Si concretizza l’ordine indiano per 12 Sukhoi Su-30MKI
Lo scorso 12 dicembre il Ministero della Difesa indiano ha assegnato un contratto alla Hindustan Aeronautics Limited (HAL) per la produzione di 12 nuovi caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKI, oltre un anno dopo che il Defense Acquisition Council (DAC) indiano aveva formalmente concesso la cosiddetta AoN (o Acceptance of Necessity) autorizzandone l’acquisto e ad oltre quattro anni dal primo annuncio effettuato dall’allora Comandante della IAF Air Chief Marshal Rakesh Kumar Singh Bhadauria.
Secondo il locale Press Information Bureau (PIB) il contratto del valore di 135 miliardi di rupie indiane (pari a circa 1,5 miliardi di dollari americani), include anche le relative attrezzature associate.
Come da prassi, stante le dichiarazioni del PIB, il nuovo lotto di aerei da combattimento Sukhoi avrà «un contenuto indigeno del 62,6% dovuto all’inclusione di molti componenti che saranno fabbricati dall’industria della difesa indiana.» Il lotto di velivoli sarà chiaramente prodotto presso lo stabilimento della HAL di Nashik.
Come annunciato lo scorso anno da Analisi Difesa l’esigenza di tale contratto serve principalmente a rimpiazzare le perdite di Su-30MKI avvenute dal suo ingresso in servizio. I dati sugli incidenti raccolti dall’autorevole Jane’s mostrano infatti che dal 2012 ad oggi sono stati persi ben 10 Su-30MKI; l’incidente più recente si è verificato lo scorso 4 giugno, quando un Su-30MKI indiano si è schiantato durante un volo di prova mentre era in fase di revisione da parte della HAL presso lo stabilimento di Nashik.
A tal proposito ricordiamo che lo scorso agosto il Ministero della Difesa indiano ha completato la preparazione del programma di ammodernamento per il primo lotto di caccia Su-30MKI composto da 84 unità per un valore di 7,5 miliardi di dollari.
L’ambizioso piano mira ad espandere in modo significativo le capacità dei Su-30MKI indiani rendendoli più letali nel combattimento aria-aria e nelle operazioni aria-terra considerando che il programma includerà difatti l’integrazione di tecnologie avanzate come radar moderni, avionica e armi a lungo raggio.
Nello scorso settembre infine, il Comitato per la Sicurezza del Gabinetto dei Ministri indiano ha approvato l’acquisto di 240 motori aeronautici russi AL-31FP caratterizzati per il 54% da componenti realizzati in India mentre la rimanente quota sarà fornita dalla Russia.
Foto Indian Air Force
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.