Il logoramento di Russia ed Europa

 

Il rapporto della RAND Corporation, “Overextending and Unbalancing Russia”, rappresenta una delle più lucide disamine strategiche occidentali per contenere e logorare l’influenza geopolitica di Mosca.

Pubblicato nel 2019, il documento evidenzia come un approccio indiretto, che combini pressione economica, isolamento geopolitico e logoramento militare, possa spingere la Russia a uno stato di debolezza progressiva.

Tra le principali strategie delineate nel rapporto vi sono:

  1. Isolamento energetico: RAND suggeriva di incrementare la produzione di gas naturale liquefatto (GNL) da parte degli Stati Uniti per ridurre la dipendenza europea dal gas russo, minando così una delle principali fonti di reddito del Cremlino.
  2. Sanzioni economiche mirate: Ampliando le restrizioni su settori chiave come quello energetico e finanziario, si punta a ridurre la capacità della Russia di proiettare potenza e sostenere il proprio apparato militare.
  3. Logoramento militare: Stimolare conflitti periferici, come in Ucraina, può costringere Mosca a concentrare risorse economiche e militari in operazioni prolungate, indebolendo così la sua economia e la capacità di innovazione tecnologica.

Questa strategia, che non punta alla distruzione immediata della Russia ma a un suo esaurimento graduale, si accompagna a un chiaro obiettivo: sganciare l’Europa dalla sua storica dipendenza economica ed energetica da Mosca. In particolare, la relazione tra Germania e Russia, che si era rafforzata con progetti come Nord Stream, viene vista come un ostacolo al consolidamento dell’egemonia statunitense in Europa.

Su queste pagine (e nel libro “L’Ultima guerra contro l’Europa”), Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, ha affermato che il conflitto in Ucraina rappresenta un punto di non ritorno per l’Europa, trasformandola da attore autonomo a terreno di confronto tra le superpotenze. Gaiani ha spesso sottolineato come la strategia delineata dalla RAND trovi riscontro nell’attuale gestione della guerra da parte dell’Occidente.

Sul logoramento delle risorse russe: “La guerra in Ucraina non mira tanto a una vittoria militare sul campo, quanto a un indebolimento sistematico della capacità russa di proiettare influenza geopolitica. Il costo umano ed economico per Mosca è immenso, ma ciò avviene a un prezzo altrettanto elevato per l’Europa”.

Sulla dipendenza energetica europea Gaiani ha osservato che “il vero risultato del conflitto è stato quello di costringere l’Europa a un riassetto energetico drammatico, che vede gli Stati Uniti fornire GNL a costi superiori, minando la competitività industriale europea, specialmente della Germania”.

Sull’erosione delle difese europee: “l’Occidente sta rapidamente esaurendo le scorte di armi e munizioni da destinare a Kiev. Questo impoverisce le capacità difensive dei Paesi NATO, mettendo l’Europa in una posizione di vulnerabilità mai vista dalla fine della Guerra Fredda”.

Secondo Gaiani, la strategia delineata dalla RAND Corporation e messa in atto dagli Stati Uniti crea una frattura profonda tra Europa e Russia, ma non senza conseguenze negative per il continente europeo. L’Europa si trova infatti a subire il peso delle sanzioni economiche e della crisi energetica, senza benefici tangibili.

Inoltre il confronto militare con la Russia rischia di lasciare i confini orientali dell’Europa esposti, specialmente se il conflitto dovesse trascinarsi nel lungo periodo.

Su queste pagine, Gaiani ha affermato che “la vera posta in gioco non è solo il futuro dell’Ucraina, ma il ruolo dell’Europa nello scacchiere globale. Se l’Europa continuerà a seguire ciecamente le direttive statunitensi, rischia di perdere la propria autonomia strategica, trasformandosi da attore a semplice terreno di confronto”.

In sintesi, le analisi della RAND Corporation e di Gianandrea Gaiani convergono su un punto fondamentale: il conflitto in Ucraina rappresenta una guerra di logoramento che, se da un lato mira a indebolire la Russia, dall’altro rischia di trasformare l’Europa nella principale vittima geopolitica e economica di questa strategia.

Foto: Ministero Difesa Russo e Ministero Difesa Ucraino

 

Giuseppe GaglianoVedi tutti gli articoli

Nel 2011 ha fondato il Network internazionale Cestudec (Centro studi strategici Carlo de Cristoforis) con sede a Como, con la finalità di studiare in una ottica realistica le dinamiche conflittuali delle relazioni internazionali ponendo l'enfasi sulla dimensione della intelligence e della geopolitica alla luce delle riflessioni di Christian Harbulot fondatore e direttore della Scuola di guerra economica (Ege). Gagliano ha pubblicato quattro saggi in francese sulla guerra economica e dieci saggi in italiano sulla geopolitica.

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