Missili aria-aria e bombe guidate di produzione nazionale per l’Aeronautica Indiana
L’Indian Air Force (IAF) ha approvato la produzione in serie di 200 missili aria-aria BVR (beyond visual range) a medio raggio Astra Mk.1, come riferito da Janes citando media indiani.
La decisione di acquistare il lotto di armi è stata presa su iniziativa dell’Organizzazione per la ricerca e lo sviluppo della difesa del Ministero della difesa indiano (DRDO), durante la recente visita del vice comandante in capo dell’IAF Ashutosh Dixit a Hyderabad, dove il missile è in fase di produzione.
Finora l’Aeronautica indiana difatti è stata equipaggiata principalmente con missili di fabbricazione russa, in particolare con gli R-77E (RVV-AE) prodotti dalla Vympel e parte della KTRV. Il nome Astra il cui nome in sanscrito significa “arma” definisce il nuovo missile aria-aria il cui sviluppo iniziò negli anni Novanta su iniziativa locale quando fu preso come base progettuale il francese Matra Super 530D.
Dal 2004 il programma ha ricevuto finanziamenti dallo Stato ma durante il suo sviluppo, DRDO, Hindustan Aeronautics Limited (HAL) e Electronics Corporation of India Limited (ECIL) hanno riscontrato problemi che hanno costretto gli sviluppatori a riprogettare più volte il prodotto.
Gli indiani ad esempio non sono riusciti a risolvere il problema della creazione di una testa di ricerca radar attiva e di conseguenza hanno acquisito una licenza per produrre un seeker sviluppato dalla società russa Concern Morinformsystem-Agat.
Astra Mk.1 è progettato per ingaggiare bersagli aerei a distanze comprese tra 500 e 110 chilometri. Tuttavia questo è un intervallo “promozionale” secondo l’analista russo Aleksej Zacharov: basti pensare che lanciato a 8.000 metri di quota il missile indiano può percorrere solo 40-45 chilometri.
Con un peso totale di circa 150 chili l’Astra Mk.1 trasporta una testata di 15 chili. Il sistema di guida è inerziale con correzione radio nella sezione iniziale e centrale della traiettoria e radar attivo nella fase finale del volo quando il cercatore aggancia il bersaglio a 15 km di distanza.
Mentre scriviamo giunge inoltre notizia del successo annunciato del test della nuova bomba planante “Gaurav” del peso di 1.000 chili avvenuto lo scorso 13 agosto, quando un caccia Sukhoi Su-30MKI dell’IAF ha sganciato la Gaurav al largo della costa dell’Odisha. La bomba secondo le informazioni rese ha colpito il suo obiettivo con successo.
La “Gaurav” è dotata di un sistema di guida satellitare e di ali pieghevoli con un’apertura di 3,4 m che forniscono la guida e la correzione in volo della stessa a una distanza di circa 80 chilometri.
Anni fa Nuova Delhi annunciò la sua intenzione di “trasformarsi da importatore a esportatore di armi” e sebbene sia ancora lontana dagli obiettivi preposti sta dotando sempre di più le proprie Forze Armate di armi ed equipaggiamenti militari di propria produzione nell’ambito del Programma “Make to India”.
Foto DRDO
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.