Nel DPP 2024-2026 il potenziamento delle forze aeree da combattimento italiane
Il nuovo Documento Programmatico Pluriennale (DPP) per il periodo 2024-2026 porta con sé, fra le altre novità, importanti sviluppi per quanto riguarda la componente velivoli da combattimento per l’Aeronautica Militare e per la Marina Militare oltre che per quella delle macchine per l’addestramento avanzato/Lead-In Fighter Training (LIFT) che verrà utilizzata anche dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN), a suggello della promozione dell’eccellenza nazionale, insieme all’Eurofighter, nel settore aeronautico a livello internazionale.
Altri 20 F-35 per l’Aeronautica
L’acquisto di ulteriori F-35 era stato anticipato a partire dal 2023 dal capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, il generale Luca Goretti, che ha evidenziato la necessità di acquisire ulteriori macchine di quinta generazione Lockheed Martin F-35 Lightning II per operare in uno scenario geostrategico sempre più caldo e caratterizzato da minacce sempre più avanzate.
L’esigenza è stata suggellata dal documento “Aeronautica Militare – tecnologia-adattabilità-rilevanza – Report 2023” e ora il ministero della Difesa con il nuovo DPP ha evidenziato come “in considerazione del mutato scenario geopolitico e dei potenziali risvolti operativi è stata prevista un’ulteriore fase del programma denominata Fase 3.”
Quest’ultima prevede “l’acquisizione di ulteriori 25 velivoli e dei relativi motori, equipaggiamenti, aggiornamento periodico e supporto logistico fino a prevedibilmente il 2035, portando la flotta nazionale ad un totale di 115 velivoli.” Le ulteriori 25 macchine sono suddivise in 15 F-35A e 10 F-35B, di cui quelle nella versione cosiddetta convenzionale (CTOL, Conventional Take-Off Landing) sono destinate all’AM mentre della versione STOVL (Short Take-Off Vertical Landing) cinque sono destinate alla stessa Forza Armata e cinque alla Marina Militare.
Il fabbisogno complessivo dell’operazione è stimato in 7 miliardi di euro. “Nonostante questo dimensionamento sia ancora inferiore rispetto all’obiettivo iniziale di 131 velivoli, autorizzato dal Parlamento nel 2009 e ancora corrispondente all’esigenza operativa delle Forze Armate”, evidenzia il DPP, “l’incremento migliorerà il posizionamento geopolitico dell’Italia nel contesto europeo della sicurezza e manterrà omogenei i costi del Polo europeo di Cameri all’impianto in USA. Inoltre, si procederà anche all’attivazione di un ulteriore sito (Nave Trieste).”
Da un esame delle altre informazioni rilasciate dal nuovo DPP, le precedenti fasi (1, 2a, 2b) del programma, finanziate con fondi del Bilancio ordinario della Difesa, hanno portato all’acquisizione delle 90 macchine previste (60 F-35A e 30 F-35B), di cui l’ultima fase lanciata nel corso del 2022 per un fabbisogno complessivo di 7 miliardi di euro, riguarda 35 macchine, relativi motori, equipaggiamenti, aggiornamenti periodici e supporto logistico fino al 2032, oltre l’attivazione di due ulteriori siti in aggiunta alle basi aere di Amendola e Ghedi per l’AM oltre alla portaerei STOVL Cavour.
Si tratta delle basi aeree di Grottaglie e Decimomannu, rispettivamente della MM e dell’AM. Il nuovo DPP viene quindi a confermare quanto era stato indirettamente divulgato nel corso delle manifestazioni per il centenario dell’AM, quando era stato esposto un cartellone con l’indicazione dei siti d’impiego (allora) presenti e futuri, fra cui la base aerea in Sardegna.
Nel frattempo, con la pubblicazione del Report 2023, l’AM ha anche evidenziato che i reparti operativi e basi di schieramento della macchina di 5a generazione non sono soltanto il 6° ed il 32° Stormo rispettivamente sulle basi aeree di Ghedi ed Amendola ma anche il 156° Stormo ricostituito sulla base aerea dell’USAF di Luke in Arizona, a cui sono assegnate le macchine F-35A, mentre presso Amendola sono concentrati i velivoli F-35B assegnati al 13° Gruppo.
