comprensivo di programmi legati alle capacità) di quasi 2,9 miliardi di dollari australiani, la cui complessità e pandemia COVID, hanno portato a posticipazioni nella consegna delle nuove piattaforme, traguardo che non è ancora stato aggiornato e pubblicizzato dal DOD australiano.
Secondo quindi il confronto delle immagini reali dell’MC-55A Peregrine e quelle al computer per la Difesa italiana, il velivolo base G550 è dotato principalmente di un lungo radome sotto la parte anteriore della fusoliera nonché antenne sopra e sotto la fusoliera e nuovi equipaggiamenti ed antenne nella zona posteriore e sui piani di coda del velivolo.
Non sono state divulgate informazioni specifiche sulla configurazione e sugli equipaggiamenti di missione, ma secondo quanto riportato dalle pubblicazioni commerciali di L3Harris, tale radome è destinato ad accogliere un sistema radar di sorveglianza aria-superficie ad apertura sintetica (SAR, Syntethic Aperture Radar) con capacità di mappaggio del terreno ad elevata risoluzione ed evidenziazione di bersagli terrestri in movimento (GMTI, Ground Moving Target Indicator), nonché antenna data link per comunicazioni entro l’orizzonte visivo.
La sezione di coda presenta modifiche per alloggiare nella parte inferiore un sistema elettro-ottico a comparsa L3Wescam MX-20HD e la suite per la protezione passiva a cui s’aggiunge un radome sulla sommità del timone verticale di coda per il sistema data link oltre l’orizzonte ovverosia satellitare. I due motori turbofan Rolls Royce BR170C4-11 da 6810 kg di spinta ciascuno con controllo digitale (FADEC) sono dotati di sistema di generazione elettrica, destinati a coprire le esigenze della suite di missione.
Il parco antenne per la missione è distribuito sopra la fusoliera, le ali e sotto la parte centro-posteriore della fusoliera, mentre il radome per radar ed altri equipaggiamenti sono posizionati nel muso e nel cono estremo posteriore della fusoliera. Il velivolo è dotato di una cabina di pilotaggio a due posti con cockpit Gulstream PlaneView, basato su di una suite avionica Honeywell Primus Epic. Sulla base dei rendering al computer divulgati da L3Harris in ordine alla configurazione basica interna, sono presenti a bordo sei console per operatori di missione. In totale oltre ai due piloti, il velivolo può ospitare da due a dieci posti per operatori.
Secondo quanto divulgato in ordine alle prestazioni, la macchina avrebbe un’autonomia in zona d’operazioni di 8 ore a distanza di 400 miglia nautiche dalla base di partenza (a seconda dei requisiti del profilo di missione), un’altitudine operativa fino a 13.716 m di quota ed un carico pagante pari ad un massimo di 6803 kg. Capace di operare da piste con una corsa di rullaggio di 1,8 km, la macchina può sfruttare il network mondiale di supporto e pezzi di ricambio autorizzati.
In occasione dell’approvazione della potenziale – poi contrattualizzata – vendita dei due velivoli G550 AISREW all’Italia, l’US DSCA ha specificato un pacchetto di missione incentrato su di una suite di sensori comprendente il sistema per la sorveglianza e l’intelligence delle comunicazioni (COMINT, COMmunication INTelligence) RIO della società L3Harris, il radar per la sorveglianza aria-superficie del teatro operativo Leonardo Osprey 50, la suite elettro-ottica Wescam MX-20HD ed equipaggiamenti non identificati meglio come ISREW.
La suite di missione AISREW, vede infatti citato l’apparato COMINT della famiglia RIO di L3Harris, ma come si evince dalla narrativa del documento DSCA, la medesima suite comprenderebbe altri sistemi non meglio specificati. Sebbene non sia stato identificato, l’apparato COMINT fornito da L3Harris anche per altre applicazioni aerotrasportate è costituito dal Rio Grande che offre la capacità passiva di intercetto, localizzazione, monitoraggio e registrazione dei segnali per le comunicazioni nel range di frequenza fra 10 MHz e 6.0 GHz.
Sulla base dei requisiti di sorveglianza assegnati alla piattaforma, i sistemi AISREW potrebbero comprendere anche quello di sorveglianza ed intelligence elettronico (ELINT, Electronic Intelligence). L3Harris offre la suite Olympia con la capacità di intercetto, rilevamento e localizzazione precisa degli emittenti nel range di radio-frequenza fra 0.5 GHz e 40 GHz, che ne consente l’identificazione, funzione e modalità d’impiego. Tale sistema è destinato ad assicurare la raccolta d’informazioni sull’ordine di battaglia elettronico nemico e l’intelligence ed analisi dei parametri di sistemi nuovi e conosciuti dell’avversario.
