Sukhoi rivela il nuovo UAV e missile aria-terra S-71

 

Il costruttore aeronautico Sukhoi ha dichiarato che il ministero della Difesa russo ha dato il via libera alla produzione di un nuovo UAV-missile aviotrasportato, l’S-71, il cui progetto è stato recentemente modificato in modo significativo tenendo conto dell’esperienza acquisita sul teatro operativo ucraino.

L’S-71 – afferma il Sukhoi Design Bureau in una pubblicazione commemorativa in occasione della sua fondazione avvenuta 85 anni fa – esiste in due versioni: una versione designata S-71K (nome in codice russo “ковёр” – “Cover”) che opera come missile guidato aria-terra, mentre la seconda variante è invece un drone avanzato e autonomo che risponde al nome di S-71M (“Монохром” – “Monochrome”).

Sukhoi afferma di aver perfezionato l’attuale progetto dell’S-71 rispetto alle specifiche originali del 2019 per aumentare il raggio d’azione e ridurre la visibilità dei radar (la cosiddetta RCS o “radar cross section”), attingendo a piene mani dalle lezioni apprese in Ucraina: la vulnerabilità dei velivoli russi (pilotati o a pilotaggio remoto) alle difese aeree ucraine ha stimolato infatti il compito progettuale sia verso una maggiore portata che per una maggiore sopravvivenza.

L’ufficio di progettazione russo inoltre ha anche dovuto abbandonare l’obiettivo originario di creare un sistema multiruolo e semplificare il design per rendere più facile la produzione di massa.

E così lo scorso 18 aprile l’azienda ha iniziato a testare l’S-71 presso il Centro di ricerca di volo russo di Zhukovsky, vicino Mosca, quando il capo pilota collaudatore della Sukhoi, Sergey Bogdan, ha effettuato il primo volo con i due nuovi dispositivi d’arma S-71K e S-71M sospesi sotto l’ala del più recente caccia russo Sukhoi Su-57.

Il layout di base dell’S-71 è unico per entrambi le versioni costituito da una tipica fusoliera “stealth” a sezione trapezoidale per garantire una bassa osservabilità, un’ala a freccia pieghevole, alette completamente mobili a forma di “V rovesciata” e di una presa d’aria posteriore.

È alimentato da un singolo turbofan TRDD-50 (lo stesso motore utilizzato sui missili aria-terra Kh-59M e Kh-101) in grado di consentirgli una velocità di Mach 0,6 e di operare ad una quota fino a 8.000 metri.

Nello specifico la variante drone S-71M è dotata di sensori elettro-ottici per le operazioni diurne e notturne e di una termocamera.

Questa piattaforma da combattimento infatti può anche ricercare, individuare e ingaggiare i bersagli utilizzando i dati di guida memorizzati a bordo del vettore anche se la Sukhoi sostiene che il sistema può essere altresì utilizzato dall’operatore in tempo reale per il puntamento.

L’S-71M, infine, è dotato di una carica sagomata a frammentazione ed è trasportabile persino nelle baie interne del Su-57 o dell’UCAV S-70 “Okhotnik”. La variante missile aria-terra S-71K impiega invece una testata a grappolo ed è progettato per il trasporto sulle baie esterne del velivolo.

Foto Sukhoi

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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