Diritto Internazionale Umanitario: la tavola rotonda di Sanremo

 

di Gaia De Salvo*

Il 12 e 13 settembre 2024, nella splendida cornice di Villa Ormond a Sanremo, si sono tenuti i lavori della 47ª Tavola Rotonda sui problemi attuali del diritto internazionale umanitario, organizzata congiuntamente dall’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario di Sanremo e dal Comitato Internazionale della Croce Rossa di Ginevra.

La Cerimonia di apertura dell’evento ha visto la partecipazione di numerose autorità e figure di spicco del mondo civile e militare, tra cui il Capo di Stato Maggiore della Difesa italiano, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, e il Consigliere del Presidente della Repubblica per l’informazione e alla partecipazione sociale Gianfranco Astori, accompagnato dal consigliere per gli Affari militari del Presidente della Repubblica Gen. C. A. Gianni Candotti; oltre a cariche locali e regionali quali il Sindaco di Sanremo, Avv. Alessandro Mager, il Presidente della Provincia, On. Claudio Scajola, il Presidente della Regione, Dott. Alessandro Piana.

A questi si sono quindi aggiunti i saluti istituzionali della rappresentante del CICR, Dott.ssa Eva Svoboda, e del Presidente della Croce Rossa Italiana, Dott. Rosario Maria Gianluca Valastro, dando il benvenuto ad una platea di più di 220 rappresentanti governativi, di organizzazioni internazionali ed esperti provenienti dai circoli militari, diplomatici ed accademici, provenienti da 28 nazioni e sei continenti.

Strutturata quest’anno in sei sessioni tematiche atte ad approfondire le sfide passate, presenti e future dell’applicazione pratica delle quattro Convenzioni di Ginevra del 1949, la conferenza annuale dell’Istituto di Sanremo è stata quindi introdotta da un ampio inquadramento storico preliminare dell’evoluzione del diritto internazionale umanitario, e conclusa da un’analisi di ciò che attende questo importante corpus giuridico alla luce degli sviluppi contemporanei globali.

Nel suo messaggio di apertura, il Presidente dell’Istituto, Generale C.A. (ris.) Giorgio Battisti ha infatti sottolineato come il diritto internazionale umanitario sia da considerarsi quale base fondamentale dell’attività delle Forze Armate di tutto il mondo, oltre che una “realtà giuridica chiamata ad adeguarsi alle sfide poste da conflitti sempre più insidiosi, di non sempre facile o scontata qualificazione, caratterizzati dagli scontri armati tra fazioni opposte di natura molto diversa e dall’impiego progressivo di nuove e devastanti tecnologie.”

Il Presidente ha anche posto l’accento sui cosiddetti “utilizzatori finali” del diritto umanitario, i giovani soldati: “ragazzi di 20-25 anni – spesso affaticati, infreddoliti o accaldati, spaventati – che, trovandosi in una situazione di stress fisico e mentale, se non correttamente preparati, sono portati – nel dubbio – ad aprire il fuoco”; e ai loro comandanti con il “solenne dovere assicurarsi che gli uomini e le donne che avranno il privilegio di comandare rispettino le leggi e siano in grado di tornare a casa con onore, preservando la loro dignità umana”. Sottolineando come tutto ciò sia necessario per “la protezione delle popolazioni civili, sempre più coinvolte nei conflitti, quali “scudi umani”, vittime dei combattimenti nelle aree urbane, bersagli di violenze o soprusi da parte dei contendenti, e costrette a fuggire dalle zone interessate dalle operazioni belliche”.

L’Ammiraglio Cavo Dragone, dopo aver evidenziato l’attuale recente impegno dell’Italia nel Medio Oriente volto a stemperare le tensioni e promuovere il dialogo e, auspicabilmente, la pace nella Regione, ha richiamato l’attenzione sul numero di focolai di guerra che imperversano ad oggi nel mondo: “[…] 56 conflitti, il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale. Questi conflitti sono diventati di natura più internazionale, con 92 Paesi coinvolti in conflitti al di fuori dei loro confini. Oggi, 110 milioni di persone sono rifugiate o sfollate a causa di conflitti violenti, con 16 Paesi che ospitano oltre mezzo milione di rifugiati.”

L’Ammiraglio si è quindi unito al Generale Battisti nel sottolineare la crescente presenza di conflitti ibridi e complessi, definendo tale sviluppo “[un] nuovo mostro che sta sempre più dominando il panorama militare internazionale [attraverso] la combinazione di strategie convenzionali e non convenzionali.”

Il messaggio istituzionale del Presidente della Repubblica, letto dal Consigliere per l’informazione e alla partecipazione sociale Gianfranco Astori, ha poi aperto una riflessione sugli anniversari della ratifica delle Convenzioni di Ginevra e della Battaglia di Solferino che la Tavola Rotonda ha inteso celebrare, riaffermando come “[rimanga] desolatamente di attualità lo ius in bello, indispensabile strumento per lenire le conseguenze di conflitti di portata sempre più ampia, anche per le nuove minacce che si affacciano: contrasti e radicalismi di pretesa matrice religiosa, terrorismo, guerriglia, criminalità organizzata, per non parlare del ritorno del fenomeno dei mercenari.”

