Il Nord Europa prepara la popolazione alla guerra contro la Russia 

 

Nei giorni scorsi i provvedimenti assunti da tre nazioni del Nord Europa sembrano confermare la tendenza a preparare la società alla guerra possibile (e per alcuni incombente) con la Russia. Prudenza, pianificazione per far fronte a ogni evenienza o solo psicosi di guerra per condizionare una popolazione che in larga misura non sembra ritenere credibile il rischio di invasione russa.

Di certo il tema è al centro delle iniziative anche della Commissione Europea che ha recentemente reso noto un documento (a questo link il report completo in PDF) redatto dall’ex presidente finlandese Sauli Ninisto (nella foto sotto) in cui si raccomanda di adottare misure per il rafforzamento degli apparati militari, di intelligence e sociali in caso di scontro militare con i russi.

Negli ultimi giorni Germania, Svezia e Finlandia hanno varato provvedimenti che puntano a organizzare piani d’emergenza per ogni evenienza bellica e a preparare la popolazione e l’apparato industriale e produttivo a questa eventualità.

In Germania hanno preso il via i preparativi per l’eventualità di un’estensione della guerra che potrebbe avere un impatto ancora più diretto sul Paese rispetto all’attacco russo all’Ucraina. Secondo quanto riporta la Frankfuerter Allgemeine Zeitung (Faz), la Bundeswehr ha recentemente iniziato ad addestrare le aziende tedesche sulla base del “Piano operativo Germania”.

La prima versione del documento strategico è lunga 1.000 pagine e i dettagli sono segreti. Il documento elencherebbe secondo la FAZ, tutti gli edifici e le infrastrutture che devono essere protetti per motivi militari, di sicurezza o perché di rilievo strategico.

Contiene anche piani dettagliati su come procedere in caso di difesa, o prima, in caso di tensioni, cioè se si dovesse reagire con deterrenza a una manovra russa sul fianco orientale della NATO. La Germania diventerebbe in tal caso l’hub dove affluirebbero decine o centinaia di migliaia di soldati alleati con armi, mezzi e rifornimenti in transito verso est. Qualcosa di simile a quello che avveniva durante le esercitazioni NATO della “prima” Guerra fredda.

piano si delinea il ruolo dell’apparato industriale e delle aziende e un primo evento si è tenuto presso la Camera di Commercio di Amburgo.

Il tenente colonnello Jörn Plischke ha fornito consigli specifici, facendo riferimento ai sorvoli dei droni e ai tentativi di spionaggio, alle scoperte di nascondigli di armi e ai piani di assassinio di top manager, ai sabotaggi e agli attacchi informatici, che possono essere osservati “quotidianamente e con frequenza crescente”.

Tra quattro o cinque anni, la Russia sarà disposta e in grado di attaccare più a ovest, ha riferito Plischke (nella foto a lato), citando i servizi segreti tedeschi.

“E’ necessario che le aziende preparino anche i dipendenti a possibili situazioni di crisi. Per proteggersi, è importante che l’intera forza lavoro abbia un’idea delle questioni relative alla sicurezza”.

Le aziende dovrebbero puntare all’autosufficienza e mettere in funzione un generatore diesel o una turbina eolica. Intanto l’amministrazione di Amburgo ha già reagito alla situazione di minaccia e creato più di 40 posti aggiuntivi per rafforzare la gestione delle crisi e la protezione civile. C’è già stata anche una prima esercitazione congiunta tra le autorità civili e la Bundeswehr.

Nel corso dell’esercitazione Red Storm Alpha (a cui si riferiscono le immagini che illustrano questo articolo) stata simulata la protezione delle banchine del porto al fine di scongiurare tentativi di spionaggio e prevenire atti di sabotaggio.

In Svezia una guida di 32 pagine dal titolo “Om krisen eller kriget kommer”  (In caso di crisi o guerra), è stata stampata in 5,2 milioni di copie (una copia ogni 2 abitanti, disponibili anche online in arabo, farsi, ucraino, polacco, somalo e finlandese) tesa a fornire una serie di informazioni e suggerimenti alla popolazione su come prepararsi a un attacco militare o terroristico, a partire dal come riconoscere il livello di pericolo o il tipo di attacco e distinguere i diversi suoni delle sirene d’allerta, come proteggere sé stessi, i propri cari o gli animali domestici e come trovare sostegno psicologico.

