Approvato il bilancio della Difesa statunitense da 895 miliardi di dollari

 

Il 24 dicembre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato il bilancio della Difesa per il 2025, che aveva ricevuto il via libera da entrambe le camere del Congresso.

Il 18 dicembre era stato riferito che la bozza di bilancio include misure per rafforzare la presenza degli Stati Uniti nella regione indo-pacifica (15,5 miliardi) e la difesa di Taiwan (300 milioni aggiuntivi), aumenti degli stipendi dei militari, pari al 15 per cento per truppa e graduati (anche per incentivare gli arruolamenti),  la realizzazione di 7 nuove navi per la Marina e il rafforzamento dell’industria della Difesa.

In totale il National Defense Authorization Act autorizza nel 2025 risorse finanziarie per 895,2 miliardi di dollari con un incremento dell’uno per cento rispetto al 2024 quando raggiunse 886,3 miliardi.

Nel nuovo documento è previsto anche un aumento de quali il 15% nello stipendio dei militari di truppa, in graduati), una misura sostenuta da entrambe le forze politiche per combattere gli effetti che l’inflazione

presentare relazioni sulle prospettive economiche della Cina, sull’industria delle biotecnologie e sugli oppioidi sintetici. Il documento estende anche i divieti di acquisto di prodotti cinesi da parte delle Forze armate statunitensi, dalla tecnologia dei droni al cibo servito nelle mense militari statunitensi.

In un passaggio del testo di legge il Congresso esprime “ferma opposizione” all’esecuzione di trattamenti medici per i giovani transgender nelle forze armate. Il National Defense Authorization Act è stato approvato con il sostegno bipartisan in entrambe le camere dopo mesi di negoziati.

Ma ad infuocare il dibattito non sono stati i temi strettamente legati alla Difesa (che Analisi Difesa approfondirà nelle prossime settimane) ma bensì quella di tipo “culturale”. L’accordo finale ha comportato la rimozione di alcune tra le disposizioni più controverse nell’ambito di quella che viene ormai definita negli Usa “guerra culturale”, come le misure relative al sostegno attivo agli aborti e le iniziative di promozione della diversità e dell’inclusione nelle forze armate.

Una disposizione, inclusa su insistenza del presidente repubblicano della Camera dei rappresentanti Mike Johnson, vieta al sistema sanitario militare Tricare di finanziare i trattamenti farmacologici per la disforia di genere “che potrebbero portare a sterilizzazione” i minori di 18 anni. Alcuni esponenti del Partito Democratico hanno attaccato questo linguaggio definendolo retrogrado e accusato Johnson di usarlo come un tema divisivo per consolidare la maggioranza conservatrice alla Camera. La disposizione è stata duramente criticata anche dal presidente Biden.

Il presidente eletto Donald Trump si è impegnato pubblicamente il 22 dicembre a “fermare la follia dei transgender” nel primo giorno della sua presidenza. “Firmerò ordini esecutivi per porre fine alle mutilazioni sessuali infantili, per far uscire i transgender dalle forze armate e dalle nostre scuole elementari, medie e superiori”, ha dichiarato il presidente eletto durante un evento per giovani conservatori a Phoenix, in Arizona.

Trump ha anche promesso di “tenere gli uomini fuori dagli sport femminili”, aggiungendo che “la politica ufficiale del governo degli Stati Uniti sarà che ci sono solo due generi, maschile e femminile”.

 

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