Altri 5 F-35B per la Marina
Anche la Marina Militare beneficerà del potenziamento della componente F-35, con l’acquisizione, come sopra anticipato, di ulteriori cinque macchine nella versione STOVL, che si andranno ad aggiungere alle 15 già in fase di acquisizione. Attualmente la MM dispone di 6 F-35B imbarcati a bordo della portaerei STOVL Cavour impegnata nella campagna in Indo-Pacifico, nel corso della quale è stata raggiunta la Initial Operational Capability (IOC) della capacità expeditionary sea-based nazionale incentrata su macchine MM ed AM (di cui due sono attualmente imbarcati su Nave Cavour), ed a cui s’aggiungeranno entro la fine dell’anno altri due velivoli.
Per quanto riguarda l’allestimento dei siti per l’impiego dell’F-35, in aggiunta a MARISTAER Grottaglie, sede del GRUPAER e del 4° Gruppo Elicotteri, per cui il DPP 2024-2026 indica un intervento di finanziamento su programma operante dell’importo di 60 milioni di euro, ed alla portaerei STOVL Cavour, lo scorso 11 settembre, in Parlamento è stato annunciata la presentazione da parte della Difesa dello schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 2/2024, denominato “Site Activation dell’unità navale LHD Trieste per l’adeguamento agli standard JSF per la conduzione di operazioni imbarcate con velivoli F-35B”.
Gli F-35B sulla LHD Trieste
Come indicato, tale programma riguarda l’adeguamento di Nave Trieste al fine di poter operare con il sistema d’arma F-35B, rendendola, come dice la stessa nota illustrativa presentata alle Commissioni Difesa dei due rami del Parlamento, “di fatto, una Alternate Carrier Vessel in caso di indisponibilità di Nave Cavour”.
Il programma concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale di presumibile avvio nel 2025 e durata complessiva ipotizzata di 10 anni (2025-2034), prevede due fasi dell’onere previsionale complessivo del programma è di circa 172 milioni di euro.
La prima Fase, ricomprende attività di carattere tecnico-strutturale necessarie all’adeguamento fisico dell’unità agli standard F-35B e “alle attività di sopralluogo di carattere tecnico programmatico (Design Review – DR, Site Activation Task Force – SATF, Sustainment Readiness Review – SRR, ecc.) per la verifica delle varie progettualità di modifica.”
Tale fase ha una copertura con fondi del Bilancio Ordinario del Ministero della Difesa per 50 milioni di euro. La seconda Fase per cui sono previsti stanziamenti per 122 milioni di euro, “è finalizzata a completare l’adeguamento dell’unità, prevedendo l’acquisizione/installazione dei sistemi di ausilio all’appontaggio dei velivoli, nonché le attività di certificazione e acquisizione di un’opportuna dotazione di parti di rispetto e il relativo sostegno logistico.”
Con l’LHD Trieste destinata ad essere consegnata in novembre, secondo i più accreditati piani della prima metà del 2024, i lavori della prima fase del programma di trasformazione quale piattaforma F-35B, dovrebbero realizzarsi durante i lavori di fine garanzia dell’unità, realizzata dall’RTI costituito fra Fincantieri, in qualità di capocommessa (mandataria) e Leonardo (mandante). Questi ultimi dovrebbero svilupparsi per 10-12 mesi dalla fine del 2025, mentre non si hanno indicazioni in ordine alle tempistiche e durata legate alle attività previste nella seconda Fase.
E’ stato inoltre approvato lo scorso fine luglio, lo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 4/2023, denominato ”Joint Strike Fighter (JSF) – Armamento F-35B MM”, relativo all’acquisizione dell’armamento necessario alla Full Operational Capabilities (FOC) della componente aerotattica imbarcata di 5ª generazione, che con il nuovo DPP ha ricevuto una necessaria integrazione di 65 milioni di euro attraverso risorse a “fabbisogno” recate dalla LdB 2024. Nella relazione illustrativa si prevede una spesa complessiva di 682 milioni di euro, di cui ne risultano finanziati 650,07, fra il 2024 ed il 2037 con il Bilancio ordinario Difesa.
