Lettonia e Gran Bretagna aumenteranno le spese per la Difesa

 

La Lettonia destinerà nel 2025 alla Difesa un miliardo e mezzo di euro pari al 3,45% del PIL. Lo stabilisce la legge di bilancio approvata dal Parlamento di Riga. Circa il 40% dei fondi saranno impiegati per l’acquisto di armamenti, in particolare sistemi di difesa aerea e costiera, artiglieria e munizioni.

Poco meno di 100 milioni di euro saranno inoltre destinati allo sviluppo delle infrastrutture e specialmente all’avanzamento dei lavori per la costruzione di un nuovo poligono militare nella località di Selija, destinato a diventare il più esteso di tutta la regione baltica e nordica. Parte del budget sarà utilizzato per adeguare le strutture dell’esercito in vista della graduale reintroduzione della leva obbligatoria.

“Fino a pochi anni fa, tali investimenti nella difesa erano impensabili, ma oggi sono una realtà“, ha affermato il ministro della Difesa lettone, Andris Spruds. “Siamo consapevoli che la minaccia alla sicurezza è reale: sia l’aggressione russa in Ucraina che le sfide geopolitiche globali sono state prese in considerazione all’atto della pianificazione del budget per il prossimo anno”.

Il 31 ottobre il cancelliere dello Scacchiere britannico, Rachel Reeves, ha confermato l’aumento del budget per il ministero della Difesa di 2,9 miliardi di sterline (3,5 miliardi di euro) l’anno prossimo portando il budget per la Difesa a 59,8 miliardi di sterline (+2,3%) oltre a 4,5 miliardi stanziati per finanziare l’intelligence. + 2,4%), con la garanzia di fornire sostegno militare all’Ucraina per “3 miliardi di sterline all’anno, per tutto il tempo necessario”.

“Non c’è compito più importante per il governo che mantenere il nostro Paese al sicuro. E come stabilito nel nostro manifesto, stabiliremo un percorso per spendere il 2,5 per cento del Pil per la Difesa”.

La manovra prevede un aumento complessivo delle tasse per 40 miliardi di sterline (circa 50 miliardi euro) attribuito dal ministro Reeves alla necessità di far fronte al dissesto economico ereditato dai precedenti governi conservatori.

L’ex premier Rishi Sunak “colpevole” secondo il ministro di aver consegnato al governo laburista un “buco nelle finanze pubbliche” da 22 miliardi di sterline (26 miliardi di euro), ha risposto nel suo ultimo intervento da leader uscente del Partito Conservatore, ha accusato il Labour di aver mentito agli elettori sulla volontà di imporre così tante tasse, di aver “imbrogliato le carte”, e di minare l’economia nazionale e la stabilità ricorrendo a un indebitamento che peserà sulle generazioni future.

Foto British Army

 

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