L’altro importante sensore ISR è rappresentato dal radar a scansione elettronica attiva (AESA) Osprey 50 (nella foto qui sotto) di Leonardo di cui il gruppo non ha finora rilasciato informazioni. Appartenente alla famiglia di radar che comprende il noto e diffuso fratello minore Osprey 30, il modello 50 è stato prescelto come sistema standard della suite AISREW da Italia ed Australia e per la piattaforma RAPCON-X di Sierra Nevada Corporation, almeno da quanto risulta ufficialmente.
L’apparato dovrebbe offrire portate maggiori ed inglobare le funzionalità software già sviluppate per il fratello minore e gli altri sistemi radar di Leonardo in campo multi-dominio, fra cui le modalità d’impiego in ambito marittimo, in particolare la capacità di scoperta di piccoli bersagli da grandi altitudini ed in contesti operativi difficili, radar ad apertura sintetica con capacità di mappaggio di ampi spazi ed elevata risoluzione, scoperta di piccoli bersagli movimento a basse velocità (GMTI) sia su terra che su mare e capacità di sorveglianza, rilevamento e tracciamento di bersagli in contesto aria-aria.
Non è stato specificato, ma visto il teatro operativo d’impiego rappresentato dal Mediterraneo Allargato, dovrebbe essere imbarcato un sistema automatico d’identificazione (AIS, Automatic Identification System) per l’impiego in ambito marittimo.
La suite per le comunicazioni, navigazione e l’identificazione comprenderebbe un terminale MIDS-JTRS (Multifunctional Information Distribution System-Joint Tactical Radio System) data Link 16 nonché sistemi per le comunicazioni protette a cui s’aggiunge la suite per la navigazione integrata Embedded/GPS/INS (EGI) ed un sistema per l’identificazione amico-nemico (IFF) non specificati.
La configurazione AISREW comprende anche una suite per l’autoprotezione comprendente sistemi all’infrarosso per l’allerta contro lancio missili o MAW (Missile Warning Sensor) ed un pacchetto di lanciatori per decoy AN/ALE-47.
E’ interessante notare che la società L3Harris ha aperto un nuovo ufficio lo scorso giugno a Roma, guidato da Tiziana Cotugno , head executive Europe (a sinistra nella foto qui sopra) destinato a interagire con i partner locali e supportare l’espansione dell’azienda sul mercato europeo e NATO, in aggiunta al potenziamento delle capacità della L3Harris Calzoni a Bologna.
Airborne Electronic Attack (AEA)
Con il decreto SMD 37/2021, come anticipato, è stata avviata la tranche 2 del programma MMMS, del valore complessivo di 925 milioni di euro, rivolta alla trasformazione di quattro delle sei piattaforme ‘green’ G550 acquisite con la tranche 1, in velivoli Full Mission Capable (FMC) nonché garantire i servizi di supporto logistico e le necessarie predisposizioni logistico-infrastrutturali. Lo stesso Decreto SMD 37/2021 prevede 900 milioni di euro aggiuntivi a copertura di ulteriori e successive tranche che sebbene non specificate riguarderebbero almeno in parte la trasformazione delle ultime macchine, ed in particolare come già indicato la quinta CAEW e la terza AEA con i relativi supporti.
Secondo quanto riportato dal Documento Programmatico Pluriennale (DPP) 2023-2025, la versione AEA o EA, assicurerà l’inibizione e disponibilità delle capacità C2 delle Forze nemiche (saturando le relative reti di comunicazione) a favore delle Forze amiche, con strumenti avanzati di gestione delle spettro elettromagnetico.
In particolare con la relazione preliminare e determinazione a contrarre (RP/DAC) pubblicata in data 10 marzo 2023, lo Stato Maggiore Aeronautica ha dato mandato per avviare le attività tecnico-amministrative per la conversione di due piattaforme, prevedendo l’opzione per una terza, alla versione FMC di protezione elettronica, denominata “Electronic Attack”, con relativi sistemi di terra.
Per soddisfare i propri requisiti tecnico-operativi, lo SMA ha scelto di dotarsi della stessa suite (o potremmo dire meglio della medesima famiglia perché non è stato specificato se con le medesime capacità in quanto destinata ad un paese alleato) prevista dal programma “Compass Call Cross Deck” dell’US Air Force (nelle foto sopra e sotto) che prevede il trasferimento con rivisitazione (re-hosting) e potenziamento delle capacità della medesima oggi installata sul C-130H Compass Call, per assicurare l’installazione a bordo della piattaforma più piccola rappresentata dal Gulfstream G550 – lo stesso acquisito dal Ministero della Difesa italiano – e che negli Stati Uniti ha inizialmente ricevuto la denominazione EC-37B e successivamente EA-37B.
