L’India guarda al rinnovo della flotta aerea da trasporto

 

Secondo il quotidiano The Indu l’Aeronautica Militare Indiana (Indian Air Force o IAF) starebbe pianificando di sostituire la propria flotta di vecchi aerei da trasporto Antonov An-32 e Ilyushin Il-76 (nella foto sopra) attraverso l’acquisto di nuovi aerei da trasporto di media capacità con un carico utile di 18-30 tonnellate per soddisfare le crescenti esigenze operative.

Attualmente l’An-32 è il principale aereo da trasporto dell’IAF con un centinaio di velivoli operativi mentre l’Il-76 appartiene alla categoria pesante con una capacità di oltre 40 tonnellate. La necessità di sostituirli è dettata dall’invecchiamento della flotta e dai cambiamenti nelle necessità logistiche delle Forze Armate di Nuova Delhi.

Secondo il Military Balance la flotta da trasporto dell’IAF è attualmente composta da 102 velivoli An-32, 56 velivoli AVRO HS-748 in via di sostituzione con gli Airbus C-295 (nella foto qui sotto), 17 trasporti pesanti Il-76 e 6 tanker Il-78 ricevuti dalla Russia oltre a 10 C-130J Super Hercules e 11 aerei da trasporto strategico C-17 Globemaster dagli Stati Uniti.

Il Capo di Stato Maggiore, A. P. Singh, ha dichiarato che è già stato avviato un processo per identificare potenziali sostituti. Nel settembre 2021, ad esempio, il Ministero della Difesa ha firmato un contratto con Airbus per l’acquisto di 56 aerei da trasporto C-295 con una capacità di carico di 9 tonnellate per sostituire i vecchissimi HS-748 in servizio.

Nel dicembre 2022 l’India ha lanciato una richiesta di informazioni per l’acquisto di 80 nuovi aerei da trasporto. I modelli in valutazione includono l’Airbus A-400M, il Lockheed Martin C-130 e l’Embraer C-390. Tra questi, l’A-400M ha una capacità massima di 37 tonnellate, il C-130 può trasportare circa 20 tonnellate e il C-390 fino a 26 tonnellate.

Inoltre, al ritmo di 15 velivoli per ciclo di revisione, l’India prevede una modernizzazione in loco di 60 An-32 entro il 2028-29 in collaborazione con l’azienda ucraina Motor Sich.

Rimane tuttavia sospesa la questione sulla fornitura dei componenti: gli aerei Antonov An-32 dell’IAF (nella foto sotto) sono infatti equipaggiati con due motori turboelica AI-20DM. I motori Ivchenko-Progress AI-20DM sono prodotti presso la Motor Sich a Zaporizhzhia (Ucraina) e presso lo stabilimento di Perm Motor (ODK-Perm Engines) a Perm (Russia).

I pezzi di ricambio per i motori AI-20DM utilizzati dall’IAF sono forniti dall’Ucraina. Tuttavia, dopo l’inizio dell’attacco russo, lo stabilimento di Zaporozhia della Motor Sich viene regolarmente attaccato dai russi complicando anche la produzione e la fornitura di motori per l’India.

Lockheed Martin e Embraer stanno stringendo accordi con partner indiani per partecipare a questi programmi dimostrando l’importanza strategica di rafforzare la capacità logistica indiana in contesti sia civili che militari. L’obiettivo dell’India è quello di selezionare un velivolo che possa fornire una capacità adeguata per le esigenze attuali e future migliorando la capacità di trasporto anche strategico.

IL processo di rinnovamento riflette le lezioni apprese dopo la  crisi del 2020 con la Cina nel Ladakh orientale: tale evento ha cambiato la natura del trasporto aereo e le richieste di trasporto dell’Esercito sugli altopiani himalyani.

Pertanto, la richiesta relativa alla capacità di carico dell’aeromobile deve essere adeguata alle rinnovate esigenze di aerei in grado di sostenere senza problemi voli di trasporto in ambienti cosiddetti “hot and high”.

Non a caso l’aereo da trasporto medio soddisfa un requisito fondamentale per l’Esercito che sta valutando un processo di approvvigionamento di un carro armato leggero del peso fino a 25 tonnellate per il dispiegamento in montagna, in particolare proprio nel Ladakh orientale.

Foto: IAF e Airbus

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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