Putin autorizza l’incremento degli organici delle forze armate russe

 

Il 16 settembre il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto per l’incremento degli effettivi nelle Forze armate a 1,5 milioni di uomini rispetto al tetto precedente di 1,32 milioni. Secondo il decreto, l’organico delle forze armate russe sarà di 2.389.130 persone, di cui 1.500.000 militari e il resto personale civile.

Il decreto autorizza gli stanziamenti per sostenere l’incremento di 180 mila militari ed entra in vigore a dicembre 2024. Nel precedente decreto, firmato da Putin nel dicembre dello scorso anno, il personale delle forze armate russe era aumentato a 2.209.130 persone di cui 1.329.000 militari con un incremento di 137mila unità mentre nel dicembre 2022 era stato autorizzato un incremento di 170 mila militari.

Si tratta quindi del secondo incremento consecutivo degli organici delle proprie forze armate anche se il decreto non spiega se l’ampliamento sarà attuato con truppe di leva (non impiegabili nel conflitto in Ucraina), professionisti o un mix tra i due tipi di arruolamento. Dall’inizio del conflitto in Ucraina la Russia ha arruolato oltre 600 mila militari a contratto e secondo fonti ucraine e occidentali continua a reclutarne 30 mila al mese nonostante il mercato del lavoro in Russia registri di fatto la piena occupazione (disoccupazione al 2 per cento) e offra stipendi crescenti.

Nel settembre 2022 Putin aveva disposto il richiamo di 300 mila riservisti, un’iniziativa che il Cremlino ha in più occasioni escluso possa ripetersi incentrando le esigenze di reclutamento per lo sforzo bellico sui militari professionisti e a contratto: nel dicembre 2023 il presidente affermò che i due terzi dei 617.000 militari all’epoca impiegati in Ucraina (oggi sono circa 700 mila) erano professionisti e un terzo riservisti.

L’incremento degli organici militari è dovuto al “numero di minacce che esistono” per il Paese “lungo il perimetro” dei suoi confini. “Ciò è causato dalla situazione estremamente ostile ai confini occidentali e dall’instabilità ai confini orientali, pertanto è necessario adottare misure adeguate”, ha affermato il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov.

Andrei Kartapolov, presidente della commissione difesa della Camera bassa del parlamento russo, ha affermato che l’aumento del numero delle truppe attive fa parte di un piano per rivedere le forze armate e aumentare gradualmente le loro dimensioni per adattarle a quella che ha descritto come l’attuale situazione internazionale e il comportamento dei “nostri ex partner stranieri”.

“Ad esempio, ora abbiamo bisogno di creare nuove strutture e unità militari per garantire la sicurezza nel nord-ovest (della Russia) da quando la Finlandia, con cui confiniamo, ha aderito al blocco NATO”, ha detto Kartapolov alla Parlamentskaya Gazeta. “E per portare a termine questo processo, dobbiamo aumentare il numero delle truppe.”

Foto: Presidenza Federazione Russa  e Ministero Difesa russo

 

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