In particolare il Dipartimento della Difesa americano ha assegnato il programma di re-hosting ad un team industriale che vede il gruppo BAE Systems quale capocommessa per lo sviluppo, fornitura e supporto del nuovo sistema di missione, ed il gruppo L3Harris quale capocommessa per le modifiche piattaforma e l’installazione della suite di missione a bordo del velivolo G550 e la sua consegna all’USAF.
Secondo quanto divulgato dall’USAF e dall’industria, la suite di missione Compass Call è destinata a disturbare le comunicazioni del sistema di comando e controllo, radar e sistemi di navigazione avversari, limitando le capacità di coordinamento essenziali per la gestione delle forze nemiche, oltre alla soppressione delle difese aeree nemiche. Il Compass Call impiega capacità elettroniche ed contro-informative offensive in supporto alle forze aeree, di superficie e speciali americane ed alleate.
Le piattaforme EA-37B fanno parte di una triade di forze di soppressione della difesa aerea nemica, che grazie ad ulteriori e previsti potenziamenti, vede ampliare la propria missione e capacità operative.
Grazie alla piattaforma G550 che è stata prescelta anche dall’AMI, l’USAF disporrà di potenziate capacità in termini di velocità, autonomia e stand-off range rispetto all’attuale C-130H Compass Call, assicurando una missione critica per l’avvenire con una flotta di 10 macchina più piccole ma capaci rispetto agli attuali 14 EC-130H Compass Call in servizio da oltre 40 anni. La prima macchina è stata consegnata all’Air Combat Command dell’USAF il 23 agosto scorso per compiti addestrativi, in aggiunta ai primi due velivoli impiegati dalla stessa Forza Aerea per compiti valutativi e non addestrativo-operativi.
Al pari di quanto avvenuto per il programma d’acquisizione della capacità ISREW per il Ministero della Difesa italiano, anche in questo caso sono necessarie due distinte procedure come di seguito descritte:
- a) quella negoziata all’estero (DCS) per:
– Acquisizione e introduzione delle modifiche di Gruppo A su due (2) velivoli forniti GFE;
– Supporto ingegneristico nella fase di predisposizione delle modifiche propedeutiche all’integrazione a bordo del sistema di missione prodotto dalla ditta BAE Systems;
– Opzione per l’introduzione delle modifiche di Gruppo A su un terzo velivolo fornito GFE.
- b) quella intergovernativa o attraverso FMS per:
– acquisizione di due sistemi di missione AEA completi e loro integrazione sui velivoli;
– acquisizione dei Ground Control Systems (GCS);
– attività di sviluppo ed ingegneristiche della ditta L3Harris sull’integrazione del sistema di missione e della componente di terra (GCS);
– attività di supporto dell’Ufficio di Programma USAF;
– opzione per acquisizione ed integrazione di un terzo sistema di missione.
Nel caso specifico della menzionata RP/DAC del marzo 2023, quest’ultima si riferisce esclusivamente all’acquisizione negoziata all’estero con la società L3Harris delle due modifiche di Gruppo A e loro integrazione sui due velivoli G550 forniti come GFE dal Governo italiano.
Secondo quanto risulta ad AD, sulla base delle informazioni divulgate da ARMAEREO, quest’ultima Direzione ha siglato con la società americana nel dicembre 2023 un contratto del valore di 289,4 milioni di euro per la fornitura di modifiche di Gruppo A e la loro integrazione sulle due macchine. Le attività contrattuali si svilupperebbero in sei anni, fra gennaio 2024 e gennaio 2030.
Tali modifiche sono necessarie per la successiva integrazione del sistema di missione, attività che sarà disposta con separata RP/DAC. Sebbene non venga affrontato il tema riguardante il sistema di missione, sulla base del requisito espresso dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica, che sarebbe lo stesso del programma Compass Call Cross Deck installato sulla piattaforma EA-37B, il fornitore del medesimo sarebbe la stessa società BAE Systems. Non sono indicati fondi al riguardo, ma come anticipato dal decreto SMD 37/2021, in aggiunta ai 924 milioni di euro destinati alla trasformazione operativa in ISREW e CAEW, lo stesso prevede ulteriori 900 milioni di euro a copertura di ulteriori e successive tranche.
La RP/DAC del marzo 2023 comprende anche l’opzione per le modifiche di Gruppo A sulla terza macchina (anche se lo stesso documento parla anche di Group B) per l’importo di 117,18 milioni di euro.
Foto: Aeronautica Militare, USAF e L3 Harris
Luca PeruzziVedi tutti gli articoli
Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).