Ucraina, Russia e Nato in poche parole: il nuovo libro di Marco Travaglio 

 

La storia dell’Ucraina una e trina, sempre a metà del guado fra Europa e Russia. Le eredità del nazismo e del comunismo. Gli anni corrotti, ma prosperi dell’indipendenza e della neutralità fra Est e Ovest. Le interferenze russe e occidentali che iniziano a strattonare il Paese.

Le due rivolte “colorate” e “spintanee” che ribaltano le elezioni sgradite agli Usa. Gli interessi affaristici della famiglia Biden. L’America che non si rassegna alla fine della sua egemonia sul mondo e, vinta la guerra fredda, tenta anche di stravincerla a spese di una Russia che, dopo tanti schiaffi, vuole tornare a contare. La guerra civile fra i governi filo-occidentali di Kiev e i popoli russofoni e russofili del Sud-Est.

I due accordi di pace firmati a Minsk per non essere rispettati e preparare il conflitto finale. I voltafaccia di Zelensky e l’invasione di Putin. I negoziati di Istanbul accettati da Kiev e Mosca, ma sabotati dalla Nato, come poi le mediazioni del Papa e di Xi Jinping.

E il suicidio di un’Europa senza più statisti, governata da scemi di guerra troppo impegnati a salvarsi la faccia per pensare a salvare vite. Negli ultimi 20 anni chi è entrato per primo in Ucraina: la Russia o la Nato? Perché si parla del conflitto solo dal 2022, mentre infuria dal 2014? E perché ogni negoziato di pace è stato tradito o sabotato?

Questa cronaca della Guerra dei Dieci Anni racconta con semplicità un Paese conteso, sbranato e distrutto dai due opposti imperialismi. La versione horror della fiaba di Cappuccetto Rosso: nessuna bambina, nessuna nonnina e tanti lupi.

Travaglio ricostruisce nel suo libro le tappe del conflitto, il ruolo della Nato e il sabotaggio dei tentativi di pace, a mille giorni dall’invasione della Russia in Ucraina e a oltre dieci anni dall’inizio delle ostilità e della guerra civile fra i governi di Kiev e le popolazioni russofone e russofile nel Sud-Est del Paese.

“Dalla cacciata del presidente neutralista Viktor Yanukovich nel 2014 a furor di piazza, di squadroni della morte e cecchini filoccidentali, vissuta dai filorussi come un colpo di Stato; al tradimento dei due accordi di Minsk, firmati con Mosca e mai attuati dai governi di Petro Poroshenko e Volodymyr Zelensky, ansiosi di entrare nella Nato”, ricorda il direttore del Il Fatto Quotidiano.

 

La presentazione del libro alla rassegna “Più Libri Più Liberi”

“Quando vedrete che si farà il negoziato tra Mosca e Kiev sappiate che era già praticamente risolta la questione tre anni fa e 500mila morti fa. Poi arrivò il veto degli angloamericani, i veri padroni della Nato. Chi pagherà per tutte quelle morti inutili?”. A rivendicarlo è il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, nel corso della presentazione del suo ultimo libro “Ucraina, Russia e Nato in poche parole” (ed. PaperFirst)a Roma, per la rassegna Più Libri Più Liberi.

Travaglio ricostruisce nel suo libro le tappe del conflitto, il ruolo della Nato e il sabotaggio dei tentativi di pace, a mille giorni dall’invasione della Russia in Ucraina e a oltre dieci anni dall’inizio delle ostilità e della guerra civile fra i governi di Kiev e le popolazioni russofone e russofile nel Sud-Est del Paese. “Dalla cacciata del presidente neutralista Viktor Yanukovich nel 2014 a furor di piazza, di squadroni della morte e cecchini filoccidentali, vissuta dai filorussi come un colpo di Stato; al tradimento dei due accordi di Minsk, firmati con Mosca e mai attuati dai governi di Petro Poroshenko e Volodymyr Zelensky, ansiosi di entrare nella Nato”ricorda il direttore del Il Fatto Quotidiano.

Fino agli accordi di Istanbul, che portarono Mosca e Kiev a un passo dalla firma della pace, poche settimane dopo l’invasione del 24 febbraio 2022. “L’accordo era a un passo, i negoziatori ucraini raccontarono che brindarono a champagne quando si resero conto che Putin si accontentava del no all’ingresso nella Nato di Kiev”, ricorda Travaglio. Poi tutto saltò. Il motivo? “Fu Boris Johnson – allora premier britannico – il 9 aprile 2022 ad andare in Ucraina per dire di persona al presidente ucraino Zelensky di non firmare, perché la Nato non avrebbe accettato alcun negoziato. E di continuare a combattere per sconfiggere la Russia. Da quel momento il tavolo restò deserto. Lo riapriranno, anche perché con Trump ora il presidente ucraino sarà costretto dagli americani, cosa possono dirgli? Non può continuare senza armi e senza soldi, mica le può fornire soltanto l’Europa”.

Travaglio attacca così proprio i vertici Ue, che si ostinano nella retorica della ‘vittoria’ e nella strada degli armamenti: “Una miopia assoluta. In tutta l’Ue la gente è disposta a votare pure per i nazisti (come in Austria e in alcuni Länder tedeschi) pur di non mandare più armi e non impoverire i popoli. Se l’ultimo rapporto del Censis racconta che l’80% degli italiani è diventato contro la Nato, io dico, ma ‘volete farvi una domanda?’ O Putin è intervenuto pure nel rapporto del Censis?”, ha continuato sarcastico. E ancora: “Vogliono investire 500 miliardi di euro con nuovi eurobond per finanziare la transizione militare. Sono i veri ‘scemi di guerra’. Non hanno compreso che questa guerra è stata concepita lontano dall’Europa, dalle cancellerie anglosassoni, per danneggiare l’Ue e staccarla dal mercato russo. Trump ora ha altre priorità, danneggiare il mercato cinese, riportando Mosca in orbita europea. Ma i vertici Ue hanno il problema che raccontano da anni una vittoria che non c’è e adesso devono salvarsi la faccia“.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

A questo link il video con la presentazione del libro

 

Marco Travaglio è direttore de il Fatto Quotidiano, giornale che ha contribuito a fondare. Ha lavorato con Indro Montanelli a il Giornale e a La Voce. Poi ha scritto per diverse testate, fra cui Sette, il Giorno, L’Indipendente, Cuore, il Borghese, L’Espresso, la Repubblica, l’Unità. È autore di molti best seller, tra i quali: L’odore dei soldi (con Elio Veltri, Editori Riuniti 2001), La scomparsa dei fatti (Il Saggiatore 2006), Viva il Re! (Chiarelettere 2013), È Stato la mafia (Chiarelettere 2014), Indro: il 900 (Rizzoli 2021) e, pubblicati da PaperFIRST, B. come Basta! (2018), Padrini fondatori (con Marco Lillo, 2018), Bugiardi senza gloria (2020), I segreti del Conticidio (2021), Scemi di guerra (2023), Il Santo (2023) e Israele e i palestinesi in poche parole (2023) che ha già superato le 150 mila copie in un anno

 

Marco Travaglio

Ucraina, Russia e Nato in poche parole 

Editore: Paper First

Pagine 248

Prezzo Euro 16

In commercio dal 19 novembre 2024

EAN: 9791255430513

Disponibile in formato eBook

 Acquistabile a questo link

 

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