Secondo quanto riportato dal nuovo DPP, “al 31 dicembre 2023, il programma (F-35) ha generato ricadute tecnologiche, industriali ed economiche nazionali per un valore di circa 4,7 miliardi di euro, con un ulteriore contributo di circa 1,64 miliardi di euro per l’attivazione dei siti e l’implementazione della FACO. La maturità raggiunta dallo stabilimento di Cameri prospetta ulteriori benefici economici, poiché diventa un punto di riferimento per le flotte F-35 nella regione europea e per altri Paesi alleati e amici.”
Infine, il DPP annuncia che il programma ha ricevuto una necessaria integrazione di 1.976 milioni di euro attraverso risorse a “fabbisogno” recate dalla LdB 2024.
Nuovi Typhoon per l’Aeronautica
Come anticipato con l’articolo su AD del 17 luglio scorso, la Difesa ha presentato al Parlamento, le cui Commissioni Difesa hanno approvato nello stesso mese, il programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2024 (A.G.176) relativo all’acquisizione di 24 velivoli da combattimento Eurofighter Typhoon (F-2000 secondo la designazione dell’Aeronautica Militare) ed al supporto tecnico-logistico dell’intera flotta.
L’onere previsionale complessivo del programma è stimato in 7.477,3 milioni di euro, a partire del 2024. Il programma Eurofighter in via complessiva, che vede un finanziamento attraverso fondi del Bilancio ordinario Difesa e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), ha quindi ricevuto una necessaria integrazione di 690 milioni di euro, attraverso risorse a “fabbisogno” recate dalla LdB 2024.
E’ interessante notare che si parla di 24 velivoli di 4a tranche che andranno a sostituire i 26 Eurofighter della 1° Tranche il cui phase-out è previsto entro il 2029, quando la nota illustrativa al decreto parlava di una dismissione forzata a partire dal 2028 dei velivoli più anziani.
Come anticipato la prima fase del programma coperta dai 690 milioni di euro prevede l’avvio dell’acquisizione dei 24 velivoli, il lancio dello sviluppo ed integrazione di nuove tecnologie, senza le quali sarebbe impossibile equipaggiare i nuovi velivoli e la risoluzione delle obsolescenze per tutti i sistemi e gli impianti che equipaggeranno i nuovi velivoli. Di questa fase beneficeranno anche i velivoli attualmente in uso, sui quali potranno essere installate le nuove configurazioni e tecnologie, nonché i nuovi apparati frutto della risoluzione delle obsolescenze sopra menzionate.
Sebbene sia la nota illustrativa presentata in Parlamento e lo stesso DPP non evidenzino dettagli sulla configurazione delle nuove macchine, ci si poteva aspettare che i medesimi fossero consegnati guardando agli ultimi sviluppi avionici e sistemistici del programma, ma affermazioni fatte da rappresentanti industriali al salone di Farnborough 2024, indicherebbero tempi di produzione e consegna veloci, da considerarsi compatibili con il phase-out dei velivoli Tranche 1.
Con la conseguenza che si parla di equipaggiamenti come il radar nella versione AESA ma più specificatamente in quella già sviluppata ECRS Mk0, ma la configurazione non sarebbe ancora congelata. Come anticipato il programma ha richiesto ingenti finanziamenti collegati allo sviluppo di nuove tecnologie da applicare alle macchine già in servizio ma anche al loro mantenimento in servizio ancora per molto tempo.
GCAP/Tempest
La scommessa da vincere per la Difesa e l’industria nazionale è senza dubbio il programma GCAP (Global Combat Air Programme). Ed è proprio questa scommessa a cui guarda il lessico del DPP 2024-2026. Il documento evidenzia come “la partecipazione al programma GCAP (parte del Future Combat Air System, già Tempest), con UK e Giappone, garantirà l’accesso ad un progetto, destinato ad avere risvolti non solo nell’ambito tecnologico militare ma anche nel settore della digitalizzazione grazie all’innovazione in ambiti quali Artificial Intelligence, Machine Learning, Deep Learning, meccanica, propulsione, gestione energetica, materiali innovativi, sensoristica ultra-performante, trasmissioni elettromagnetiche, resilienza cibernetica.”
