Nuovi dettagli sul programma di acquisizione di 20 nuovi velivoli M-346

 

Con la pubblicazione della nota illustrativa inerente lo schema del decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 23/2024, relativo all’acquisizione di 20 velivoli T-346 (denominazione dell’Aeronautica dei velivoli M-346 Master) da destinare al 313° Gruppo addestramento acrobatico con base a Rivolto e al 61° Stormo (212° Gruppo volo/IFTS), comprensivo del relativo supporto tecnico-logistico, emergono ulteriori dettagli inerenti un programma con un onere complessivo di 1,6 miliardi di euro ed uno sviluppo pluriennale di 15 anni (2024-2038).

Finalizzato all’acquisizione di nuovi velivoli T-346A per implementare il numero di piattaforme disponibili, al duplice fine di soddisfare le esigenze del 61° Stormo consentendo al medesimo di continuare ad offrire un programma di addestramento di eccellenza a livello internazionale con la International Flight Training School (IFTS) ed “assicurare un livello ottimale di operatività alla Pattuglia Acrobatica Nazionale (Frecce Tricolori)” nella prospettiva della progressiva dismissione del velivolo MB-339PAN in uso da oltre 40 anni, il programma come anticipato da Analisi Difesa prevede l’acquisizione di 5 macchine destinate all’addestramento che si andranno ad aggiungere alle 18 già in servizio con il 61° Stormo mentre le rimanenti 15 andranno ad equipaggiare le Frecce Tricolori.

Come ricorda la nota, quest’ultima eccellenza riconosciuta a livello internazionale, è tradizionalmente equipaggiata con velivoli di produzione nazionale, e necessita a sua volta di un velivolo in grado di operare con elevati livelli di manovrabilità e affidabilità, anche dal punto di vista manutentivo.

Il programma, secondo quanto riportato dalla nota illustrativa, “è concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale con una durata ipotizzata di 15 anni (2024-2038).” L’onere economico complessivo del programma” è stimato in 1.636 milioni di euro, di cui risultano finanziati 63 milioni, a valere sugli stanziamenti derivanti dai capitoli del settore investimento del Bilancio ordinario 2024 del Ministero della difesa nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente.”

La prima fase del programma, cui si riferiscono secondo la nota, le somme già disponibili e quindi i 63 milioni allocati, è finalizzata:
– all’avvio delle attività preliminari per l’acquisizione dei velivoli;
– allo sviluppo e integrazione di nuove soluzioni tecniche per equipaggiare i nuovi velivoli;
– alla risoluzione delle obsolescenze dei sistemi e degli impianti che equipaggiano i velivoli attuali e integrarli negli assetti di nuova acquisizione.

Il completamento del programma del valore previsionale di 1.573 milioni di euro, secondo la nota sarà realizzato, nel rispetto di una logica incrementale e progressiva, attraverso successivi provvedimenti finanziari, che dovranno essere sottoposti al parere parlamentare.

In particolare le successive fasi, secondo il documento, riguarderanno:

  • la produzione di 15 velivoli in versione T-346 PAN (per le “Frecce Tricolori”);
  • la produzione di 5 velivoli addestratori, T-346, che si andranno ad aggiungere all’attuale flotta;
  • il relativo supporto logistico integrato;
  • il finanziamento degli studi di sviluppo di nuovi fumogeni da implementare sui velivoli della Pattuglia Acrobatica Nazionale;
  • l’approvvigionamento di dotazioni, sistemi, equipaggiamenti di ruolo;
  • l’acquisto di equipaggiamenti di supporto a terra e parti di ricambio strumentali al Mantenimento della Capacità Operativa (MCO) della flotta T-346 PAN;
  • l’addestramento del personale;
  • sistemi di terra funzionali al ricovero e manutenzione velivoli e addestramento personale di volo e manutentore nelle basi di Decimomannu e Rivolto.

Secondo quanto riportato dal DPP 2024-26, il programma d’acquisizione, mantenimento in servizio ed aggiornamento del T-346A oggi comprende 18 macchine AM assegnate al 61° Stormo/IFTS (in aggiunta alle 4 fornite da Leonardo), ma grazie allo step ulteriore previsto dal programma in esame, s’aggiungeranno le 15 macchine PAN ed ulteriori 5 per il 61° Stormo/IFTS per un totale di 38 velivoli. La nota non fornisce ulteriori dettagli sul piano di consegna dei nuovi velivoli e la configurazione delle medesime macchine.

Secondo quanto risulta ad AD, sia i velivoli destinati alla PAN che al 61° Stormo/IFTS non differiranno in termini di configurazione con quella attuale, mantenendo il medesimo layout di ciascuno dei due cockpit (con tre display multifunzionali principali ed un visore a testa alta o HUD) delle macchine in servizio, se non per la ‘customizzazione’ in base alle necessità delle Frecce Tricolori unitamente ai nuovi fumogeni e all’eliminazione delle obsolescenze con adozione di sistemi avionici e di piattaforma allo state dell’arte.

Non si ha quindi contezza in ordine allo sviluppo ed integrazione di nuove soluzioni tecniche, che dovrebbero invece emergere nel corso delle audizioni che dovranno portare all’approvazione del programma da parte del Parlamento.

Il documento parla anche di un aggiornamento delle macchine in servizio, ma non si ha ad oggi contezza di tale attività dalle informazioni rilasciate e secondo quanto risulta ad AD, non è previsto dal programma in esame. I requisiti dell’Aeronautica Militare non richiedono quindi lo sviluppo di un aggiornamento tecnologico delle nuove e vecchie macchine ad un nuovo standard, ritenendo quindi l’attuale configurazione, escluse le obsolescenze ed altri interventi tecnici, sufficiente per l’addestramento dei piloti destinati alle macchine da combattimento di ultima generazione.

La nota illustrativa specifica infine che “il programma include anche il supporto tecnico-logistico integrato, al fine di garantire il mantenimento dei 20 velivoli in via di acquisizione, oltre all’istituzione di specifici corsi per la formazione e l’addestramento dei piloti e del personale impiegato,” come peraltro reiterato per le fasi successive del programma, anche se non viene specificata la durata temporale di tale attività.

Dall’elencazione delle voci indicate nella fase 2, si evince che una fetta significativa delle attività e quindi dei costi riguarderà i sistemi di terra funzionali al ricovero e manutenzione velivoli e addestramento personale di volo e manutentore nelle basi di Decimomannu e Rivolto, quest’ultima attrezzata per il supporto degli MB-339.

Non si specifica invece il necessario aggiornamento dei sistemi addestrativi a terra per il mantenimento degli stessi allo stato dell’arte. Tutte attività e voci che dovrebbero essere incluse alla luce di un programma così importante dal punto di vista finanziario, e di cui sicuramente ulteriori dettagli emergeranno nel corso delle audizioni parlamentari e con l’assegnazione dei relativi contratti.

A questi s’aggiungono gli stanziamenti previsti per il programma in essere e quello in esame dell’importo complessivo di 335 milioni di euro fino al 2037, che dovrebbero riguardare l’attuale flotta nel tempo ma che necessitano di delucidazioni secondo quanto avanzato in occasione della prima seduta del 24 settembre della Commissione Difesa del Senato.

Foto Aeronautica Militare e Leonardo

 

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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