“Dove cercare riparo durante un attacco aereo”, “evacuazioni”, “stare pronti in casa”, “come fermare un’emorragia”, “attacchi terroristici”: questi i titoli di alcuni del 21 paragrafi in cui è strutturata la guida che i cittadini svedesi stanno cominciando a ricevere a partire da oggi, redatta dalle autorità di Stoccolma.

“In tempi di crisi o di guerra- si legge nel capitolo dedicato all’organizzazione della casa- dobbiamo tutti aiutarci a vicenda. Preparati in anticipo, così non dovrai correre fuori quando succede qualcosa di grave”.

L’opuscolo informa che bisogna preparare una scorta d’acqua ricordando che ne servono almeno 3 litri al giorno per bere e per altre esigenze. E’ poi necessario organizzarsi – anche in collaborazione coi vicini di casa – con scorte di cibo non deperibile e nutriente, coperte, sacchi a pelo e altri mezzi alternativi per produrre calore per via dei blackout energetici o di finestre e porte in frantumi.

Occorre disporre di comunicazione alternativi come radio alimentate a pile e powerbank per i cellulari in caso mancasse l’energia elettrica, un’agenda cartacea con i numeri di telefono più importanti nel caso lo smartphone si spenga, denaro contante, un kit di primo soccorso.

Il manuale riprende molti dei consigli indicati anche nel documento della UE ma in realtà la Svezia e in generale le nazioni scandinave un tempo neutrali (Svezia e Finlandia, ora entrate a far parte della NATO) pubblicavano da decenni materiale divulgativo teso a rendere la popolazione consapevole e preparata in caso di guerra.

Non a caso, la versione precedente dell’opuscolo, inviata alle famiglie nel 2018, aveva fatto scalpore poiché l’ultima distribuzione di informazioni ai cittadini per far fronte alla guerra erano state distribuite ai cittadini nel 1961.

“La situazione della sicurezza è grave e tutti noi dobbiamo rafforzare la nostra resilienza in modo da poter affrontare le crisi e, in ultima analisi, la guerra”, ha affermato Mikael Frisell, direttore dell’Agenzia svedese per le emergenze civili (MSB) in un comunicato.

“Non è un segreto che la situazione della sicurezza sia peggiorata rispetto alla pubblicazione dell’ultimo opuscolo nel 2018“, ha dichiarato il ministro della difesa civile Carl-Oskar Bohlin parlando con la stampa. “Con circostanze esterne cambiate, è necessario aggiornare le informazioni fornite alle famiglie svedesi per riflettere la situazione attuale. La nuova brochure è uno strumento importante per chiarire il ruolo dell’individuo nella difesa totale”, ha aggiunto il ministro. Una delle affermazioni più simboliche della pubblicazione è questa: “Se la Svezia verrà attaccata non ci arrenderemo mai. Tutte le informazioni su una resa sono false”, con l’invito a non credere alla disinformazione del nemico.

In gennaio, l’ex comandante in capo delle forze armate svedesi, Micael Bydén, ha lancia l’allarme esortando la popolazione a “prepararsi mentalmente alla guerra”.

Prima della Svezia anche la Norvegia ha diffuso opuscoli su come tenersi pronti alla prospettiva di un conflitto bellico o altre emergenze come eventi meteorologici eccezionali, aggiornando una pubblicazione risalente a sei anni or sono. “Abbiamo deciso di stampare una nuova edizione per via dei cambiamenti climatici e i fenomeni di meteo estremo che portano ad alluvioni e frane” ha dichiarato Tore Kamfjord, responsabile per la campagna informativa presso la protezione civile norvegese.

Inoltre abbiamo una società sempre più digitale quindi c’è il rischio che il sistema possa non funzionare per via del tempo o di attacchi informatici e chiaramente la situazione di sicurezza in Europa è stato un altro motivo per l’aggiornamento”, ha aggiunto Kamfjord, intervistato dall’ANSA.

Pochi mesi or sono la Danimarca ha invece mandato via e-mail ai cittadini maggiorenni istruzioni su come comporre un kit di sopravvivenza di tre giorni, con scorte di cibo, acqua e medicine. La Finlandia ha aperto un sito web con consigli simili alla popolazione.

Foto: Bundeswehr e Commissione Europea

 

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