Nonostante la necessità crescente di una corretta applicazione di tale corpus normativo, nel suo messaggio il Presidente ha illustrato un preoccupante scenario in cui “nello sterile rimpallo delle responsabilità fra le parti in guerra, nel chiaroscuro delle narrative opposte, nel ripetersi – infine – di appelli inascoltati da parte dei principali organismi internazionali, si ha la sensazione che il mondo si stia infilando in una fase in cui il patrimonio racchiuso nelle Convenzioni di Ginevra appaia una pura petizione di principio.”

L’istituto di Sanremo da oltre 50 anni si pone come obiettivo primario la promozione di questo stesso patrimonio, adoperandosi per una maggiore comprensione ed un maggiore rispetto del diritto internazionale umanitario per mezzo dello sviluppo di attività di insegnamento e formazione rivolte ad ufficiali militari e operatori civili provenienti da tutto il mondo.

Le iniziative promosse dall’Istituto sono rivolte principalmente ai futuri comandanti, ufficiali in comando e operatori del settore umanitario attivi in contesti di crisi; un’attività formativa volta a educare e sensibilizzare sui principi base del diritto umanitario, focalizzati sulla protezione dei civili e di chi non prende (più) parte al conflitto, aspetti cruciali della diffusione di una cultura giuridica finalizzata alla limitazione della sofferenza umana.

Le diverse sessioni, o “panel” della Tavola Rotonda hanno dunque offerto un’analisi critica dell’evoluzione delle Convenzioni di Ginevra, a 75 anni dalla loro ratifica, con una panoramica globale sull’importanza di questi documenti storici, redatti e ratificati universalmente in un contesto internazionale difficile da replicare oggi. Nell’affrontare i temi chiave della protezione dei feriti, il trattamento dei prigionieri di guerra, la tutela dei naufraghi e dei civili, accademici, consiglieri giuridici, personale umanitario e alti ufficiali militari hanno animato un dibattito profondamente costruttivo, moderato sapientemente dai rappresentanti dell’Istituto sia in sala che online.

Da queste sessioni sono stati sottolineati e rielaborati modelli e aspetti dell’implementazione del DIU, quali la collaborazione fra organizzazioni umanitarie, altri operatori civili e forze armate, e la crescente rilevanza del ruolo dei corpi medici militari i quali, operando sui feriti delle diverse parti, agiscono nel quadro delle norme di Diritto Umanitario in armonia con la propria etica professionale.

Al termine del primo giorno dei lavori, degno di nota è stato l’intervento dell’Onorevole Carrie F. Ricci, Army General Counsel dell’amministrazione statunitense e consigliere giuridico capo del Dipartimento delle Forze Armate USA. Nel suo discorso l’Onorevole Ricci ha infatti illustrato il “Civilian Harm Mitigation and Response Action Plan” (Piano di Azione per Mitigare e Rispondere ai Danni ai Civili) implementato dall’esercito statunitense nel corso del suo mandato, un piano volto a migliorare l’approccio delle proprie forze armate ed alla minimizzazione dell’impatto delle operazioni militari sulle popolazioni civili.

Alla conclusione dell’ultimo dibattito, dedicato al futuro delle Convenzioni di Ginevra e delle norme ginevrine, nel contesto del quale è risultato chiaro come l’efficace attuazione delle stesse sia ancora oggi una sfida complessa, ha infine preso la parola l’Ambasciatore Jean-Pierre Lacroix, Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite responsabile per le operazioni di mantenimento della pace.

Nel suo intervento l’Ambasciatore si è detto compiaciuto dell’opportunità di confronto offerta dalla Tavola Rotonda di Sanremo, concentrando la propria attenzione sul lavoro multidimensionale svolto dal peacekeeping con l’obiettivo di creare le condizioni necessarie all’adozione di soluzioni politiche alle dispute interne ed internazionali. Ciò, con l’obiettivo di limitare le condizioni stesse di fragilità che tendono a costituire terreno fertile per le violazioni del diritto umanitario.

Mentre da oltre mezzo secolo l’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario di Sanremo si impegna instancabilmente nello sviluppo di un dialogo umanitario unico, conosciuto ormai a livello globale come “dialogo umanitario nello Spirito di Sanremo”, sono proprio gli eventi come la Tavola Rotonda a confermarsi cruciali per la missione statutaria di questo ente unico al mondo.

 

* La Dott.ssa Gaia De Salvo ricopre attualmente la posizione di collaboratrice junior presso il Dipartimento Progetti Speciali dell’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario. Laureata in Diplomatic and International Sciences all’Università di Bologna. ha conseguito un Master in Human Rights and Humanitarian Action presso Sciences Po a Parigi. Prima del presente incarico a Sanremo, ha anche prestato servizio presso diverse organizzazioni internazionali quali la European Public Law Organization e il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP).

 

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