La posta in gioco, come si evidenzia, “non è solo la conservazione dell’air combat power superiority, ma anche la gestione della transizione digitale, con vantaggi all’intero sistema Paese.”
Il nuovo DPP fa appello alla cooperazione di varie realtà istituzionali – MIMIT, MIUR, MIDT – quale requisito fondamentale per il perseguimento delle nuove tecnologie e per piantare il seme di una futura “generazione di ingegneri GCAP”, su cui ricadranno enormi benefici occupazionali soprattutto in ambito STEM. “L’investimento nelle attività di Ricerca & Sviluppo (anche tramite contatti già intercorsi con il MIMIT), mira a garantire all’Italia il giusto posizionamento nel programma sin dallo sviluppo iniziale così da consentire all’industria nazionale di accedere ai segmenti più tecnologicamente avanzati dei processi di sviluppo finale e produzione.” Il programma, evidenzia infine il nuovo DPP, ha ricevuto una necessaria integrazione di 550 milioni di euro attraverso risorse a “fabbisogno” recate dalla LdB 2024.
Altri 20 M-346
Accanto al potenziamento della linea di velivoli da combattimento dell’AM ed MM, la Difesa ha dato anche avvio al programma per il rimpiazzo del velivolo MB-339A in dotazione alla Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) con l’M-346 Advanced Jet Trainer (T-346A), ed al completamento della dotazione con questo velivolo della Fase 4 del programma addestrativo dell’AM e della International Fighter Training School (IFTS).
Il contemporaneo annuncio della scelta del velivolo d’addestramento avanzato/Lead-In Fighter Training (LIFT) prodotto da Leonardo per la PAN e la sua presentazione in una livrea ad hoc ideata da Pininfarina per rendere ancora più spettacolari le esibizioni delle Frecce Tricolori, è stato dato in occasione dell’evento tenutosi lo scorso 12 settembre alla presenza del Vice Presidente del Senato Sen. Gian Marco Centinaio, del Ministro della Difesa Guido Crosetto, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Gen. S.A. Luca Goretti, per il saluto del personale della PAN rientrato pochi giorni addietro dalla campagna d’esibizioni “North American Tour 2024” negli Stati Uniti e Canada. Nel corso della campagna della durata di circa 90 giorni, la pattuglia delle Frecce Tricolori ha partecipato esibendosi a ben 9 manifestazioni aeree and 17 sorvoli nei due Paesi, ottenendo un enorme successo.
Nei piani originale per la sostituzione dell’MB339A nella versione PAN, era stato indicato l’M345 High Efficiency Trainer, ma successivamente l’AMI ha optato per l’M-346, che risulterebbe più adatto al volo acrobatico in formazione.
Lo stesso giorno, in Parlamento è stato annunciata la presentazione da parte della Difesa dello schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 23/2024, relativo all’acquisizione di 20 velivoli T-346 da destinare al 313° Gruppo addestramento acrobatico con base a Rivolto e al 61° Stormo (212° Gruppo volo/IFTS), comprensivo del relativo supporto tecnico-logistico. Sebbene la nota illustrativa del decreto non sia ancora pubblicata al momento della redazione di quest’articolo, e quindi non ci siano ulteriori dettagli come la quantificazione del costo, tempistiche e oggetto del programma, una serie di ulteriori informazioni in ordine al programma stesso ed in generale sui piani futuri relativi al velivolo per l’AMI e l’IFTS, viene resa nota con la pubblicazione del DPP 2024-2026.
Quest’ultimo presenta un programma di acquisizione totale di 38 macchine di cui 23 destinate all’addestramento avanzato dei piloti italiani e stranieri della IFTS, di cui 18 velivoli già in linea e 5 da approvvigionare, a cui s’aggiungono i 15 velivoli per le esigenze della PAN, – il che corrisponde ai 20 in via di acquisizione – oltre che al relativo supporto logistico ed al mantenimento delle capacità operative (MCO) dell’intera flotta.
