L’Aeronautica Militare oltre la Linea di Karman

 

Autore: T. Col. Davide Tortora

Giovedì 12 dicembre 2024, presso l’Auditorium “A. Visconti” di Palazzo Aeronautica, si è tenuto il Convegno “Spazio al futuro. L’Aeronautica Militare oltre la linea di Karman”, organizzato dal Centro Studi Militari Aerospaziali dell’Associazione Arma Aeronautica, in collaborazione con l’Aeronautica Militare.

L’evento, moderato dal giornalista Rai Giorgio Pacifici, Vice Capo Redattore Scienze del TG2, è stato presieduto dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, ed ha visto la partecipazione di diversi autorevoli relatori ed esperti del settore, sia della Forza Armata sia del mondo civile.

“L’Aeronautica Militare ha da sempre guardato allo spazio e all’aerospazio con grande interesse”, ha dichiarato il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, nel suo intervento, sottolineando come “lo Spazio nasce in Italia grazie al Generale ingegnere Luigi Broglio, anche scienziato di chiara fama internazionale che attraverso il programma San Marco, basato su una forte collaborazione tra AM e CNR, ha aperto all’Italia la via dello Spazio. Dal progetto San Marco sono derivate le competenze spaziali dell’Italia in termini di capacità di lancio di satelliti e di ricerca spaziale”. 

Sempre il Generale Goretti, nel suo intervento, ha voluto evidenziare che “L’Aeronautica Militare ha come compito istituzionale quello della protezione e difesa dello spazio aereo e deve, quindi, essere in grado di esprimere il potere aerospaziale in linea con gli indirizzi politici del Vertice nazionale e del Dicastero Difesa, promuovendo e perseguendo sinergie con il mondo dell’industria nazionale e della ricerca, sia scientifica che tecnologica. L’Aeronautica Militare si occupa di monitorare, sorvegliare e caratterizzare gli oggetti spaziali e il loro ambiente operativo allo scopo di supportare attività spaziali sicure, stabili e sostenibili, identificando i rischi e le minacce nello spazio, dallo spazio e verso lo spazio e proponendo le opportune misure di mitigazione.

L’accesso alle risorse aerospaziali è una condizione essenziale per garantire la sicurezza del Paese e per condurre operazioni militari e lo sviluppo della cosiddetta space economy è un’opportunità strategica per chiunque voglia investire in ricerca e sviluppo nel settore aerospaziale con importanti ricadute a favore della comunità e del Paese”.

In apertura del convegno, il Gen. S.A. (r) Giovanni Fantuzzi, Presidente del CESMA, nel sottolinearne l’importanza e le finalità, ha evidenziato come “questo congresso vuole confermare il ruolo di eccellenza dell’Aeronautica Militare e di riferimento nel dominio spaziale e di service provider spazio in ambito Difesa. Tutti cercano un ‘Supporting Space’, cioè i servizi spaziali a disposizione delle applicazioni militari, civili e dual-use. Ma una volta che riempiamo lo spazio con assetti satellitari di alto valore, è necessario qualcuno che supporti questi assetti (manutenzione in condizioni operative, upgrade, protezione fisica, ecc…). L’Aeronautica Militare si occupa anche del ‘Supported Space’, cioè di gestirne la regia”.

A seguire è intervenuto il Gen. Isp. Capo (r) Lucio ing. Bianchi, Consulente Spazio per il CESMA, che ha evidenziato, tra l’altro, come “nell’ambito dei velivoli di sesta generazione, l’evoluzione delle piattaforme d’arma renderà il servizio spaziale militare non più semplice enabler, ma precondizione per operare, con evidenti conseguenze sulla necessità di garantire sicurezza e protezione degli assetti spaziali. I caccia di sesta generazione, ad esempio, saranno perciò ancora più dipendenti da una piena integrazione tra il dominio aereo e quello spaziale”.

Il primo dei due panel sui quali è stato strutturato il Convegno ha visto il coinvolgimento di relatori di assoluto rilievo quali il Dott. Augusto Cramarossa, Responsabile dell’Ufficio Coordinamento Strategico dell’Agenzia Spaziale Italiana, l’Ing. Marco Brancati, in rappresentanza del Gruppo Leonardo, e il Colonnello Pilota Valerio Anastasi, Capo Ufficio Generale dello Spazio dello Stato Maggiore dell’Aeronautica. Tanti i temi trattati, tra cui quello relativo alla strategia nazionale a protezione degli assetti spaziali e alla capacità dell’Aeronautica Militare di “fare sistema” con tutte le componenti che operano nel settore spaziale in ottica di sistema Paese.