Nel fabbisogno complessivo per l’acquisizione dei nuovi assetti e al mantenimento dei velivoli già acquisiti, il nuovo DPP evidenzia l’inclusione delle risorse necessarie al Supporto Logistico Integrato (SLI) ed MCO della linea nel periodo 2019-2034. Sempre secondo il documento, si parla di una richiesta complessiva di 489,25 milioni di euro spalmati fra il 2024 ed il 2037, coperti da fondi provenienti dal Bilancio ordinario della Difesa e dal MIMIT.
A tal riguardo si fa presente che nel giugno 2023, ARMAEREO ha assegnato a Leonardo un contratto del valore di 59 milioni di euro per il Mantenimento delle Condizioni Operative (MCO) degli assetti T-346A e l’implementazione di nuove capacità operative di addestramento e supporto logistico integrato (SLI) per la produzione di Flight Hour (FH) e Simulated Hour (SH) a favore dell’AMI nell’ambito della International Flight Training School presso la base di Decimomannu, nonché supporto manutentivo (parti di ricambio/riparazioni) principalmente presso la base aerea di Pratica di Mare, con opzione per eventuale altra base aerea dell’AM, nel periodo 2023-2024 per la durata di 12 mesi.
Come ampiamente dimostrato in attività esercitative in Italia ed all’estero, e dall’implementazione di nuove capacità operative di addestramento, nonché dallo sviluppo e vendita all’estero del velivolo in versioni operative, a cui s’aggiunge il programma di incremento delle capacità recentemente annunciato al salone di Farnborough 2024, l’M-346 ha un lunga vita operativa davanti a sé che potrà essere ulteriormente sfruttata dalla Difesa italiana quale asset per la difesa aerea nazionale, contro minacce convenzionali o asimmetriche come i droni.
Il DPP 2024-2026 fornisce informazioni anche sul programma per l’addestratore T-345 HET (High Efficiency Trainer), destinato ad essere utilizzato per la fase di addestramento basico dei piloti militari, senza però fornire tempistiche in ordine alla sua messa in servizio. Il programma secondo quanto esplicitato dal DPP, comprende anche la quota dedicata al Mantenimento delle Condizioni Operative (MCO), il Supporto Logistico Integrato (SLI) della linea volo, l’acquisizione ed il sostegno degli equipaggiamenti propedeutici all’addestramento come i simulatori Flight Training Device / Virtual Reality System – FTD / VRS), e la quota per la realizzazione delle infrastrutture necessarie all’efficiente impiego del sistema di addestramento integrato. Il programma secondo il nuovo DPP ha fondi allocati dal MIMIT per un totale di 514,38 milioni di euro fra il 2024 ed il 2037.
In ordine alla linea MB-339, il nuovo DDP evidenzia l’acquisizione di parti di ricambio e attività manutentive necessarie alla revisione generale degli impianti propulsivi della flotta, con indicazione di fondi allocati alla medesima flotta comprensivi del supporto macchine in toto, rispettivamente pari a 45, 47, 33 e 4 milioni di euro per gli anni 2024, 2025, 2026, 2027-2029.
La recente relazione preliminare e determinazione a contrarre emessa lo scorso luglio da ARMAEREO e riguardante il progetto di contratto per il supporto tecnico-logistico industriale di revisione generale e acquisto delle necessarie parti di ricambio della flotta dei motori turbogetto Viper Mk362-43 per le linee velivoli T-339A, AT-339A e FT-339C, che assicurano l’addestramento nelle Fasi 2 e 3 del syllabus dell’AMI e dei piloti stranieri frequentatori del 61° Stormo, da assegnare alla Piaggio Aero Industries con finanziamento avente un valore complessivo di 39 milioni di euro distribuiti su tre anni (2024-2026) e data presunta di inizio prestazioni nel dicembre 2024, rappresenta un importante supporto al mantenimento in servizio della flotta MB-339, in attesa del rimpiazzo con il nuovo velivolo di Leonardo.
Foto: Aeronautica Militare, Marina Militare. Leonardo e Giorgio Arra
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Luca PeruzziVedi tutti gli articoli
Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).