Il Prof. Teofilatto, Decano della Facoltà di Ingegneria Aerospaziale dell’Università Sapienza di Roma, ha ricordato in particolare il 60° anniversario del lancio del satellite San Marco, avvenuto il 15 dicembre 1964, che ha dato inizio alla storia aerospaziale italiana quando un gruppo di giovani, tra scienziati e ingegneri, capitanato dal Generale dell’Aeronautica Militare Luigi Broglio, padre dell’astronautica italiana, mise in orbita il San Marco 1, il primo satellite italiano. L’Italia diventava così il terzo paese al mondo, dopo URSS e Usa, a costruire, lanciare e controllare un satellite con proprio personale. Il convegno ha potuto, così, evidenziare i contributi che la scienza e la tecnologia applicata allo Spazio hanno apportano alla qualità della vita sulla Terra in termini di crescita e benessere.

Nel secondo panel si è voluto evidenziare il ruolo dell’Aeronautica Militare nel settore spazio e di come l’Arma Azzurra ha dato negli ultimi anni un importante impulso alle attività spaziali anche con la costituzione di specifiche articolazioni.

In particolare:

  • il Ten.Col. Claudio GIZZI, del Comando Operazioni Aerospaziali (COA), è intervenuto sul tema della Space Situational Awareness (SSA) quale strumento abilitante per il raggiungimento della SDA (Space Domain Awareness) e per un approfondimento sul Centro Space Situational Awareness (CSSA), ente a connotazione interforze a lead Aeronautica Militare, inserito nell’ambito del Comando Operazioni Aerospaziali (COA) di Poggio Renatico. Il Centro è responsabile del servizio di “fragmentation” all’interno del Consorzio Europeo Space Surveillance and Tracking (EU-SST) ed opera nel contesto di un accordo nazionale che vede la collaborazione fra l’Aeronautica Militare, la Difesa, l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF);

 

  • il Cap Alessio DI MARE, del Gruppo Ingegneria per l’AeroSpazio (GIAS) – Reparto Sperimentale di Volo (RSV) della Divisione Aerea di Sperimentazione Aeronautica e Spaziale (DASAS) è intervenuto per illustrare i compiti di studio, ricerca e sperimentazione nel campo aerospaziale e spaziale del GIAS, articolazione impegnata anche in attività ricadenti negli ambiti del volo sub-orbitale, al fine di espandere la competenza ambientale dal tradizionale dominio aeronautico a quello aerospaziale (che si estende fino a 100 Km). Tra i temi trattati quello del futuro della SSA e lo sviluppo di sensori space-based e sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per lo sviluppo di una capacità di difesa autonoma;

 

  • il Cap. Giuseppe BIZZARRO, del Reparto Medicina Aeronautica e Spaziale (RMAS) della Divisione Aerea di Sperimentazione Aeronautica e Spaziale (DASAS) ha invece trattato temi legati alla salute e alla sicurezza degli astronauti, con particolare riferimento alla medicina aerospaziale nei voli di breve e lunga durata nello spazio. Il Reparto Medicina Aeronautica e Spaziale (RMAS) svolge attività di studio e ricerca su problematiche emergenti di medicina aeronautica e spaziale, effettuando sperimentazioni e verifiche tecniche su apparati aeronautici, apparecchiature elettromedicali, equipaggiamenti imbarcabili ed indossabili. Aspetto di assoluto rilievo è quello relativo alla medicina aerospaziale nei voli di breve e lunga durata nello spazio.

Dopo il secondo panel ci sono stati due video-collegamenti, il primo con l’Ing. Massimo Comparini, Managing Director della Space Business Unit di Leonardo, che ha sottolineato l’importanza della sinergia delle tante e varie istituzioni interessate allo Spazio e della necessità di fare sistema. Il secondo collegamento ha visto l’intervento dell’astronauta e colonnello dell’Aeronautica Militare Walter Villadei che ha sottolineato come “ricordare i 60 anni dello spazio italiano significa ricordare cosa l’Italia ha fatto, a partire da quanto fatto dal generale e professore Luigi Broglio, creatore di un modello di collaborazione che l’Aeronautica Militare ha voluto riproporre con Axiom 3, mettendo insieme industria e mondo della scienza”.

Ha poi aggiunto, rivolgendosi alla nutrita rappresentanza di giovani studenti presenti in sala: “Lo studio presso le accademie militari è fondamentale. Lo studio diventa poi progetto quando incontra le istituzioni. La formazione che l’Aeronautica Militare ci dà è un assetto fondamentale. Il punto fondamentale è che le competenze dell’Aeronautica sono a disposizione di una strategia per fare sistema paese“.

 

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